Riportiamo le riflessioni del professore Francesco Pira in merito al valore e all’importanza dell’Istruzione nell’era del Metaverso.
I giovani hanno diritto ad avere un’istruzione e hanno il diritto di sognare. Non mi piace chi etichetta le nuove generazioni come apatiche o prive di aspettative, perché ci sono giovani eccellenti che molto spesso lasciano la nostra Nazione e offrono il loro talento altrove, perché non siamo in grado di accoglierli e di aiutarli a realizzarsi. Allora, è necessario capire quante e quali responsabilità hanno gli adulti e che cosa hanno fatto per offrire un futuro migliore ai ragazzi.
Pira / Il valore e l’importanza dell’Istruzione nel Metaverso
È stata celebrata pochi giorni fa la giornata Mondiale per l’Istruzione ed io ho partecipato ad un importante convegno, presso l’ECUA, Consorzio Universitario di Agrigento, sul tema “Investire nelle persone, dare priorità all’Istruzione”. Il convegno è stato organizzato dalla FIDAPA sezione di Agrigento in collaborazione con il Consorzio Universitario. Presenti il Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, Midiri, l’Assessore regionale alla P.I. Turano, il Provveditore Buffa.
Interessanti tutti gli interventi aperti dal Presidente del Consorzio Universitario Mangiacavallo, dalla Presidente Fidapa Guarneri, dal Presidente del Polo Universitario Tuzzolino e dal sindaco Miccichè. Tantissimi gli studenti e i docenti che hanno partecipato con grande interesse. Ascoltare le diverse testimonianze ha arricchito quanti hanno avuto la possibilità di partecipare all’incontro.
Giornata Internazionale dell’Istruzione
La Giornata Internazionale dell’Istruzione – proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite grazie alla Risoluzione 73/25 ricorre ogni 24 gennaio. È stata istituita nel 2018 per evidenziare l’importanza dell’Istruzione delle persone in tutto il mondo.
Il diritto all’istruzione, infatti, è sancito dall’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui primo paragrafo recita: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione.
L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. Deve essere obbligatoria l’Istruzione elementare. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito”; un diritto che viene rafforzato dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 20 novembre 1989, nella quale è stato stabilito che i Paesi “riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione”, “rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti”, con il fine di contribuire ad eliminare l’ignoranza e l’analfabetismo nel mondo. Ma è veramente così?
Carlo Cottarelli economista, editorialista e politico italiano, senatore della XIX legislatura ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale sostiene che: “Per avere una società giusta bisogna dare a tutti le stesse possibilità di partenza” ed è su questo concetto che dobbiamo riflettere.
Il portale Onuitalia.it riporta dati piuttosto allarmanti “Circa 244 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non vanno a scuola; 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere e fare matematica di base; meno del 40% delle ragazze nell’Africa sub-sahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa 4 milioni di bambini e giovani rifugiati non ricevono un’istruzione”.
Pira / Il valore e l’importanza dell’Istruzione nel Metaverso
Nel mese di settembre 2022, durante un summit delle Nazioni Unite svoltosi a New York, sono state lanciate iniziative e progettati strumenti per dar corso agli obiettivi definiti durante i lavori, ovvero l’istituzione del Fondo internazionale per l’educazione (International finance facility for education – Iffed), e i sei appelli all’azione: “rendere le scuole luoghi sicuri, inclusivi e liberi dal bullismo e dalla violenza, promuovere l’eguaglianza di genere nell’accesso all’istruzione, valorizzare gli insegnanti, promuovere negli studenti la consapevolezza dell’emergenza ambientale, sfruttare gli strumenti digitali a vantaggio di ogni insegnante e apprendente, aumentare le risorse finanziare destinate all’istruzione”.
Abbiamo vissuto due anni terribili e i nostri ragazzi sono stati costretti a non frequentare più la scuola. Le istituzioni scolastiche hanno dovuto fronteggiare una situazione del tutto nuova, mettendo a disposizione dei giovani la DAD e la DDI.
La pandemia ci ha costretti a vivere parte della nostra vita online e molte problematiche latenti si sono acuite. La tecnologia è apparsa come salvifica, quei muri ci hanno difeso dal mondo esterno dove imperversava un nemico invisibile. Così i volti nei monitor, i video, le performance, il travolgente avvio del telelavoro e della DAD, quel recinto ci ha salvato da quel senso di profondo smarrimento che l’improvvisa perdita della libertà di muoversi e uscire ci ha fatto sentire.
Connessione online: rischi
La continua connessione online ha esposto i nostri giovani ad innumerevoli rischi. I giovani trascorrono la loro vita online e gli ultimi report dimostrano come violenza e cyberbullismo non siano più marginali, ma prassi comportamentale.
Il cyberbullismo si sviluppa attraverso i mezzi di comunicazione (social network, email, messaggeria istantanea, chat, siti web e piattaforme anche in cui i ragazzi si incontrano per giocare). Si classifica come un insieme di gesti e azioni intenzionali compiuti grazie agli strumenti informatici. Penso che le leggi sono utili quando noi accompagniamo queste leggi a tutta una serie di attività di prevenzione. È importante mettere insieme in questa alleanza educativa istituzioni, mondo della scuola, le famiglie e le associazioni. Tutti dobbiamo collaborare per far rispettare le norme.
Io sono stato tra le persone esperte del fenomeno che è stato convocato dalla V Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana. Purtroppo, come è accaduto per tante altre leggi regionali, le risorse sono sempre poche e i risultati tardano ad arrivare. I report ci dicono che la legge sul cyberbullismo non sta risolvendo il problema del cyberbullismo. Oggi le nuove tecnologie consentono ai bulli di contattare le vittime, di presentarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video lesivi della propria dignità, inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è impegnato nell’attuazione di un Piano Nazionale di Formazione di docenti referenti per il contrasto del fenomeno.
Pira / Il valore e l’importanza dell’Istruzione nel Metaverso
Grazie alla collaborazione con l’Università di Firenze si lancia la piattaforma Elisa (e-learning degli insegnanti sulle Strategie Anti Bullismo) per fare in modo che ogni scuola abbia i mezzi per intervenire in modo diretto e concreto sui casi che si presentano. Significativa la nascita del team Antibullismo costituito dal Dirigente Scolastico, dai referenti per il bullismo/cyberbullismo, dall’animatore digitale e da altre figure presenti a scuola come ad esempio lo psicologo. Quindi, con l’inizio di un percorso è necessario continuare a perseverare. Mai abbassare la guardia. Il lavoro che noi possiamo fare è quello di vigilare e controllare i nostri figli e lasciare i panni dei genitori “adultescenti”.
Ma non è tutto. Oggi, si parla moltissimo di Metaverso, dove non si distingue più l’on line dall’off line ed è un mondo che nasconde insidie. Un universo ancora poco conosciuto che ha iniziato a mietere tante vittime nel mondo. Qualche tempo fa l’ANSA ha diffuso la notizia della prima laurea nel Metaverso. Edoardo Di Pietro, di Colle Val d’Elsa (Siena), è il primo laureato in Italia del Metaverso.
L’impatto del Metaverso sulla società
Il ragazzo 25enne, ha frequentato il corso di studi magistrali in Comunicazione, Ict e Media, si è presentato al Campus Einaudi di Torino nel primo pomeriggio. Proprio sulla piattaforma Spatial.io, che ha creato a forma di arena, ha discusso la sua tesi: “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverso sulla società. Analisi e applicazioni del caso studio Tembo su Minecraft”. La giovane fidanzata di Edoardo, Caterina, ha assistito alla discussione attraverso la stanza virtuale, poiché vive in Giappone per studiare. Ci sono state nel frattempo anche altre lauree nel Metaverso e una anche in Sicilia a Catania.
Tutto questo genera quello che il sociologo Bauman ha definito come società liquida e la tecnologia ha avuto un ruolo nel creare “liquidità”, generando la categoria delle persone “tecno liquide”. La frammentazione dell’identità individuale dipende anche dal potere della tecnologia nel mondo moderno. Tantissime persone vivono realtà parallele e virtuali, sfruttando anche profili falsi sui social, e dipendono quotidianamente dagli strumenti tecnologici.
Pira / Il valore e l’importanza dell’Istruzione nel Metaverso
I ragazzi hanno diritto ad avere un’istruzione e hanno il diritto di sognare. Non mi piace chi etichetta le nuove generazioni come apatiche o prive di aspettative, perché ci sono giovani eccellenti che molto spesso lasciano la nostra Nazione e offrono il loro talento altrove, perché non siamo in grado di accoglierli e di aiutarli a realizzarsi. Allora, è necessario capire quante e quali responsabilità hanno gli adulti e che cosa hanno fatto per offrire un futuro migliore ai ragazzi.
Noi dobbiamo essere una guida per i nostri figli e non dobbiamo lasciarli soli. Hanno bisogno di essere incoraggiati e devono capire quanto sia importante il rispetto per sé stessi, per gli altri e per la dignità umana. Coltivare l’intelletto e metterci all’ascolto del prossimo e del mondo può consentire a tutti di provare a realizzare i propri sogni. Io sono un ottimista e non voglio perdere la speranza che tutti i piccoli possano essere veramente felici. Allora, bisogna istruire e formare le nuove generazioni perché, come sosteneva Nelson Mandela, “L’istruzione è l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo” e renderle affamate di conoscenze che possano arricchire le loro vite.
Francesco Pira,
Delegato del Rettore alla Comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media manager del Dipartimento di civiltà antiche e moderne.