E’ stato celebrato, nel tardo pomeriggio di domenica 16 agosto, presso la chiesa parrocchiale ‘Santa Maria delle Grazie’ dell’omonima frazione acese, il sessantesimo anniversario di sacerdozio di don Stefano Presti, parroco emerito di quella parrocchia per oltre ventiquattro anni e già parroco di Capomulini per ben trentacinque anni. Per alcuni anni, don Presti è stato parroco contemporaneamente in entrambe le comunità.
La lieta ricorrenza è stata sottolineata dalla celebrazione, nel cortile dell’oratorio parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, di una santa messa solenne presieduta dal vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti, alla presenza del vicario generale della diocesi mons. Giovanni Mammino, nonché del parroco di quella parrocchia don Roberto Fucile.
Presente anche don Mario Camera, parroco delle comunità di Scillichenti e Stazzo, al cui fianco don Presti svolge ora il proprio ministero sacerdotale, successivamente al ritiro per raggiunti limiti di età.
Eseguiva, nell’occasione, i canti sacri la corale polifonica parrocchiale diretta dalla maestra Santina Privitera.
L’anniversario sacerdotale, che ricorreva, in effetti, venerdì 14 agosto, consentiva a don Presti di ringraziare il Signore che, per l’appunto sessant’anni fa, quando egli fu ordinato dall’allora vescovo mons. Salvatore Russo, lo volle suo ministro. E’ stata, quella di don Presti, una vita interamente dedita all’apostolato della preghiera nei confronti delle comunità parrocchiali che egli ha servito sempre con particolare zelo apostolico durante gli anni di ministero, ma anche sicuramente di tante persone che nel tempo hanno potuto sperimentare la sua santa e saggia guida spirituale, come annunciatore mite ma, allo stesso tempo, coraggioso del messaggio divino di salvezza.
Il caldo afoso di questo periodo ferragostano non ha impedito che un buon numero di fedeli, pur nel pieno rispetto dell’attuale normativa anti-contagio del Coronavirus, che obbliga al necessario mantenimento del distanziamento interpersonale, fosse comunque presente per ringraziare ancora una volta il Signore del prezioso dono del sacerdozio.
Dopo le parole di circostanza del parroco don Fucile, iniziava la celebrazione eucaristica. Nell’omelìa alla pericope evangelica del giorno, il vescovo evidenziava come una donna cananea, dunque pagana rispetto agli Ebrei, si fosse avvicinata a Gesù chiedendogli il miracolo della guarigione della figlia posseduta da un demonio, ma Gesù, sorprendentemente le risponde di essere venuto per salvare ‘le pecore perdute della casa d’Israele’: Ciò potrebbe indurre a pensare che la salvezza predicata da Gesù potesse essere destinata solo agli Ebrei, popolo eletto, ma effettivamente il messaggio di salvezza del Signore deve intendersi rivolto all’intera umanità. La donna, pur pagana, riesce a vedere in Gesù quei poteri divini che possano consentire la guarigione della figlia e, nonostante ‘straniera’, cioè non appartenente al popolo eletto, cerca coraggiosamente di ottenere da Gesù una risposta concreta alle sue necessità. Nel diniego inizialmente opposto da Gesù, è ravvisabile il fatto che il Signore voglia ‘misurare’ la fede di quella donna ‘estranea’ al popolo eletto, perché proprio la fede è essenziale per la salvezza delle anime.
Proprio l’annuncio della fede è il compito del sacerdote, che è colui il quale, tralcio innestato nell’unica vite che è Cristo, è il ministro della fede, colui che rende presente Gesù unico supremo Pastore. Occorre, dunque, pregare sempre intensamente perché il Signore si degni di suscitare nuove vocazioni al sacerdozio e perché quanti sono ancora lontani da Dio possano essere ‘toccati’ dal dono della fede. Da sessant’anni, don Presti si è fatto coraggioso testimone del Signore, il quale certamente lo ha ricolmato di santi doni chiamandolo alla vita sacerdotale per la salvezza delle anime.
Concludevano la serata, prima di un rinfresco offerto dalla comunità parrocchiale, i messaggi augurali del presidente parrocchiale di Azione Cattolica dott. Francesco Pulvirenti il quale, nel ringraziare don Presti per il pluriennale ministero di parroco, auspicava che il Signore, per intercessione della Sua Santa Vergine Madre, continui a sostenerlo nella propria attività pastorale, concedendogli ancora lunga vita e santità di propositi, e del rappresentante della sezione acese del Centro Sportivo Italiano, il quale ringraziava don Stefano per la instancabile attività di assistenza spirituale, auspicando, altresì, che il Signore lo ricolmi di ogni bene e grazia.
Lo stesso don Presti, poi, rivolgeva il proprio ringraziamento al Signore ma anche un pensiero alla propria famiglia d’origine ed ai compianti parroci don Mancino e don Urna che, all’epoca alla guida rispettivamente delle parrocchie ‘Santa Maria Odigitria’ e ‘Santa Maria del Suffragio’, sempre lo sostennero nei propri propositi e nell’impegno pastorale.
Ad multos annos, padre Presti!
Nando Costarelli