Si è spento a Roma il 23 gennaio scorso Fratel Giuseppe Calabretta, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, già alunno, e successivamente direttore, dell’Istituto San Luigi di Acireale.
La notizia della sua morte ha destato sentimenti di profonda commozione, e al tempo stesso di gratitudine, nelle molte comunità nelle quali egli ha profuso la sua opera, inclusa quella acese.
Nato ad Acireale nel 1929, Fratel Giuseppe, dopo la formazione lasalliana a Torre del Greco ed a Roma, ricevette la “Professione perpetua” nel dicembre del 1954, e da quel momento ebbe inizio la sua lunga opera di apostolato all’interno della famiglia lasalliana; parallelamente alla prosecuzione delle attività formative e degli studi (si laureò a Catania in lettere classiche con una tesi in archeologia nel 1973), prestò la sua opera presso numerosi istituti lasalliani in Italia (Abano Laziale, Torre del Greco, Santa Venerina, Pompei, Colle la Salle di Roma, Fano).
Nel 1967 tornò ad Acireale dove insegnò per 6 anni e, in seguito fu a Torre del Greco ed a Benevento. Nel 1976 ritornò nuovamente ad Acireale dove prestò il suo servizio di Direttore ed insegnante e dove si spese con impareggiabile entusiasmo e creatività, fra l’altro, per la promozione delle attività sportive e per la diffusione dello scoutismo, oggi solide realtà nella nostra Acireale.
Dalla metà degli anni ’80 ebbe inizio un’altra fase del suo apostolato, che lo vide promotore di iniziative, soprattutto a vantaggio dei giovani, a Motta Sant’Anastasia e nell’ennese, ad Agira, Barrafranca, Gagliano Castelferrato e Regalbuto; in quest’ultimo comune egli fondò nel 1992 il Centro Giovanile Lasalliano nel quale ha profuso, praticamente fino agli ultimi giorni, tutto il suo entusiasmo di educatore, e nell’ambito del quale ha realizzato numerose attività di promozione umana e sociale, tra le quali quelle finalizzate all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso la costituzione di attività imprenditoriali legate in particolare al settore della ceramica.
Per generazioni di ragazzi, soprattutto di Acireale e dei centri sopra citati, il suo nome resterà indissolubilmente legato a quello della Cubania, la casa nell’omonima pineta sull’Etna dove, soprattutto negli anni ’90, ha organizzato numerosi incontri e campi di formazione per centinaia di giovani, prestando particolare attenzione alla preparazione degli animatori e coinvolgendo nelle attività formative confratelli ed animatori di altre realtà, lasalliane e non (per un breve periodo, stante l’indisponibilità della casa della Cubania, le attività continuano anche in un’altra struttura dei Fratelli, la “Leonardina”, sempre sull’Etna).
Dopo le esequie, celebrate nella cappella dell’Istituto Colle La Salle a Roma, durante le quali, la sua figura è stata ricordata da alcuni confratelli, la salma, accompagnata da Fratel Ciro Vitiello, è stata trasferita a Regalbuto, e quindi ad Acireale, dove si sono svolte partecipatissime e sentite cerimonie alle quali hanno preso parte, confratelli e numerosi amici e familiari di Fratel Giuseppe. Come ricordato, egli, pur profondamente coinvolto nell’attività di apostolato all’interno della famiglia lasalliana, ha mantenuto un forte legame in particolare con le sorelle, il fratello, i nipoti ed i pronipoti, legati a lui da vincoli di profondo affetto, ed ha anche favorito l’integrazione e la conoscenza tra le “sue” due famiglie.
Nel corso della celebrazione eucaristica celebrata a Regalbuto, il vescovo di Nicosia mons. Salvatore Muratore ne ha tratteggiato la figura, sottolineandone l’infaticabile opera di servizio svolta a vantaggio dei giovani ed a beneficio della loro crescita umana e sociale. Molto sentite anche le testimonianze di una giovane del Centro, Roberta Ruccella, e del direttore Fratel Armando Rapuano che ha sottolineato i profondi legami dell’opera promossa da Fratel Giuseppe con lo spirito originario del Fondatore San Giovanni Battista de La Salle.
Al termine della celebrazione è stata annunciata, da parte del sindaco di Regalbuto, Francesco Bivona, la volontà dell’amministrazione comunale di intitolare a Fratel Giuseppe una piazza del paese a ricordo della sua opera. Tale iniziativa fa seguito al riconoscimento della cittadinanza onoraria di quel comune, conferita a Fratel Giuseppe nel 2013.
Nella tarda serata del 25 gennaio la salma di Fratel Giuseppe è stata accolta nella cappella dell’Istituto San Luigi di Acireale. Qui, nel corso di una veglia animata dagli scout dell’AGESCI (gruppo Acireale 2), in tanti ne hanno ricordato la figura di educatore, sottolineandone il tratto umano ma al tempo stesso autorevole ed empatico con il quale sapeva attrarre i giovani e coinvolgerli in attività formative.
La celebrazione eucaristica del 26 gennaio è stata concelebrata dal vicario della Diocesi, don Giovanni Mammino, da don Marco Catalano e da don Marcello Pulvirenti. E proprio don Marcello, nel corso di una toccante omelia ha ricordato l’opera di Fratel Giuseppe sottolineando come egli, attraverso l’esperienza dello scoutismo e della vita all’aria aperta, abbia saputo avvicinare tanti giovani ad una esperienza di fede autentica.
Il contributo di Fratel Giuseppe allo scoutismo è stato anche oggetto della testimonianza di Pippo Scudero, che ne ha ricordato il ruolo di formatore capi e di Consigliere generale, ricordando altresì come l’AGESCI gli abbia conferito nel 2010 un attestato di benemerenza, sottolineando come egli abbia saputo coniugare la sua vita consacrata con il suo servizio come capo scout, autentico testimone di fede.
Dopo il saluto a nome della famiglia da parte della nipote Lucia Arcifa, e quello, a nome della comunità del San Luigi, del direttore Fratel Celestino Rapuano, la salma è stata trasferita al cimitero di Acireale ove riposa nella cappella di famiglia.
Stefano La Malfa