Restaurato il simulacro dell’immacolata di Trecastagni

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‘ Lui’ non c’era proprio! Probabilmente con le varie manomissioni succedutesi nel tempo, la sua testa si era rotta e così era stato completamente rimosso. Solo una ‘soffice’ nube che ‘sorreggeva’ un vetusto simulacro dell’Immacolata, era ciò che si presentava agli occhi dell’Arciconfraternita del Purgatorio e del SS. Sacramento che presta il suo impegno nella chiesa di Sant’Antonio Abate o del Purgatorio  di Trecastagni.  Di ‘lui’ dunque, nessuna traccia prima del restauro.  Da un verso dell’Apocalisse di Giovanni Evangelista  “ La donna e il serpente” (12,1), trae origine l’idea portante dell’iconografia dell’Immacolata. Maria, la ‘nuova Eva’, è poggiata su uno spicchio di luna; sotto il suo calcagno, la testa del serpente, raffigurato sul globo terracqueo ma sempre in posizione di sottomissione totale alla Madre di Dio, che gliela calpesta, in segno inequivocabile di vittoria del bene sul male. Ma del serpente, quello che Padre Amorth definisce ‘la scimmia’ di Dio, nemmeno l’ombra! 

“La restauratrice, Grazia Li Ranzi, di Aci Bonaccorsi, ha ricostruito questa parte mancante  –  afferma il prof. Pietro Finocchiaro, Governatore della Confraternita – ridonando alla statua quella ‘caratteristica’ propria della Vergine Immacolata”. Il restauro, iniziato l’anno scorso, ha messo in luce un capolavoro dell’arte pre-barocca. “La postura, il drappeggio del vestito, il viso della Madonna – spiega Finocchiaro – ci fanno dedurre che si tratti di un’opera dell’età rinascimentale. Anche la ‘ricchezza’ del mantello, di un blu lapislazzulo, tutto ricoperto in oro zecchino e lavorato a punzone, ci rimandano a quell’epoca”.  La Banca Credito Siciliano, la Casa Vinicola Nicosia  e lo stesso prof. Finocchiaro, che ha devoluto  il ricavato della vendita del suo libro “ Trecastagni nel ‘900”, hanno contribuito al restauro del simulacro dell’Immacolata. Il Leo Club e il Lions Club Trecastagni hanno donato lo Stellario e partecipato al restauro della Corona. La Confraternita invece ha coperto le spese dell’organizzazione esterna.

Caterina Maria Torrisi