“L’amore è l’artefice di tutte le cose” , con queste parole il filosofo Platone ha definito l’amore. L’amore, che dura per sempre ed è eterno, trova spazio nella vita di quanti sono convinti dei suoi grandi meriti. Gli scrittori ci hanno regalato, e continuano a regalarci, poesie e romanzi per farci riflettere sulla bellezza dell’amore. E per quanto l’amore romantico sia da sempre il più decantato, c’è un tipo di amore che lo supera: è quello che un genitore prova per i propri figli. Oggi, è molto difficile individuare forme di amore vero, perché i rapporti umani si sono liquefatti. Come ha scritto il sociologo Bauman, trova spazio l’amore liquido, un amore “diviso tra il desiderio di vivere emozioni e la paura di legarsi e sentirsi dipendente dall’altro”.
Relazioni sempre più provvisorie che vengono costantemente consumate. Quando un legame non ci dona quello che vogliamo, siamo pronti ad eliminarlo subito. Sì, perché nella società liquida è semplice disfarsi degli altri. Ognuno di noi pretende relazioni perfette e non vogliamo che il partner si intrometta nelle nostre scelte. Come se non bastasse, tanti legami nascono nel mondo virtuale e i social network favoriscono amori che sono incapaci di generare sicurezza e stabilità. Fenomeni come ghosting, breadcrumbing, zombieing e orbiting fanno soffrire davvero le persone. Ognuno di questi fenomeni ha delle caratteristiche specifiche ma, sicuramente, sono lontani dall’idea dell’amore.
Uno studio sull’amore liquido
L’amore, in quest’epoca in cui nascono amori liquidi, è stato mappato da uno studio portato avanti da un gruppo di ricercatori dell’Università di Aalto (Finlandia), che ha coinvolto 55 persone che si sono dette innamorate. Inoltre, hanno dichiarato di: “avere almeno un figlio e di essere attualmente in una relazione di coppia”. L’amore è un sentimento fondamentale e garantisce la formazione dei legami. I meccanismi neurali dell’amore sono poco conosciuti. Lo studio ha cercato di scoprire le aree cerebrali interessate.
Il giornalista Emanuele Perugini ha scritto un articolo, pubblicato su Il Fatto Quotidiano, in cui ha riportato i risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Cerebral Cortex, e ha evidenziato un dato importante: “l’amore per un figlio accende alcune regioni del cervello come nessun altro tipo di amore riesce a fare. Al secondo posto per intensità c’è il partner”. Come si è svolta l’indagine? “I ricercatori hanno sottoposto i soggetti a una risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre venivano invitati ad ascoltare brevi storie relative a sei diversi tipi di amore. In pratica, i soggetti sono stati indotti a immaginare di tenere in braccio il proprio bambino appena nato oppure di accarezzare il gatto, mentre i ricercatori guardavano il loro cervello”.
L’amore più profondo: quello per i figli
Pärttyli Rinne, filosofo e ricercatore che ha coordinato lo studio, ha detto: “Ora abbiamo un quadro più completo dell’attività cerebrale associata a diversi tipi di amore rispetto alle ricerche precedenti”. E ha aggiunto: “L’amore per i figli ha generato l’attività cerebrale più intensa, seguita da vicino dall’amore romantico. Nell’amore genitoriale, si è verificata un’attivazione profonda nel sistema di ricompensa del cervello, nell’area dello striato mentre si immaginava l’amore, e questo non è stato osservato per nessun altro tipo di amore”.
Lo studio ha analizzato anche l’amore per il partner, per gli amici, per gli sconosciuti, per gli animali domestici e per la natura. Il giornalista Perugini ha sottolineato che: “La sorpresa più grande per i ricercatori è stata che le aree cerebrali associate all’amore tra persone sono risultate molto simili, con differenze che risiedono principalmente nell’intensità di attivazione”.
Le parole di Papa Francesco sull’amore
La nostra società ci mostra numerosi “ismi” come: “egoismo”, “egocentrismo”, “individualismo” e “cattivismo”. Mi piace ricordare il messaggio che Papa Francesco ha affidato ai fedeli, presenti in piazza San Pietro, l’11 febbraio 2024:“L’amore ha bisogno di concretezza, l’amore ha bisogno di presenza, di incontro, ha bisogno di tempo e spazio donati: non può ridursi a belle parole, a immagini su uno schermo, a selfie di un momento o a messaggini frettolosi. Sono strumenti utili, che possono aiutare, ma non bastano all’amore, non possono sostituirsi alla presenza concreta”. Dobbiamo ascoltare l’altro e non pensare solo a noi stessi. Questo vale per ogni tipo di rapporto.
Francesco Pira: bisogna cercare un equilibrio nel rapporto genitori – figli
Assistiamo ad episodi di violenza giovanile e i media ci restituiscono storie allarmanti. A far paura è l’aggressività che i figli manifestano nei confronti delle loro famiglie. Basti pensare alla strage di Paderno Dugnano e a tanti altri casi di cronaca. Ovviamente, l’amore non è questo e non è questo il suo volto. L’amore tra genitori e figli è un amore incondizionato che deve essere manifestato ogni giorno e non può sfociare nella violenza. Occorre dar vita a nuovi processi educativi e supportare i giovani nelle loro insicurezze e nelle loro fragilità. Dobbiamo porre fine ad alcune derive e devianze, grazie soprattutto all’aiuto di équipe specializzate.
È necessario ristabilire il giusto equilibrio nelle relazioni e nel legame tra genitori e figli perché, come mette in evidenza lo studio, l’amore che un padre e una madre provano per il proprio figlio o la propria figlia è infinito. Franco Battiato, cantautore italiano, ha detto: “Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnare ai figli a volare”, una metafora ricca di valori e sentimenti che ci fa capire quanto l’amore sia sinonimo di libertà e di responsabilità.
Francesco Pira, delegato del Rettore della comunicazione all’università di Messina. Professore di Comunicazione e giornalismo presso l’Università di Messina e coordinatore didattico del master in Social Media Manager del Dipartimento di civiltà antiche.