Ricordo / Fra’ Gabriele Allegra costruì la civiltà dell’amore in stile francescano

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fra' Gabriele Allegra

Il 3 settembre del 2012, con il primo comunicato stampa firmato da Fra’ Giuseppe Noto e Fra’ Massimo Corallo, le Chiese di Sicilia e tutta la famiglia francescana, diedero il gioioso annuncio della Beatificazione del Venerabile Servo di Dio, Fra’ Gabriele Maria Allegra, figlio prediletto della Provincia dei Frati Minori di Sicilia.

La Beatificazione fu proclamata sabato 29 settembre del 2012 nella Cattedrale di Acireale. Con una solenne celebrazione presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei Santi e rappresentante del Sommo Pontefice Benedetto XVI.
Presenti il cardinale Paolo Romeo, presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, il cardinale di Hong Kong, i vescovi dell’Isola. E anche i sindaci di Acireale e di San Giovanni La Punta, numerosi sacerdoti e religiosi e migliaia di fedeli provenienti da tutte le diocesi isolane e dei paesi etnei.

Nel convento San Biagio le spoglie mortali di Fra’ Allegra

Al primo annuncio si mise in moto un nutrito e ben strutturato Comitato organizzatore per curare nel migliore dei modi il prodigioso evento. Preceduto, questo, da un Triduo di preparazione celebrato nel Convento di San Biagio in Acireale, dove riposano le spoglie mortali traslate da Hong Kong nel 1986 e nella chiesa Madre di San Giovanni La Punta.

Sono passati 11 anni dalla sua beatificazione, eppure, l’eco di quell’avvenimento che ha segnato la vita di tante persone non si è spento.  Non deve accadere che il passar del tempo si trasformi lentamente in dimenticanza, che, come nebbia fitta cali sulle nostre vite. Acireale non deve diventare solamente la cittadina che ha avuto l’onore di accogliere, nel Convento di San Biagio, le onorate spoglie di un grande uomo di Dio. E il paese di San Giovanni La Punta, quello che ha dato le sue origini natali.

casa beato Allegra restaurata
La casa natale di fra’ Gabriele Allegra restaurata

Questi anni, invece, devono divenire tempo di nascita di una bella avventura da correre insieme agli altri. Quella cioè di costruire la civiltà dell’amore, sull’esempio di Gesù di cui Fra’ Gabriele si è fatto testimone coraggioso ed umile. Secondo la forma di vita vissuta da Francesco di Assisi.

Parole augurali alla beatificazione di Fra’ Allegra

Erano questi, in fondo, gli intenti delle parole augurali pronunciate ufficialmente dai principali protagonisti dell’evento.
Il vescovo mons. Antonino Raspanti ebbe a dire: “Siamo grati al Signore e alla Provincia Francescana Minoritica di Sicilia per questa traslazione, per la quale abbiamo il nuovo Beato tra noi. Quale pegno di sicura amicizia e modello di amore al verbo fatto libro, come egli amava dire”.
Il vescovo di Acireale faceva voto che “la fede nell’amore divino che guida i popoli e le vite dei singoli, conduca anche noi con passo sicuro per i sentieri della storia, tramite l’intercessione di Fra’ Gabriele, ora nella luce del Paradiso”.

Fra’ Giuseppe Noto, ministro provinciale dell’Ofm, scrivendo alle Chiese di Sicilia e alla Famiglia Francescana, vedeva nell’evento tanto atteso della beatificazione di Fra’ Gabriele Allegra “un grande ritorno allo stupore e alla gratitudine al Signore per il dono della nostra vocazione. Vita vissuta nel sì incondizionato al signore”.

I sindaci del tempo di San Giovanni La Punta, Andrea Messina, e di Acireale, Nino Garozzo, parlavano in termini di vanto e responsabilità da testimoniare nella vita concreta delle due cittadine tra memoria storica delle radici e progettazione sapiente del futuro. Attingendo alla mirabile impresa compiuta da Fra’ Gabriele con la traduzione del libro della Bibbia in cinese.beato Allegra

L’esempio di fra’ Allegra sia da sprone ad operare il bene

Perché accada, allora, qualcosa di grande nella vita dei figli di questa Sicilia, terra amata e martoriata, è necessario uscire dalla atavica rassegnazione. E tirare fuori lo spirito di responsabilità dei buoni cristiani e dei buoni cittadini. Così come ci ricorderebbero don Bosco e il nostro Luigi Sturzo di Caltagirone.

Se mettiamo un’attenzione veramente nuova nel fare tutte le cose e nell’affrontare la vita, tutto sarà nuovo! Attenzione che nasce al contatto con Qualcuno che ci apra gli occhi e ci faccia vedere gli eventi nella luce della Somma Bellezza e della Verità che libera. La vita di Fra’ Gabriele deve sortire l’effetto di un grande e reale scuotimento dal torpore soporifero che ha fatto di noi tutti sfaticati e fannulloni che abitiamo oziosamente i nostri paesi!
Il nostro Gabriele nutrì la sua vita di una incrollabile certezza che fu prima di Lui del Poverello di Assisi. Vivere, cioè, la sequela di Cristo non come una sua rappresentazione, ma come una autentica ripresentazione di Cristo stesso. Un Alter Christus dei tempi nostri.

Vivere il vangelo nella vita di tutti i giorni

Noi, su queste pagine della Voce dell’Jonio, vogliamo seguire la strada tracciata dal nostro Vescovo: metterci alla scuola dei migliori, cioè dei Santi. Una chiesa veramente sinodale sarà tale se saprà vivere decisamente il Vangelo di Cristo, portandolo nella vita di tutti i giorni.
Nella città, nei luoghi del mercato come in quelli della crescita come la parrocchia, la scuola e, soprattutto, la famiglia. Non vedremo mai nulla di nuovo se faremo della nostra vita una celebrazione elefantiaca del nostro io, una scimmiottatura della vita e della religione cristiana!

Ci sentiamo, infine, di aderire alla tabella di marcia indicata dallo stesso direttore  della Voce, Peppino Vecchio. “Quando irrompe un santo nella tua vita, che per di più è stato vicino, che fai? Viene subito da ricordare i passi del Vangelo che raccontano le chiamate di Gesù … E che ti invitano, soprattutto, a seguirlo nell’umiltà, nello studio, nella preghiera, nell’azione, tutto in stile francescano”.
In una parola, imparare, poi, a guardare lontano. Foss’anche oltre il possibile per le proprie forze. Cioè seguendo l’impresa di portare la Bibbia in Cina e di creare nello sconfinato Paese orientale un Istituto di studi biblici”.

Don Orazio Barbarino
Arciprete di Linguaglossa