Nel libro “Chi ha pianto? Il primo viaggio apostolico di Papa Francesco a Lampedusa”, curato da Alfonso Cacciatore e Carmelo Petrone, edito da Tau Editrice, 2014, si descrive in modo significativo il viaggio di Papa Francesco nell’Isola di Lampedusa. Un viaggio breve, 5 ore appena, ma vissute in modo intenso. Nel forte discorso pronunciato da Papa Francesco nell’Isola, si percepisce un chiaro monito al ricco occidente riguardo la cosiddetta “globalizzazione dell’indifferenza”. Nelle parole del Papa pronunciate nell’omelia durante la concelebrazione Eucaristica l’8 luglio 2013 a Lampedusa, s’intravede il suo dolore per i migranti morti in mare, insieme alla gratitudine per il valido aiuto effettuato dalle comunità “samaritane” di Lampedusa e Linosa.
Il libro è articolato in due parti: Riflessi e Scatti. La prima sezione contiene importanti testimonianze e interventi; tra questi interventi vi sono quello di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, del gesuita padre Giovanni La Manna, direttore del centro Astalli di Roma e del gesuita padre Felice Scalia, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
Accanto a questi interventi vi sono inseriti in questa prima parte del volume, le testimonianze dei superstiti migranti, voci dei destinatari primi della visita del Papa.
Nella seconda parte del testo, denominata Scatti, appaiono le stupende immagini dell’evento, opera, come scrivono gli stessi curatori del libro, di fotografi capaci di sincronizzare lo “zoom” del cuore con il supporto digitale.
Il libro “Chi ha pianto”, Il primo viaggio apostolico di Papa Francesco”, rappresenta un lodevole lavoro carico di tanta umanità dove il senso cristiano di fratellanza, non si confonde con quella attenzione allo straniero bisognoso, attenzione spesso arida e doverosa, data senza quella delicatezza che solo l’amore sa donare. Un sentimento, quello della fratellanza, spesso non vissuto dai cristiani, dove le frontiere di terre diverse dalle proprie dividono gli spazi ma anche i cuori.
La preghiera che Gesù stesso ha insegnato, il Padre nostro, ancora oggi, non viene del tutto compresa e vissuta dai credenti. Il sentirsi partecipi di una Creazione data dall’amore di un Padre che ama ogni uomo, ancora resta coperto dai vari egoismi. Sarebbe bene riflettere sulle parole accorate del Papa, parole che ricordano la verità dell’amore evangelico.
Letizia Franzone