Recensione: Il terremoto di Linera 1914

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In occasione del centenario del disastroso terremoto dell’8 maggio 1914 il Comune di Santa Venerina ha dato alle stampe un pregevole volume illustrato con immagini d’epoca a cura di Sebastiano Gesù (TM, maggio 2014) . Questo sisma distrusse le località di Linera, Cosentini, Maria Vergine della Catena, allora appartenenti al Comune di Acireale (mentre dal 1936 appartengono al Comune di Santa Venerina), Passopomo e Bongiardo (allora facenti parte del Comune di Zafferana Etnea, oggi di S. Venerina), ma recò anche gravi danni a S. Maria Ammalati, S. Cosimo, Guardia, Fiandaca, (frazioni di Acireale) e Dagala del Re (allora di Giarre) e altre località vicine.

Il terremoto di Linera di S.Gesù, copertina.
Il terremoto di Linera di Sebastiano Gesù, copertina.

Le vittime accertate furono 69, tutte le case furono rase al suolo dal terremoto che raggiunse il 10° grado della Scala Mercalli (oggi Richter 5.3), ma il movimento tellurico non fu profondo, anzi piuttosto superficiale, e i danni furono davvero ingenti. Per ricordare quell’evento luttuoso, per tanto tempo rimosso, e per prendere coscienza dei temi connessi alla sicurezza e alla prevenzione, il Comune di Santa Venerina ha riunito in questo volume davvero speciale le testimonianze scientifiche e storiche, quelle di alcuni testimoni diretti raccolte alcuni decenni fa, decine di foto provenienti da archivi privati che sono state messe a disposizione gratuitamente, nonché servizi giornalistici locali, nazionali e internazionali (compreso il New York Times), in buona parte raccolti dal curatore dell’opera anche in archivi romani, tutti dedicati allo spaventoso evento tellurico. Il libro contiene pure interessanti testimonianze ricavate dagli archivi statali e da quello diocesano di Acireale nonché una rassegna analitica degli aiuti pubblici e privati che giunsero da ogni parte d’Italia. L’opera, davvero unica, si avvale della prefazione di Salvatore Greco, sindaco di S. Venerina, il quale sottolinea come dalle pagine di questo libro “emergono soprattutto la ricostruzione del disastro e l’istantanea di un’epoca, ma oggi avverto – aggiunge Greco – che questo lavoro che in se stesso può dirsi compiuto, completo, è solo una delle chiavi di lettura del terremoto di Linera: è la chiave della prima porta in un progressivo percorso che non vuole concludersi nella conoscenza dei fatti, ma diventare memoria, insegnamento, progetto”. Il curatore Sebastiano Gesù nella sua nota introduttiva afferma, tra l’altro, che “la storia dei poveri e degli umili si ricostruisce attraverso la conoscenza dei loro momenti di maggiore sofferenza” e nella selezione del materiale dichiara di avere scelto “quanto potesse contribuire a dare una visione dei fatti dolorosi del disastro, ma anche quei dettagli che messi insieme facessero emergere il disegno di un’epoca”. Trattasi, in effetti, di microstoria che va vista in un contesto più ampio perché si ricollega all’economia, alle tecniche costruttive, all’antropologia, alla politica, all’informazione, alle conoscenze, all’organizzazione degli aiuti, alla religiosità di un’epoca, il primo quindicennio del Novecento, che contrariamente a quanto accadeva in altre parti d’Italia, in Sicilia non ebbe, specialmente nelle zone rurali, manifestazioni significative di sviluppo e tanto meno di benessere. Un libro, dunque, particolarmente prezioso che in copertina riporta la ricostruzione immaginaria del terremoto di Linera (così fu chiamato perché in quel punto del territorio fu individuato l’epicentro) tratta da “Le Petit Journal” del 24 maggio 1914, che raffigura dei contadini costretti a fuggire dai paesi investiti dal sisma. Il libro si può avere rivolgendosi alla Pro Loco nei locali della Casa del Vendemmiatore di via Trieste in S. Venerina.

G.V.

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