Se vogliamo costruire la pace nel mondo, costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi. (Dalai Lama)
I propositi di Pace portano a un turnover di riflessioni. Richiamano l’attenzione sul reale senso e uso della pace interagente in vari luoghi e con differenziate modalità. La pace può essere declinata per molteplici tratti, riconducibili alla natura umana o al rapporto “Uomo – Natura”. Applicare la pace è un vero e proprio lavoro, che porta a esplorare il senso di pacificazione nel confronto tra le attività esplicitate e l’impiego di luoghi e ambiente utilizzati. Si sconfina, così, nella revisione di azioni, studi e ricerche compiuti dall’essere umano, per riconsiderare le forme buone e cattive agite sulla sfera ambientale e scientifica.
In tal modo, i riverberi della pace possono associarsi anche ad altri temi. L’uomo, nell’era attuale, detta dell’Antropocene, sembra non tener conto del grido di dolore manifestato da Madre Terra. Ogni giorno, per via del mancato rispetto ambientale, si assiste a veri attacchi bellicosi nei riguardi del pianeta. Le atrocità rimano con impatto ambientale e inquinamento, depauperamento dei terreni, disboscamento e non in ultimo effetti di desertificazione. L’effetto del fenomeno enunciato, unitamente a quelli già menzionati, è attualmente in corso in molte aree terrestri, causate dall’insensatezza di vari attori istituzionali e/o privati, presenti in ogni latitudine.
La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia, ma la giustizia per amor della pace. (Martin Lutero)
Voci di autorevole “bontà ecologica”!
Anche Papa Francesco, nella sua enciclica: “Laudato sì” dialoga in favore dell’ambiente e si muove in soccorso della Terra. Egli parla, persino, di vivere il tempo e lo spazio all’insegna di “un’ecologia integrale, con gioia e autenticità”, seguendo l’esempio di San Francesco. Mistico e pellegrino, vissuto nel XIII secolo, manifestò un’attenzione particolare verso la Creazione di Dio, la Natura e il Prossimo, con predilezione per i poveri.
Il segreto di vivere la pace, in senso lato, si traduce nel messaggio di armonia con Dio e l’Universo. Inoltre, la pace, quale presenza tangibile nel mondo, si riverbera nelle azioni di uomini di buona volontà. Si palesa, dunque, nell’atto di giustizia verso i più bisognosi e nell’impegno verso la società, e ancor di più, nell’atto di far prosperare in ciascun essere la pace interiore, vero movente d’amore e luce. (Ispirazione tratta da: Tommaso da Celano, Vita prima di San Francesco, XXIX, 81: FF 460)
L’ecologia integrale trascende il linguaggio delle scienze esatte o della biologia, e collega l’essenza divina all’umano. Diventa necessario guardare il Creato, con gli occhi del Santo Patrono. Per narrare una storia di fratellanza con ciò che è vivente o meno. San Francesco celebrava, invero, il sole, la luna, gli animali, attraverso il canto e le lodi. Egli “predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione». La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste”.
La pace non è soltanto assenza di guerra, ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con se stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri. […] per dare inizio ad un cammino che porta al raggiungimento della pace nei suoi differenti aspetti. (Papa Francesco)
Anche altri Papi, nel XX e XXI secolo, hanno affrontato il tema dell’ecologia. Andando a ritroso nel tempo, si incontra per primo Papa Benedetto XVI, che riferì sulla necessità di «eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e […] correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente». Disse ancora, «il degrado della natura è strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana» (Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 51: AAS 101 (2009), 687).
Mentre, Papa San Giovanni Paolo II, nella sua enciclica, osservò che l’uomo sembra «non percepire altri significati del suo ambiente naturale, aldilà di quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo». (Lett. enc. Redemptor hominis (4 marzo 1979), 15: AAS 71 (1979), 287.). Inoltre, invitò a una conversione ecologica globale. (Cfr Catechesi (17 gennaio 2001), 4: Insegnamenti 24/1 (2001), 179).
Immettiamoci nell’erto e difficile sentiero della pace, il solo sentiero che si adatti alla dignità umana. (Papa Giovanni Paolo II)
In questo excursus a ritroso nel tempo, si incontra anche il beato Papa Paolo VI. Nell’anno 1971, Egli si connetté alla problematica ecologica, presentandola alla stregua di una crisi, riconducibile a «una conseguenza drammatica» dell’attività incontrollata dell’essere umano. Affermò infatti: «Attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, l’uomo rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione». (2 Lett. ap. Octogesima adveniens (14 maggio 1971), 21: AAS 63 (1971), 416-417).
Il papa ebbe anche l’opportunità di parlare dinnanzi alla FAO. Lì, poté asserire che «sotto l’effetto di contraccolpi della civiltà industriale, si rischia di dover scongiurare […] una vera catastrofe ecologica». Egli sottolineò, con enfasi, «l’urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità», perché «i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo». (Discorso alla FAO nel 25° anniversario (16 novembre 1970), 4: AAS 62 (1970), 833).
Se vuoi la pace, lavora per la giustizia. (Papa Paolo VI)
È chiaro che la pace ha molti volti. Dentro un caleidoscopio, essi convengono verso un fine unitario, del resto per una moltitudine, secondo un’inquadratura religiosa: “Tutto è Uno”. La Pace può sommarsi al desiderio di giustizia sociale e nei confronti della Terra. Occorre un cambio di paradigma, al più presto, per dare senso a una vita salubre e sostenibile al pianeta e alle generazioni future. Si spera, dunque, nell’uso e applicazione di politiche corrette verso qualunque essere fragile… Oggi, più di tutti, la Terra manifesta la sua “fragilità” e necessita, pertanto, di attenzioni e cure. Si dia Inizio, con alacrità, all’era dell’Ecologia, per il bene e la protezione della Terra e dei più bisognosi. Si concretizzino, infine, politiche “testimoni” di una rivoluzionaria giustizia sociale, riassuntive di ogni volto di Pax.
Il giorno in cui il potere dell’amore supererà l’amore per il potere il mondo potrà scoprire la pace. (Mathama Gandhi)
Auguri & Pace all’Umanità e alla Terra!
Luisa Trovato