Ritrovarsi dopo 50 anni con la stessa carica umana, la stessa amicizia, lo stesso spirito goliardico, non è cosa di tutti i giorni. Sì, magari con qualche capello bianco o con qualche ruga in più, ma questi sono dettagli trascurabili.
È quello che è capitato domenica 23 giugno ad un gruppo di ex compagni di liceo, che si sono rivisti dopo mezzo secolo da quell’ultimo anno di corso frequentato insieme – nel lontano 1968/69 – nella classe 3^ B del Liceo Classico statale “Gulli e Pennisi” di Acireale. Sono giunti da mezza Sicilia ed anche dal nord, per incontrarsi nel santuario di Vena, alle falde dell’Etna, accolti dal rettore don Carmelo La Rosa, il quale – guarda caso – fa parte del loro stesso gruppo, è proprio uno di loro, anche lui lieto di rivedere i “vecchi” compagni e lieto di esercitare tra loro, e per loro, il suo ministero sacerdotale. Un appuntamento – questo del 23 giugno – preso già un anno fa, il 17 giugno 2018, quando venne fatta una sorta di prova generale con la partecipazione di 17 ex compagni di scuola a Catania, nella chiesa di San Camillo dei Mercedari (in via Crociferi) prima, e in un ristorante del centro storico dopo.
Ma durante tutto questo anno è stato messo in atto un lavoro costante di ricerca condotta a tutti i livelli e con tutti i mezzi mediatici moderni e tradizionali, una ricerca certosina che ha portato all’individuazione e al ritrovamento di altri ex compagni dei quali si erano perse le tracce, ma anche alla scoperta che qualcuno se n’era pure andato. E così alla fine, dell’originario gruppo di 27 ragazzi e ragazze, 21 erano presenti, mentre tre non ci sono più e solo tre sono mancati all’appello. Ad essi si sono aggiunti altri due ex che all’epoca si erano fermati alle soglie dell’ultimo anno, pur restando uniti al resto del gruppo nella vicinanza e nell’amicizia. Ebbene, questi 23 “ex” si sono incontrati il 23 giugno scorso (la ricorrenza di questo numero “fortunato” è stata sicuramente favorevole) nel santuario di Vena, dove, guidati da un loro ex compagno, il rettore-parroco don Carmelo La Rosa, hanno celebrato la loro “comunione”, animando la cerimonia e ricordando i tre di loro che non ci sono più: Pippo, Lella e Nuccio (ritrovato dopo tanti anni di ricerche e scomparso, purtroppo, pochi giorni prima).
Ci si è spostati quindi in un locale nelle vicinanze, dove si è svolto un altro rito importante: il pranzo comunitario condito con ricordi, giovanile goliardia, rinverdimento di vecchi sentimenti, riscoperta di antichi rapporti d’amicizia mai venuti meno ma – anzi – maturati e rinsaldati col tempo. Un momento conviviale che per qualcuno mancava da numerosi anni, visto che partecipava per la prima volta a questo tipo di incontri, grazie – come dicevamo – al lavoro certosino di ricerca condotto dall’ispiratore Turi Messina (collaborato da Nino De Maria) che – talvolta in maniera fortunosa – ha fatto ritrovare persone che abitavano in altri centri e che all’epoca alloggiavano nella nostra città a pensione oppure nei famosi collegi (che fino agli anni ’70 erano numerosi e attivissimi). In alcuni casi, quindi, alcune persone non si rivedevano più da 50 anni, e c’era pure il rischio di non più riconoscersi, ma è bastato uno sguardo per riscoprire le fattezze di un volto noto, con il quale si erano condivisi giorni interi e lunghe ore di studio in quelle aule del liceo classico “Gulli e Pennisi”, all’epoca ubicato nei locali dell’ex convento San Domenico.
A coronamento del momento conviviale, Turi Messina ha recitato una poesia siciliana (di sua composizione), celebrativa dell’evento ed evocativa dei 50 anni trascorsi. E si è poi brindato davanti ad una torta con cinque candeline rosse lunghe “menza canna”, una per ogni decennio (anche questo per espressa volontà di Turi Messina); in effetti le candele preparate erano proprio 50, una per ogni anno, ma le dimensioni della torta non sono state sufficienti per ospitarle tutte.
Inoltre don Carmelo La Rosa ha regalato a tutti i presenti alcune pubblicazioni sul santuario di Vena e sull’attività missionaria da lui svolta per alcuni anni in Albania.
Al momento dell’appello sono quindi risultati presenti: Nino Buttà, Nino De Maria, Carmelo La Rosa, Tina Magrì, Turi Messina, Cettina Monaco, Turi Musmeci, Vera Orfila, Pina Patamìa, Saro Patanè, Pippo Rapisarda, Gianni Russo, Tanina Scalisi, Tania Maria Laura Scalisi, Salvo Sciuto, Beniamino Sorbera, Angela Spoto, Alfio Tonzuso, Marisa Toscano, Gianni Tracìa, Cettina Vitale, Sarina Patanè e Saro Russo. Presenti spiritualmente, nel ricordo e nell’affetto: Pippo Scandurra, Lella Valastro e Nuccio Sarlo. Assenti (stavolta, ma c’è ancora speranza per i prossimi incontri, perché le ricerche continuano): Sara Musmeci, Marisa Nicolosi e Alfio Sapienza. Abbiamo omesso volutamente i titoli professionali (anche se quasi tutti sono ormai in pensione), perché il principio ispiratore dell’incontro doveva essere quello di riprodurre idealmente l’atmosfera di 50 anni fa. Così come un’altra scelta ben precisa è stata quella di partecipare individualmente, senza la presenza di coniugi o altri familiari, ai quali saranno riservati altri incontri, meno formali, in un prossimo futuro. Una sola deroga è stata fatta a questo principio: quella di una coppia formatasi all’interno della classe, e quindi entrambi i coniugi erano partecipanti, individualmente, a pieno titolo, e per non sbagliare a tavola non si sono neanche seduti vicini.
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