Riportare le proprie esperienze, raccontare con le parole e per mezzo dei filmati ciò che accade. La scrittura ed il cinema. Due modi di comunicazione sociale, atti ad esprimere i propri contenuti interiori e le idee personali. Due ambiti in cui si esprimeva la creatività coinvolgente di Lorenzo Vecchio e attraverso i quali, mercoledì 17, ad Acireale, ne verrà ricordata la figura.
La serata darà modo di ripercorrere la produzione artistica del giovane acese, venuto a mancare prematuramente nel 2005, a soli ventitré anni, a seguito di una malattia. All’anfiteatro della villa Belvedere, in collaborazione con il Comune, e come tappa del calendario estivo cittadino, si svolgerà la prima parte dell’iniziativa, ideata dall’associazione culturale “Scarti” da lui fondata.
Sarà “la scrittura” di Lorenzo la protagonista alle 19. Il giovane è autore di opere di narrativa. Romanzi, racconti, scritti relativi al vissuto. Se ne proporranno brani, attraverso la lettura. Si tratterà di libri già pubblicati ma anche di inediti. Sarà la continuità di un impegno cominciato proprio all’anfiteatro lo scorso 4 giugno, quando è stata scoperta la targa che ne segna l’intitolazione alla memoria del regista.
“L’iniziativa permetterà a chi ancora non conosce Lorenzo di avere un assaggio di quello che lui ha fatto”, ha spiegato il padre, il professore Sebastiano Vecchio. Sarà occasione per ripercorrere le sue idee, il modo di vedere la vita e le situazioni che essa propone. Filtrate attraverso la penna dell’autore e l’uso personale delle parole. Poi cambio di forma artistica e, in conseguenza, della location. Dopo un intervallo, la serata procederà alle 21,15 con la sua seconda parte all’arena Eden. Sotto il cielo stellato avrà luogo la proiezione di video del regista. La strada che Vecchio ha dedicato al cinema ha avuto avvio fin dai suoi studi, al “Dams” di Roma Tre. La messa in atto della sua propensione lo ha portato a ideare prima e a dirigere artisticamente dopo “Magma, mostra di cinema breve”.
“Lascito continuo a essere presente in città”, ha definito l’appuntamento il professore Vecchio, con il premio finale intitolato al giovane. Una creazione nata da una passione personale e che è diventata fruibile alla “comunità estesa”. Un prodotto che da ventuno edizioni riesce puntualmente a rendere partecipi i giovani e dare loro la possibilità di mettersi in gioco con i vari cortometraggi. Creare, nelle diverse possibilità del formato breve, storie del vissuto o più libere e fantasiose.
“A prescindere da ciò che Lorenzo ha visto e filmato, emergeva in lui la capacità di coinvolgere persone e stimolarle mentre viveva, mentre svolgeva le sue attività”, ha continuato il padre. Una serata alla memoria, che metterà in evidenza la voglia di creare di Lorenzo Vecchio. Non soltanto creare ma anche condividere con gli altri, far da stimolo nella possibilità insita in ognuno di dare il proprio contributo. La “forza” dell’utilità sociale.
Rita Messina