Sono passati due mesi dalla scomparsa di don Giuseppe Russo (13 dicembre 2017), parroco di Santa Maria degli Angeli in Acireale e canonico penitenziere della Cattedrale della stessa città. Un caro ricordo accompagna tutta la comunità diocesana e la sua comunità parrocchiale, Santa Maria degli Angeli appunto, che lo scorso 28 gennaio ha voluto ricordarlo con un numero speciale di “Gomitagomito”, il giornalino parrocchiale. Molti sono stati i contributi di coloro che lo hanno conosciuto, che hanno fatto esperienza della sua bontà di uomo e presbitero, capace di essere punto di riferimento per la sua comunità parrocchiale per molti anni. Sfogliando il giornale salta subito all’occhio l’editoriale di p. Calogero Frisenda, amministratore parrocchiale pro-tempore, che ricorda il caro don Giuseppe come un uomo «carico di ardore e pacatezza» al tempo stesso. Dai contributi (in ordine) di Teresa Scaravilli, Paolo Trovato, don Arturo Grasso, Pina Borzì, Gregorio Monaco, Vita Fiorenza, Giuseppe Rossi, Linda Basile, don Ludger Rakotonirina, Mariella D’Amico, Sara Patanè, Francesco La Rosa, Marina Musmeci, Santo Toscano, Gabriella Grasso, Alessia Sapienza, Carla Pellicori, Davide Barbagallo e di tutti coloro che hanno voluto lasciare un messaggio, si evince quale fosse la figura di don Giuseppe, quella cioè di un uomo della speranza «che non ha mai smesso di sognare e mai si è abbandonato alla deriva» (don Arturo Grasso). Quando si è “uomini della speranza” si entra in una dimensione strettamente teologale, per la quale si entra in relazione con l’Assoluto, che smette di essere tale e che per immensa misericordia si inserisce nelle fitte trame dell’umano, abitandole fino al punto da condividerne le debolezze e la stessa morte. Don Giuseppe ha vissuto per annunciare tutto ciò, «con molta semplicità e benevolenza» (Teresa Scaravilli). Per questo, ne siamo certi, adesso abita col Signore e, insieme agli angeli «ora canta: Santo, Santo…» (Mariella D’Amico).
Francesco Pio Leonardi