Riportiamo le riflessioni del professore Francesco Pira riguardo all’evoluzione dell’amore nell’era digitale. Passando per filosofia, letteratura e problematiche della società moderna tipiche dell’ambiente digitale il professor Pira analizza l’evoluzione delle relazioni amorose oggigiorno.
Francesco Pira: amore digitale / La filosofia dell’amore
Bisognerebbe entrare in contatto con il nostro “io” più profondo per capire davvero ciò che vogliamo. Dobbiamo imparare a conoscerci per riuscire a connetterci con gli altri. Papa Francesco ha dato una meravigliosa definizione: “la forza dell’amore vi renda capaci di guardare più agli altri – al coniuge, ai figli – che alla vostra fatica. In questo modo stare insieme non sarà una penitenza bensì un rifugio in mezzo alle tempeste”
Molto spesso ci troviamo nella condizione di offrire alle persone a cui vogliamo bene qualcosa di noi stessi, ma non ci ricambiano e questo ci fa soffrire. Nella società liquida, descritta dal sociologo Zygmunt Bauman, le relazioni sono completamente cambiate. Il social network è l’espressione di quella mutazione che descrive il sociologo Derrick De Kerchove quando afferma che Internet ha cambiato il nostro modo di relazionarci con l’altro, mescolando, sovrapponendo e forse annullando la divisione tra reale e virtuale. Le relazioni nascono online e sono caratterizzate da diversi fenomeni particolari. In diverse occasioni, ho parlato di ghosting, zombieng e breadcrumbing.
Francesco Pira: amore digitale / Le pratiche tipiche dei social media
Nel “ghosting” la persona con la quale chattiamo, nelle diverse app di messaggistica istantanea, scompare improvvisamente. Nessuna spiegazione e nessun chiarimento da parte sua. Lo “zombieing” presenta un aspetto peggiore rispetto al “ghosting”: ex che fanno ritorno nella vita del partner e si aspettano di avere lo stesso posto che non hanno più. Il “breadcrumbing”, che in inglese vuol dire briciole di pane, punta all’ambiguità, sul “non detto”, e provoca insoddisfazione in chi lo subisce. E cosi stress e ansia si accumulano nell’attesa di essere cercati.
Ma non è tutto ci sono altre tendenze come la Textlationship e Paperclipping. Il portale Vanityfair.it, grazie a due articoli scritti da Alice Rosati, chiarisce cosa caratterizza questo tipo di legami. La Textlationship è una relazione che esiste solo tramite messaggio. Alla Textlationship si aggiunge un altro trend del momento la Paperclipping (fermare qualcosa con una graffetta). Sempre il portale Vanityfair.it ha spiegato l’origine della Paperclipping: “La graffetta in questione non è una qualunque, ma Clippy di Microsoft Word che, fino al 2007, compariva improvvisamente sul nostro foglio di lavoro per chiederci se avevamo bisogno di aiuto per scrivere una lettera o formattare un documento. Oggi Clippy non c’è più, la Microsoft l’ha mandata in pensione, ma è rimasta nell’immaginario di tutti i Millennials.
Francesco Pira / I problemi derivanti da questi comportamenti
Come è nata, quindi, la correlazione tra la graffetta Clippy e le questioni di cuore? Da una illustrazione di Samantha Rothenberg che ha usato questa icona come elemento visivo per descrivere un certo tipo di comportamento traballante”. E ancora in un post Samantha Rothenberg, sul suo account Instagram, ha scritto: “A volte compaio di colpo senza ragioni, come adesso .La verità è che sono problematico, vulnerabile, e non particolarmente interessato a te. Ma non voglio che tu dimentichi della mia esistenza”. Dinamiche che sono lo specchio del nostro individualismo e del nostro egoismo. Un legame non può essere consumato e cancellato, per acquistarne uno nuovo.
Potremmo dire che tutto si basa sulla “fluidità” dei rapporti e su diversi aspetti che diventano senza dubbio tossici. Un articolo di Donnamoderna.com riporta una serie di citazioni d’amore che nascondono il volto dell’amore tossico. Tanti i letterati, i filosofi, i cantautori che hanno dedicato versi all’amore. Quando leggiamo un testo, dobbiamo interrogarci sul significato delle parole. Non possiamo condividere un brano o una poesia, sulle piattaforme online, senza comprendere il suo contenuto.
Francesco Pira: amore digitale / La letteratura dell’amore
Sappiamo bene che alcune storie d’amore sono state segnate da numerose prove e da tanto dolore. Una delle frasi più famose tratta da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare recita: “Il corso di un vero amore non è mai andato liscio”. Shakespeare ha raccontato l’amore di Giulietta e Romeo e le sue coppie hanno vissuto grandi drammi. Nella nostra società un amore che ci fa soffrire viene considerato tossico ed è meglio allontanarsi da un amore che ci fa stare male. Un’altra citazione che fa molto discutere è “Con l’amore, si può vivere anche senza felicità” di Fëdor Dostoevskij. Come può l’amore non essere la forma più bella della felicità? È impossibile. L’amore è una fonte di ricchezza per il nostro cuore e per la nostra anima.
E ancora: “Siamo più vivi quando siamo innamorati” di John Updike oppure “È più me stesso di me. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono la stessa cosa” di Emily Bronte. In realtà, ci sono uomini e donne che scelgono liberamente di essere single e che non sentono il bisogno di “completarsi” con qualcuno. Ognuno sceglie e si sente libero a modo suo. Non possiamo giudicare gli altri su come decidono di vivere la loro vita. “Amare significa non dover mai dire che ti dispiace” di Ali MacGraw. Parole discutibili, visto che amare vuol dire anche chiedere scusa quando si commettono alcuni errori. È grave non riuscire ad ammettere i propri sbagli.
Francesco Pira / Le complicazioni dell’amore nell’era digitale
Insomma, Donnamoderna.com cita tante altre frasi su cui occorre riflettere. Purtroppo, però, molte storie sono contrassegnate dalla violenza ed è necessario stare attenti. Le motivazioni della violenza fisica e verbale sono multifattoriali e concernono svariati retaggi socio-culturali. Per tornare a Bauman, viviamo in una società votata all’individualismo. Questo “soggettivismo”, e l’assenza di regole, rende tutto privo di freni inibitori.
Bisognerebbe entrare in contatto con il nostro “io” più profondo per capire davvero ciò che vogliamo. Cosa siamo in grado di donare all’altro? Cosa sappiamo offrire al nostro partner? Qual è il senso dell’amore? Dobbiamo imparare a conoscerci per riuscire a connetterci con gli altri. Nessuno merita un “fantasma”, che appare e scompare, o uno “zombie”, che pretende di trovare spazio nella vita del partner dopo averlo abbandonato, o “le briciole” di un legame, perché l’amore vero non porta con sé lacrime e sofferenze. Papa Francesco ha dato una meravigliosa definizione dell’amore: “La forza dell’amore vi renda capaci di guardare più agli altri – al coniuge, ai figli – che alla vostra fatica. In questo modo stare insieme non sarà una penitenza bensì un rifugio in mezzo alle tempeste”. Mettiamo fine all’egoismo e affidiamoci all’amore quello “vero”.
Francesco Pira, delegato del Rettore alla comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media manager del Dipartimento di civiltà antiche e moderne.