Riflessione / Francesco Pira: l’assoluto bisogno di una Pace negoziata

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Francesco Pira L'assoluto bisogno di una Pace negoziata
This acrylic painting was created on two 24x24 inch canvases to depict war and peace. The artist created the piece to further his abilities with acrylic paint. (U.S. Air Force art by Staff Sgt. Jamal D. Sutter/Released) More: Original public domain image from Wikimedia Commons

Riportiamo la riflessione del sociologo Francesco Pira in merito alle necessità evidenti di una pace negoziata, come da continui appelli dello stesso Papa Francesco.

Sono stato in Polonia a Lublino per un Visiting Professor all’Università Marie Curie con cui l’Università di Messina, dove lavoro, ha un rapporto di collaborazione e scambio Erasmus. Durante questo mio viaggio a Lublino ho avuto anche il privilegio di tenere una conferenza all’università Giovanni Paolo II di Lublino ovvero l’università in cui Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, ha insegnato per ventiquattro anni filosofia e teologia.

È stata un’emozione molto grande che mi ha arricchito e allo stesso tempo mi ha fatto riflettere su quanto sta accadendo nel mondo. Ho parlato di disinformazione e guerra in un’aula dove c’erano studenti che non provenivano soltanto dalle tante città della Polonia, ma anche dall’America, dallo Zimbabwe e dall’Ucraina. La disinformazione nelle guerre del Terzo Millennio è diventata un’arma da utilizzare contro le categorie più fragili. Le testimonianze ci fanno capire come “forse” non ci stiano raccontando tutta la verità. Le ragioni possono essere economiche o di confine, ma qualunque esse siano questo scempio rimane intollerabile.

Francesco Pira / Media e distorsione della realtà che allontanano una pace negoziata

È ricominciato il giornalismo con le cartine geografiche, dove i territori vengono delimitati dai giornalisti che, ora dopo ora, vogliono cercare di capire che cosa si sta ridefinendo ai confini con l’Europa. Le fake news hanno un obiettivo preciso che è quello di destabilizzare le persone. Le fake news spopolano in rete e abbiamo bisogno di conoscere la verità e di non credere a tutto quello che vediamo o leggiamo, spinti dal nostro “pregiudizio di conferma”. Molto spesso, preferiamo alcuni dati e alcune informazioni a sostegno di ciò in cui crediamo, ignorando tanti altri dettagli e particolari di un evento. Interviene anche il cosiddetto “ragionamento regolato”. La nostra mente e la nostra capacità di ragionare sono condizionate da quelle che sono le nostre percezioni e certezze preesistenti.

Bugie di guerra che diventano fondamentali nell’era del capitalismo dei “like”, poiché c’è bisogno di ottenere consensi anche a costo di distorcere la realtà. I media sono diventati lo strumento cardine per dare origine a un contesto in cui l’ideologia ha la meglio sulla realtà, perché la verità conta poco o nulla. Basti pensare che c’è anche un rapporto, divulgato da NewsGuard, in cui è evidente che su X i profili “verificati” con la spunta blu sono stati quelli che hanno veicolato un numero enorme di notizie false sul conflitto in Medio Oriente.

Testimonianza Francesco Pira / L’appello di Papa Francesco per la pace

Ho compreso, ancora una volta, le parole di Papa Francesco quando ha detto che i bambini ucraini hanno perso il loro sorriso. Ai partecipanti al Capitolo generale dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana di Ploërmel, ricevuti in udienza il 22 aprile, Papa Francesco ha detto: “I bambini giocano, anche sotto le bombe, nei Paesi in guerra. Quando vediamo le fotografie di questi Paesi, ci sono bambini che giocano. Ma una cosa che mi colpisce, quando vengono qui a Roma bambini dell’Ucraina che sono trasferiti qui e vivono qui, questi bambini non sorridono: hanno perso il sorriso. La guerra fa questo: fa perdere il sorriso dei bambini. Lavorate perché loro riprendano la capacità di sorridere”.

Il portale savethechildren.it ci ricorda che ad essere sono attacco sono proprio i bambini. Purtroppo, “nel mondo, oltre 468 milioni di loro vivono in una zona di conflitto. E la situazione sta peggiorando con le violenze in corso a Gaza e le ostilità esplose in Sudan. Ogni giorno circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le loro case nei maggiori scenari di crisi mondiali”.

Sì è vero, i bambini ucraini hanno perso il loro sorriso e lo hanno perso anche i giovani. Gli studenti universitari ucraini hanno perso il loro sorriso e le studentesse ucraine hanno perso il loro sorriso, perché i loro fratelli e i loro fidanzati sono in guerra. Uomini che stanno combattendo una guerra che non ha senso ed è davvero incredibile registrare la solidarietà e l’affetto del popolo polacco nei confronti del popolo ucraino. A Lublino, città di confine con l’Ucraina, è stato organizzato un perfetto sistema di accoglienza. Il conflitto russo-ucraino sembra inarrestabile e Papa Francesco continua a lanciare i suoi appelli. Il Santo Padre continua a chiedere la pace per il mondo. Purtroppo, in tante parti della Terra ci sono uomini, donne, bambini e anziani che si sentono smarriti.

Francesco Pira / “Cercate la pace”

La guerra in Medio Oriente continua a preoccupare e a generare paura. Papa Francesco, con grande capacità di comunicazione e da bravissimo storyteller, ha rilasciato una intervista all’ emittente radiotelevisiva statunitense Cbs, mercoledi 24 aprile, a Casa Santa Marta. Come riporta il portale d’informazione osservatoreromano.va, il Papa ha dichiarato che: Una pace negoziata è meglio di una guerra senza fine e ha chiesto a tutti i Paesi in guerra di mettere fine ai conflitti: “Cercate di negoziare. Cercate la pace” e ha aggiunto che tutte le sere alle 19 chiama l’unica parrocchia cattolica della Striscia per avere notizie. Di fatto, la situazione “è molto dura, perché la gente deve lottare per avere il cibo”.

Testimonianza Francesco Pira / Occorre una pace negoziata 

Ha ragione Papa Francesco. Occorre una pace negoziata ed è necessario porre fine all’odio e alla cattiveria. Bisogna smetterla di uccidere in continuazione. Tanta gente ha perso la vita e tanta altra gente la perderà. Le nuove generazioni non gioiscono più e non gioiscono più nemmeno gli anziani che hanno lavorato tutta la vita e hanno cresciuto i loro figli e i loro nipoti. A questi popoli coinvolti nella guerra è stata rubata la serenità e non hanno più nulla.

Queste sono le sensazioni che ho provato, durante questa mia esperienza in Polonia. Vorrei che tutti noi avessimo la sensibilità di gridare al mondo: “Basta con le guerre!”. È inaccettabile sapere che ci sono persone che muoiono per questioni economiche o per un pezzo di terra. Ricordiamoci, ogni giorno, le intense parole di Janusz Korczak, medico e scrittore ebreo polacco, “i bambini non sono soldati, non difendono la loro patria, ma soffrono con essa”.

Francesco Pira, sociologo
Il prof. Francesco Pira, sociologo

Francesco Pira, delegato del Rettore alla comunicazione all’Università di Messina. Professore di Comunicazione e giornalismo presso l’Università di Messina e coordinatore didattico del master in Social Media Manager del Dipartimento di civiltà antiche.

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