Riflessione / Nel Nuovo Anno costruiamo la pace in noi e intorno a noi

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serenità,benessere

Nonostante i botti di “Benvenuto!”, forse il nostro benvenuto al Nuovo Anno è un poco velato da tristezza e da molte preoccupazioni. Siamo molto perplessi sul BENESSERE che ciascuno si aspetta per sé e per il mondo intero.
Sono ancora vive in questi primi giorni dell’anno le parole di speranza e di fiducia che abbiamo sentito dal Presidente Mattarella e da Papa Francesco. I due pilastri per la nostra Italia e due “Padri” per l’umanità che li ascolta.

E’ vero, il Papa parla di “Madri”, per la cura che ogni madre ha per i propri figli e per il suo carattere proprio di tenerezza e di attenzione a chi è più fragile e bisognoso di aiuto; ma il “Padre” è colui che dà sicurezza, che mostra il cammino, proietta verso il futuro, mantiene la “parola data”, come distintivo di senso di responsabilità. L’uomo si riconosce dal mantenere gli impegni assunti.
Si diceva una volta: “Ti dò la mia parola!”, che equivale a dire: “parola d’uomo!”.
Ben diversa dalle “promesse di donna!”, volgarmente indicata come menzognera e ingannatrice.

Gli auguri di due “Maestri” per il Nuovo Anno

Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

In tal senso, i nostri due “Maestri”, il Presidente Mattarella e Papa Francesco, con i loro auguri al popolo italiano e al mondo intero, sembrano indicare un modello di pari dignità e di insostituibile responsabilità sia ai padri che alle madri. Entrambi si rivolgono ad ogni persona, nel rispetto della dignità individuale e sociale e capace di responsabilità. Ogni persona occorre che riconosca non solo i diritti personali ma i valori intrinseci di una società libera perché democratica.

Grazie, Presidente Mattarella, grazie, per averci ricordato che la nostra libertà è nella scelta democratica. Dove ogni cittadino sa di essere libero e non schiavo nei suoi pensieri e nei suoi gesti. Da questo riconoscimento scaturisce il dovere della responsabilità e il diritto al lavoro, alla salute, alla istruzione. E alla possibilità di intraprendere uno stile di vita che risponda alle proprie attitudini e capacità di esprimerle.

Tutto questo ben si coniuga con l’invito di Papa Francesco che richiama l’attenzione al ruolo femminile, che si caratterizza per la capacità generativa e l’attitudine naturale a prendersi cura dell’altro. Ogni uomo, maschio o femmina, nasce da donna e senza le cure materne non sopravvive.  Quanto avviene secondo natura, non può essere trascurato. Da questa cura scaturisce il riconoscimento della pari dignità dell’essere persona, maschio o femmina.

Papa Francesco
Papa Francesco

Ogni persona deve essere educata al rispetto reciproco e al riconoscimento del diritto di esistere di ogni altro, uomo/donna. Chiunque incrocia il nostro cammino, le stesse strade che noi percorriamo, ha il diritto di esistere e di vivere dignitosamente. Nessuno ha diritto di veto sulla vita degli altri. Ma, al contrario, tutti abbiamo il dovere di favorire a ciascuno il diritto al BENESSERE (salute, istruzione, lavoro, dignità di essere uomo/donna, persona!).

Bandire la violenza tra i propositi del Nuovo Anno

Si, invochiamo la pace per le terre devastate dalla guerra. Ma se in ciascuno di noi trova spazio un rancore, un’invidia, un sentimento che nega l’esistenza ad un altro, anche noi nel nostro cuore coltiviamo la guerra.simbolo della pace

La guerra prima di essere nelle armi è dentro il cuore dell’uomo e già si esprime in forme di rabbia, di violenza, di aggressività. Un linguaggio che non permette un dialogo chiarificatore del conflitto, un ascolto delle ragioni dell’altro, una riflessione su come abbattere le barriere che ci dividono non costruisce la pace. Mentre il mondo ha bisogno di sguardi, occhi negli occhi, che trasmettano empatia, fiducia, benevolenza, stima. Mani che accarezzano, braccia che si tendono, amicizie che uniscono uomini e donne, popoli, nazioni e continenti.

I progetti di vita si costruiscono insieme tra menti che si confrontano e risorse che si cercano là dove esistono. Dove ognuno mette qualcosa di suo e accoglie qualcosa dall’altro.
Il mondo ha bisogno di vivere in armonia, in amicizia, in pace, per abbattere le divisioni e gli steccati, sostenendo i più deboli e intervenendo sulle negligenze e sulle risorse insufficienti.

Nel Nuovo Anno costruiamo la pace in noi e intorno a noi

Quanto costa una guerra in vite umane, in disagi e sofferenze, in danni provocati alle persone e ai territori, quanto spendiamo in armi?
Quanto questi costi potrebbero essere utili per sfamare, curare, istruire … quanti ne sono privi perché non hanno le risorse?

Pensiamoci. Custodiamo ciascuno di noi la pace nel nostro cuore, cacciamo via tutti i pensieri negativi, quelli che nutriamo nei confronti di chiunque riteniamo un rivale e pacifichiamoci prima di tutto con noi stessi.
Sappiamo bene che fino a quando un solo uomo al mondo non ha pace nel suo cuore, ciascuno di noi potrà essere aggredito e tutto il mondo sarà in pericolo di guerra.

Contribuiamo tutti a costruire la Pace in noi e intorno a noi. E prepariamo un mondo rispettoso dei diritti di ogni uomo e di amicizia tra popoli e nazioni, da un confine all’all’altro dei continenti e degli oceani. Buon cammino verso la pace universale!

Teresa Scaravilli

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