Ricordo / La scomparsa di mons. Ignazio Cannavò, vescovo, teologo, filosofo, scrittore, ma soprattutto persona di grande umanità e disponibilità

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Mons. Cannavò in occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale

«La nostra Chiesa diocesana è grata al Signore per l’esemplare ministero sacerdotale ed episcopale esercitato dall’Eccellentissimo Mons. Cannavò e mentre invoca per Lui la visione beatifica nel Paradiso, ne ricorda commossa gli esempi di umiltà, mitezza e profondità spirituale».

Mons. Ignazio Cannavò
Mons. Ignazio Cannavò

Queste le parole con cui il Vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, ricorda mons. Ignazio Cannavò, deceduto la notte scorsa all’Oasi “Maria SS.ma Assunta” di Aci Sant’Antonio, dove si era ritirato dal 1997, quando aveva lasciato, per raggiunti limiti di età, l’arcidiocesi di Messina.

Mons. Cannavò avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 12 dicembre, essendo nato a Fiumefreddo il 12 dicembre 1921. Era stato alunno del Seminario Diocesano di Acireale e successivamente dell’Almo Collegio Capranica di Roma, ed era stato ordinato sacerdote il 5 novembre 1944. Aveva successivamente conseguito il Dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Rientrato in Diocesi, aveva insegnato per tanti anni filosofia presso il Seminario Diocesano e presso l’Istituto “Santonoceto” di Acireale. In seguito, era stato anche docente di religione nei licei statali. Fra i vari incarichi ricoperti in Diocesi, era stato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, canonico del Capitolo Cattedrale e assistente della Fuci di Giarre e di Acireale, e sono ancora tanti i vecchi fucini che non mancavano di andare a trovarlo periodicamente, in occasione del suo compleanno o della ricorrenza della sua ordinazione sacerdotale, di cui, lo scorso 5 novembre 2014, aveva celebrato il 70° anniversario. Nel 1965 fu nominato Vicario Generale della Diocesi da mons. Pasquale Bacile, di cui il 31 ottobre 1970 divenne Ausiliare, carica che tenne fino al 21 febbraio 1976, quando venne nominato Coadiutore con diritto di successione dell’Arcivescovo di Messina. Il 3 giugno 1977, festa della Madonna della Lettera, patrona di Messina, a seguito delle dimissioni per raggiunti limiti di età di mons. Francesco Fasola, divenne Arcivescovo Metropolita di Messina e Archimandrita del Santissimo Salvatore. Nel 1976 era stato altresì nominato Prelato di Santa Lucia del Mela, e nel 1977 Vescovo di Lipari, le due piccole diocesi inglobate adesso nell’arcidiocesi di Messina.

Mons. Cannavò in occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale
Mons. Cannavò in occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale

Quando il 17 Maggio 1997 è diventato Arcivescovo emerito di Messina per raggiunti limiti di età, ed è tornato nella diocesi di Acireale fissando la sua residenza presso l’Oasi “Maria SS.ma Assunta” di Aci S. Antonio, non ha però lasciato l’attività pastorale e sacerdotale, continuando, finché le forze lo hanno sorretto, a girare per le parrocchie della nostra diocesi per impartire il sacramento della Cresima e per partecipare a numerose celebrazioni ogni qualvolta veniva invitato, e svolgendo addirittura, per un certo periodo di tempo, l’ufficio di vice parroco presso la comunità di Aci San Filippo.

Io personalmente ho dei ricordi bellissimi di mons. Ignazio Cannavò, sempre cordiale, affettuoso e disponibilissimo. Sia da vicario generale che da vescovo ausiliare di Acireale, egli, da ex assistente, ebbe sempre un occhio particolarmente benevolo nei confronti della Fuci, di cui io – allora studente universitario – ero membro. Accettava sempre di buon grado gli inviti a partecipare ad incontri, celebrazioni e ricorrenze, ed era sempre disponibile ad accogliere la visita di qualche fucino. Ricordo in particolare un’estate dei primi anni ’70, durante la quale io quasi ogni mattina, verso le 13, conclusa la mattinata di studio e dopo una breve passeggiata, salivo in vescovado mentre mons. Cannavò si accingeva a concludere la sua attività mattutina. E quindi insieme, a piedi, facevamo la strada verso casa, passando per piazza Duomo e via Cavour fino a piazza S. Domenico dove egli abitava all’epoca con la madre, conversando amabilmente; io proseguivo poi verso la zona di piazza Marconi dove allora abitavo. E poi a Messina, dove mi trovai per il servizio militare nel periodo gennaio-agosto 1977, andai più volte a trovarlo, sempre accolto cordialmente sia da lui che dalla sua mamma, che mi conosceva già da Acireale. E non posso dimenticare quando, a conclusione del solenne pontificale in onore della Madonna della Lettera (patrona di Messina) il 3 giugno 1977, mons. Francesco Fasola prima di dare la solenne benedizione, poco dopo le ore 12, annunciò che il Santo Padre aveva accettato le sue dimissioni per raggiunti limiti d’età, e che dal quel momento il nuovo Arcivescovo di Messina era mons. Ignazio Cannavò. Fu per me un momento di gioia grandissima, che cercai di esternargli poco dopo in sacrestia, mentre era attorniato dalle tantissime persone – tra cui autorità, sacerdoti, religiosi – che gli facevano le congratulazioni.

Un'immagine della visita di Giovanni Paolo II a Messina nel 1988. Alle sue spalle si intravede mons. Ignazio Cannavò
Un’immagine della visita di Giovanni Paolo II a Messina nel 1988. Alle sue spalle si intravede mons. Ignazio Cannavò

Durante i quasi 22 anni in cui è stato Arcivescovo di Messina, mons. Cannavò ha accolto, l’11 giugno 1988, il Santo Padre Giovanni Paolo II, in visita apostolica in occasione della canonizzazione della religiosa messinese santa Eustochia Smeralda Calafato. Ha visto inoltre la beatificazione di un altro famoso religioso messinese, mons. Annibale Maria Di Francia, fondatore degli orfanotrofi antoniani, il 7 ottobre 1990 (Lo stesso è stato poi canonizzato a Roma da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004).

Mons. Cannavò era inoltre fine teologo e grande filosofo, ed aveva il dono di sapere rendere bella, piacevole ed accattivante la filosofia per i suoi alunni, alcuni dei quali la ritenevano invece, ricredendosi successivamente, una materia ostica e incomprensibile. Egli è ancora autore di alcune pubblicazioni, di cui la più famosa è forse Venera, Veneranda, Parasceve, dedicata alla Santa Patrona di Acireale, della quale egli era profondamente devoto.

I solenni funerali saranno celebrati martedì 20 ottobre, alle ore 15,30, in Cattedrale. Successivamente le sue spoglie mortali saranno traslate nella Cattedrale di Messina, dove saranno tumulate.

Nino De Maria

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