Fratelli nella fede
Uomo bianco, nero, rosso, giallo, mulatto: uomo.
A te vanno pensieri e le speranze.
Dopo aver guardato attorno a sé, non pago, l’uomo ha rivolto lo sguardo al cielo per scoprire la causa del proprio essere, lo scopo della propria vita. Nella ricerca ha scorto nell’infinità dell’ignoto un Dio, creatore di tutti i popoli, di ogni realtà vivente e non vivente; un Dio a cui consacrare la propria vita finita, nell’attesa dell’infinita ascesa all’eterno esistere.
Dalla Grande Madre delle popolazione pre-elleniche alle innumerevoli divinità greche, alle religioni animiste praticate da alcuni popoli del continente africano, al Grande Spirito dei nativi americani, il divino permea e accompagna l’esistenza umana.
«Gli uomini credono che gli dèi hanno avuto nascita e corpo simile al loro», infatti, afferma Senofane di Colofone, filosofo greco vissuto nel V sec. a. C., gli Etiopi hanno rappresentato i loro dèi camusi e neri, i Traci invece rossi con occhi azzurri e anche gli animali se potessero, avrebbero immaginato a sé simili i propri dèi. Tuttavia, conclude, esiste una sola divinità « che non somiglia agli uomini né per il corpo né per il pensiero».
Unico è il dio che accomuna le grandi religioni monoteiste: Jahvé cioè Dio, Allah, contrazione dell’espressione araba al—ilah ovvero Essere Supremo.
La religione ebraica è antichissima, risale a circa 4000 anni fa, è una religione rivelata da Dio ad Abramo e tale rivelazione è contenuta nella Bibbia la quale è seguita dal più descrittivo Talmud (Insegnamenti) che formato da molti libri, contiene la descrizione di ciò che serve ad un bravo ebreo per comprendere e mettere in pratica quanto detto nella Bibbia.
Maometto, o meglio Muhammad (il glorificato, l’innalzato) è il profeta dell’Islam ( dal verbo aslama, cioè sottomettersi) religione risalente al VII sec d.C. Il Corano (al-qur’an ovvero libro da recitare, da leggere) contiene i comandamenti di Dio ai fedeli i quali prendono il nome di musulmani, da muslim cioè credente, dedito a dio.
Tra le due rivelazione di Dio, si colloca l’avvento di Yeshua, il Salvatore, che figlio di Dio in terra, fattosi uomo ha portato la lieta, la buona novella: Vangelo, dal greco εὐαγγέλιον.
Come l’arcangelo Gabriele comparve a Maria per annunciarle il concepimento del Figlio di Dio, così l’arcangelo Gabriele comparve in sogno a Maometto ordinandogli di leggere quanto scritto su di una pergamena. Al suo risveglio Maometto recitò i versetti mostratigli dall’arcangelo.
Accomunati da un unico Padre, gli uomini hanno ricevuto diversi precetti, e fedeli alla propria religione al proprio credo sicuramente diverso dagli altri, hanno cercato di onorarne la Parola.
Ma ciò non dovrebbe sorprendere poiché spesso i fratelli non ricevono i medesimi insegnamenti dal loro padre e le differenze sono relative al’’età, all’esperito di ogni individuo, di ogni popolo.
Nel Vangelo si legge: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.” Matteo 7,12; nel Corano: “Nessuno di voi è un credente finché non ama suo fratello come ama se stesso” (Muhammed, 13° dei 40 Hadiths Nawawi); nella Bibbia:“ Non ti vendicherai, e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. (Levitico, 19, 18).
Quale Dio dunque armerebbe la mano dell’uomo contro un suo fratello o sorella? Non Dio ha armato la mano di Caino contro suo fratello Abele.
Vanessa Giunta