La notizia della morte del carissimo padre Dino Magnano d.O. mi addolora profondamente, per i legami di amicizia che da più di quarant’anni mi legavano a lui.
Nato a Rosolini (Sr) l’8 dicembre 1949, fu dapprima alunno del Seminario Vescovile di Noto e a sedici anni entrò nella Congregazione dell’Oratorio di Acireale. Fu ordinato sacerdote da mons. Ignazio Cannavò, nella chiesa dell’Oratorio, il 27 Luglio 1974. Il preposito del tempo, l’indimenticabile padre Epifanio Spina, lo volle nella casa dell’Oratorio (era assistente all’istituto San Michele) e lì, padre Dino, rivelò lo spirito autenticamente filippino.
Promotore di tante iniziative, l’Oratorio era gremito di ragazzi e giovani che sotto la sua guida “stavano allegri, senza fare peccati” secondo il monito di San Filippo. Attività di formazione, teatro, coro, Movimento Studenti di Azione Cattolica e quant’altro si rivelasse educativo facevano parte del cammino oratoriano (suscitando anche qualche “invidia” da parte di qualche parroco che, a suo dire, si vedeva sottratti i ragazzi della Parrocchia). Nel contempo insegnava nella scuola media Vigo Fuccio (allora ubicata di fronte all’Oratorio e al Collegio Santonoceto di Acireale. Negli anni ’90 riprese gli studi accademici conseguendo il dottorato in Mariologia e successivamente quelli in Diritto Canonico.
Varie vicissitudini, che lo amareggiarono non poco, portarono alla erezione dell’Oratorio di Acicatena di cui fu, sin dall’inizio Preposito. Ricoprì in Diocesi l’Ufficio di parroco della Parrocchia San Michele di Acireale, San Nicolò in Acicatena e Maria SS.ma della Provvidenza a Ficarazzi. Fu anche Preposito della Congregazione di Palermo.
I suoi studi giuridici furono messi a disposizione del Tribunale Regionale Siculo prima come Difensore del Vincolo e successivamente come Giudice. Nel 2018 il Vescovo, mons. Antonino Raspanti, lo nominò vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico della Diocesi di Acireale.
Pur ricoprendo questi incarichi, restò sempre un autentico figlio di San Filippo, seguendo i giovani nel loro cammino di crescita e di maturazione.
Tanti ricordi mi affiorano alla mente in questo momento, due in particolare: padre Dino è stato il primo sacerdote che, in maniera schietta e diretta, mi ha fatto la proposta vocazionale dicendomi “perché non ti fai filippino?”. Sebbene, poi, abbia scelto una strada differente dalla Congregazione, è pur vero che quella proposta, arrivatami all’improvviso, è stata la “molla” che ha fatto scattare in me la riflessione sulla vita sacerdotale. Il secondo ricordo è datato 4 settembre 1989, il giorno prima ero stato ordinato sacerdote e l’indomani, come ogni buon prete acese, avevo deciso di celebrare la prima Santa Messa all’Oratorio, in onore della Madonna della purità. Padre Dino tenne l’omelia alla mia prima Messa (il cui testo conservo gelosamente tutt’oggi) e, al suo solito, fu l’organizzatore di tutto. Tanti altri momenti in questi quarant’anni e più abbiamo vissuto insieme.
Caro padre Dino, la tua tenera devozione alla Madonna (eri nato il giorno dell’Immacolata), trova compimento nella tua morte, il giorno in cui Maria diede al mondo Il Salvatore. Veramente è il caso di dire “ad Jesum per Maria”. Possa tu, da ora, godere il premio riservato ai servi, buoni e fedeli del Vangelo, e vivere l’eterna beatitudine nel Paradiso. Anche tu, come il padre Filippo, “hai preferito il Paradiso”, da dove – sono certo- continuerai a volerci bene come prima e più di prima.
A – Dio, padre carissimo.
Don Roberto Strano