Ricordo di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace ’93: dalla lotta per i diritti civili alla presidenza del Sudafrica

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La scomparsa di Nelson Mandela, Premio Nobel per la pace 1993 insieme col presidente De Klerk, è stata sofferta nel mondo con grande, comprensibile e profondo rimpianto e le partecipazioni al dolore e cordoglio hanno messo in luce la straordinaria personalità, la statura ed i convincimenti etici del Presidente sudafricano.
I Media hanno accostato alcuni profili biografici di Nelson Mandela, collegandoli a quelli del leader integrazionista statunitense Martin Luther King, protagonista, nello stesso periodo storico, di analoga attività di proselitismo.
Nel 1955, l’avvocato Nelson Mandela a Soweto, in Sudafrica, diede avvio alla campagna per il ripristino dei diritti, organizzando la partecipazione all’assemblea degli esclusi e l’approvazione della Carta della Libertà negli Stati Uniti. M.L. King assicurava, in Alabama il pieno sostegno a Rosa Parks, offesa dai razzisti bianchi.
Vi sono tratti comuni ma anche caratteristiche che dividono i metodi dei due leader.Nelson_Mandela-2008_(edit)
Sono entrambi ammiratori del Mahatma Gandhi: l’uomo politico si fece assertore del messaggio presso il suo partito, l’Anc, al fine di incanalare le proteste e le ribellioni ed indirizzarle ad un sereno, equilibrato e moderato dibattito politico.
Il dottor King seppe coniugare i principi non violenti del Vangelo con quelli del grande Mahatma (l’amore del prossimo, quale fu praticato da Gesù e posto da Gandhi a fondamento della sua azione costituiva il fulcro per conseguire il riconoscimento delle rivendicazioni sociali).
Valori, quindi, più politici che morali nell’uno, esclusivamente morali nell’altro.
Mandela, sottoposto a processo presso la Corte di Rivonia, immaginò con pessimismo l’impossibilità della lotta non violenta (“la verità è che 50 anni di lotta non violenta non hanno portato altro che leggi più repressive”). Più tardi, però, ammise che la non violenza era stata per lui più che un principio morale, una strategia.
M.L.King nonostante i numerosi arresti vietò ai collaboratori di reagire alle provocazioni ed elaborò il concetto che “la non violenza trasforma la debolezza in forza e genera coraggio di fronte al pericolo”.
Solo dopo aver ottenuto la libertà, Mandela, familiarmente ed affettuosamente chiamato Madiba, riconobbe i principi della non violenza, (“l’arma più potente non è la violenza ma il dialogo con il popolo”), (“L’oppressore e l’oppresso sono entrambi derubati della loro umanità) ed insieme col presidente De Klerk pose le basi dell’edificazione del nuovo Stato del Sudafrica.

Sebastiano Catalano

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