Avevo appena 5 anni quando padre Francesco Panebianco arrivò, giovanissimo parroco, a Santa Maria La Stella, dopo qualche anno di vicario parrocchiale vissuto a Mascali subito dopo l’ordinazione sacerdotale. Veniva a sostituire don Santo Urso, promosso contemporaneamente all’arcipretura parrocchiale di S. Michele di Acireale.
Due temperamenti diversi, irruente e deciso anche se paterno don Urso, timido e dolce ma con le idee chiare e pieno di zelo ed entusiasmo don Panebianco.
Queste le mie impressioni di bambino sui due parroci. E man mano che crescevo mi avvicinavo sempre più alla vita e ai locali parrocchiali con interesse e curiosità, circondato dalla paterna e tenera accondiscendenza di don Francesco.
Padre Panebianco comincia a tenere d’occhio questo bambino
che frequenta la chiesa
All’età di 7 anni, per un imprevisto occorsomi una domenica che non mi ha permesso di partecipare alla Messa domenicale, ho cominciato ad andare a messa ogni giorno. Padre Panebianco, con perspicace “fiuto pastorale”, ha tenuto d’occhio questa mia scelta e ha cominciato a seguirmi con attenzione particolare. Oltre la Messa frequentavo anche la canonica, e oltre a fare il chierichetto badavo anche alla villetta adiacente la canonica assieme alle sue nipoti Giovanna e Anna.
Poco a poco ho avuto da lui la massima fiducia. E nell’ambito della parrocchia e della sua famiglia (papà Peppino e mamma Anna) mi potevo muovere con libertà e intraprendenza.
L’anno della prima Comunione e della Cresima (1954, anno mariano!) segnò lo spartiacque di quella che poi sarà la mia scelta di andare in Seminario.
Accompagnavo il parroco nelle famiglie per l’anno della Peregrinatio Mariae e successivamente per altri incontri di catechesi nei quartieri. Assistevo al catechismo per gli adulti la domenica sera preparando e risistemando l’ambiente dell’incontro. Lo accompagnavo per alcune visite particolari a famiglie da cui desiderava particolare collaborazione.
Padre Panebianco curava la dimensione pastorale e…quella ricreativa
Oltre la dimensione pastorale don Francesco curava anche quella ricreativo-sociale. Offriva proiezione di films, teatri con la compagnia Ragonesi, l’acquisto e la messa a disposizione di uno dei primi apparecchi tv , tombole comunitarie, pellegrinaggi.
Ricordo con piacere in quel periodo il “Festival della Stella d’oro”, portato avanti dal maestro Franco Greco, e che ebbe un successo strabiliante. Grazie anche alla presenza come presentatore di un principiante, giovanissimo e brillantissimo Pippo Baudo. Festival che si protrasse per parecchi anni, fino a quando la politica locale non se ne appropriò rovinandone le caratteristiche genuine e originali …..
Don Panebianco curò, in collaborazione con l’amministrazione comunale e con le persone influenti del tempo, fra cui Gaetano Vigo e Orazio Vecchio e altri che villeggiavano nella nostra frazione, anche lo sviluppo logistico del territorio. L’allargamento della piazza, le strade, l’arrivo dell’ energia elettrica, le linee di trasporto fra Acireale e Aci S. Antonio.
Per tredici anni parroco di Santa Maria La Stella
Santa Maria La Stella fu nel periodo del suo parrocato (1950 – 1963) un’oasi felice di serenità. Un luogo di villeggiatura ambito per le vicine Acireale e Acicatena. Luogo ideale di ristoro fisico e psicologico, ricco di interscambio culturale e di aggregazione e crescita sociale. Merito anche della sua presenza attenta e aggregante. Caratteristiche che purtroppo per vari motivi si sono attenuate e tendono a scomparire col passar del tempo, almeno nelle forme fresche e genuine delle origini.
Don Francesco Panebianco è stato quindi il parroco che mi ha accolto a 7 anni, nel 1953, nella mia chiesa di Santa Maria La Stella per la messa quotidiana servita ogni giorno con puntigliosa fedeltà di bambino, e facendomi vivere la parrocchia come la mia seconda casa. Da allora mi son sentito, nel mio piccolo, protagonista della vita parrocchiale, seguendolo passo passo nelle varie iniziative pastorali e anche sociali. E preparandomi così al grande passo sino a quando mi ha accompagnato in Seminario nell’ottobre del 1957, inizio del cammino della mia formazione al sacerdozio.
Gli scherzi misteriosi della Provvidenza mi hanno poi portato nella sua nuova parrocchia di Maugeri, dove era stato trasferito nel 1963 e dove ha avuto la gioia di vedermi ordinato diacono e celebrata la mia prima messa il 10 ottobre 1971.
Padre Panebianco maestro di vita
La sua amicizia e il suo affetto ma soprattutto il suo esempio di vita sacerdotale mi accompagnano da sempre nel mio cammino personale. E guardo a lui sempre come uno dei piu’ importanti miei maestri di vita.
I suoi 50 anni di parrocato vissuti a Maugeri saranno altri a testimoniarli nei particolari. Alla mia attenzione emergono soltanto l’affetto e la simpatia dei fedeli di Maugeri per il loro parrroco di cui non hanno voluto il trasferimento quale parroco di Acibonaccorsi malgrado l’avvenuta nomina, ottenendo con forza dal vescovo l’annullamento della nuova destinazione.
La cura e la sollecitudine con cui i fedeli lo hanno seguito in quest’ultimo periodo fino ai 102 anni di vita nella sua casa natale assieme ai suoi cari, testimoniano tutto l’affetto e la stima avuti per una persona che ha fatto delle comunità a lui affidate delle autentiche famiglie. Espressione della Chiesa di Dio in mezzo alle nostra case.
Sac. Giuseppe Arcidiacono