Recensioni / “In cammino verso la Luce” di don Roberto Strano

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Recensioni Roberto Strano

Recensioni / di libri “In cammino verso la Luce” di don Roberto Strano. La morte per il cristiano non costituisce l’oblio, l’abisso, il baratro ma una tappa del suo cammino verso la luce. È necessario, però, che “la morte ci trovi vivi”. Questa citazione del Servo di Dio don Tonino Bello riassume il senso profondo dell’ultimo scritto pubblicato da don Roberto Strano, prevosto-parroco di Aci San Filippo.

Recensioni / don Roberto Strano – per morire bene, occorre anzitutto vivere bene.

“L’ora della morte è l’ora della verità, è l’ora del bilancio di una vita spesa per ideali veri. Se non sapessimo per chi o per che cosa abbiamo vissuto, veramente morire sarebbe triste”. Il tema della morte è inquadrato da una angolazione diversa. Il libro, infatti, vuole mettere in evidenza la vita, non la morte. “Imparare a morire cristianamente, significa vedere nella morte non solo l’evento naturale che conduce all’epilogo dell’esistenza terrena, ma anche e soprattutto la porta di accesso all’eternità. La fede cristiana, la morte non la subisce, la celebra alla luce del mistero pasquale”.

In cammino verso la Luce” intende affrontare il tema in un’ottica spiccatamente pastorale. Già il titolo e l’immagine di copertina sono di per sè eloquenti: si tratta di un cammino di discernimento impervio ma comunque segnato dalla speranza. Il sottotitolo specifica con esattezza il taglio dato al tema scelto dall’autore: “analisi ermeneutica della Messa per chiedere la grazia di una buona morte”. Un esercizio di ermeneutica della liturgia, che aiuta il lettore a comprendere cosa sia la grazia della buona morte attraverso l’analisi approfondita di uno dei formulari forse meno in uso del Messale romano.

Quattro parti: preghiera colletta, preghiera sulle offerte, prefazi e orazione dopo la comunione.

Il testo che ne risulta è il frutto del convergere di tante sensibilità. Il sacerdote acese ha vissuto e vive il tema da parroco, liturgista, poeta e figlio; significativa, a quest’ultimo proposito, la dedica alla mamma: “che mi ha insegnato la bellezza della vita e la serenità della morte”.

Una lettura che va gustata a piccole dosi, meditata, perché vi possiamo ritrovare tante indicazioni per la nostra vita spirituale. Emerge sempre nel testo l’auspicio di recuperare un’autentica cultura cristiana della morte. Questa sta agli antipodi dall’idea secolarizzata, oggi dilagante, che presenta la morte quasi come una sfida agghiacciante. Diverse e arricchenti sono le citazioni di vari autori (San Giovanni Crisostomo, don Giuseppe Tacconi SDB, San Giovanni Paolo II, don Tonino Bello, mons. Pio Vigo, Eduardo Savarese).

Chi sfoglierà questo volumetto troverà, quindi, una chiave di lettura realista, positiva, cristiana della morte. Un guardare oltre con serenità, nella piena consapevolezza che “ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta ma trasformata”.

Guido Leonardi