La memoria, i ricordi, gli anni della gioventù, il tempo che fugge e che porta la mente ad aggrapparsi al passato.
“Una fragile foglia d’autunno” è un libro delicato, dedicato alla memoria, fondamentale per tutti noi, la memoria di noi acesi ma anche di tutti coloro che hanno amato e conosciuto la nostra città. Francesco Catania è l’autore degli articoli che compongono questo libro e i figli Enzo, purtroppo prematuramente scomparso, Giuseppe e Rosario hanno voluto ricordare il loro amato papà con questa raccolta di articoli, da lui scritti e pubblicati su “Il Gazzettino del Sud” dal novembre 2003 all’ottobre 2010.
Francesco Catania ha avuto una vita lunga, intensa, ricca di avvenimenti e piena di affetti, giunta al termine una sera di inizio autunno quando si è spento serenamente. I figli hanno voluto omaggiare il loro amato papà , perché una fonte così preziosa di memorie, come è stato Francesco Catania è un bene prezioso, sia per quanti hanno vissuto quegli anni, ormai ovviamente in pochi, e coloro che non hanno conosciuto quel tempo, ma che apprezzano il ricordo di tempi e avvenimenti che fanno parte di un comune bagaglio culturale.
Francesco Catania, oltre ad aver dedicato alcuni anni della sua vita prima al servizio militare e poi, come soldato dell’esercito italiano, alla guerra, è stato maestro e direttore didattico, e la sua storia umana e personale si svolge in simbiosi con la storia sociale della sua città, dove ha sempre vissuto. Nei suoi articoli, dedicati a gli anni della fanciullezza, ricorda nitidamente i vari quartieri del centro storico dove visse con i genitori, le sorelle e il fratello. I giorni dell’infanzia in via Santo Stefano, il mondo dei “carusi” dei Cappuccini e di corso Umberto degli anni venti del secolo scorso, l’appuntamento dei giovani di allora “sutta ‘u rulogio” l’orologio della Cattedrale. L’esperienza del Corso di allievi ufficiali a Palermo, anno 1938, il professore Catania allora aveva 21 anni, una vita davanti e purtroppo alcuni anni dedicati al conflitto bellico che segnò profondamente una intera generazione di giovani.
Nelle sue memorie Francesco Catania ricorda tanti personaggi di quegli anni che sono rimasti nella memoria del tempo come padre Urna, maestro di vita e guida spirituale per l’autore, il cognato Giuseppe Bella Vasta apprezzato ritrattista e decoratore di molti palazzi nobiliari acesi e la consorte Giuseppina Catania, sorella di Francesco, educatrice e scrittrice. Svolse il suo impegno educativo nelle frazioni di Aciplatani, Santa Tecla e Cosentini dedicandosi amorevolmente ai ragazzi e dedicando a loro un libro di novelle “Per la via del dovere”. Scrisse anche “L’arte del cinquecento in Italia” e “la storia e la morale come fondamento del carattere nazionale”, anno di pubblicazione 1918.
Il professore Catania scriveva del suo vissuto con gioia e semplicità, come erano quegli anni, quando bastava poco per divertirsi, o come quando la notizia che un film venisse girato proprio in città diventava motivo di lunghe attese per vedere i divi da vicino, e magari chiedere un autografo. Alcune scene del film “La sposa bella” di Bruce Marshall con Ava Gardner, Dirk Bogarde Joseph Cotten e Aldo Fabrizi furono girate in piazza Duomo e all’interno della Cattedrale. Ed ancora le filodrammatiche del dopoguerra con attori come Turi Pistarà, Raffaele Manzoni, Giovanni Ungaro e tanti altri ancora. Il libro continua con ricordi legati al calcio, al circolo universitario, quasi una seconda casa per Francesco Catania, che amava trascorrere piacevoli ore con gli amici fraterni, i ricordi legati alla scuola, prima alunno e poi insegnante, ricordando figure che sono nella memoria di molti come la dolce maestra Arcangela Patanè e Minerva Impalà che per quasi trenta anni fu l’anima e la mente della scuola elementare di Acireale. Un intero capitolo è dedicato alle feste, tradizioni e ricorrenze, molto sentite e seguite da tutti i componenti della famiglia, in particolare le feste del mese di dicembre, da Santa Barbara alla nascita di Gesù Bambino, San Sebastiano, San Biagio, la Pasqua. Ma merita certamente attenzione un capodanno, il novantesimo, che Francesco Catania festeggia con i suoi cari. Certo molte persone non ci sono più, l’amata moglie è scomparsa tanti anni prima, come le care sorelle e il fratello, ma non è da tutti poter dire “questo è il mio novantesimo capodanno”! Ed infine l’ascolto di ieri e i racconti di oggi. Ieri Francesco giovane fanciullo che ascoltava i ricordi della mamma giovanetta nel finire dell’800, oggi Francesco che rievoca memorie e affetti di un tempo passato, che è dentro il suo cuore, e nella sua lucida e fervida mente ha regalato a tutti noi ricordi di un tempo che fu.
Il libro “Una fragile foglia d’autunno” di Francesco Catania verrà presentato dal professore Giuseppe Rossi venerdì 27 maggio 2016, ore 18.30, presso la sala “Pinella Musmeci” nella villa Belvedere ( ex Angolo di paradiso). Sarà presente il dott. Giuseppe Contarino che ne ha curato la prefazione.
Gabriella Puleo