Riflessioni / Pietà, guarigione e riconciliazione in Papa Francesco

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Condividiamo le riflessione di Saro Patanè sul tema della pietà, guarigione e riconciliazione, a partire dal viaggio di Papa Francesco in Canada. Una serie di considerazioni sul senso di “Giustizia”, un concetto che va al di là del diritto e dalla sanzione penale. Un sentimento strettamente legato alla “Pietà”.

Riflessioni / La Pietà non è la compassione

La pietà non è compassione: la comprende, ma non si esaurisce né si identifica in essa. La Pietà è un sentimento morale di elevatissima dimensione. Esso, nelle relazioni personali e sociali si manifesta nell’altissimo “dovere verso gli uomini e verso gli dei” come nel mondo antico veniva configurata, dovere verso il “giusto” comportamento, come sinonimo proprio di Giustizia. “Iustitia erga parentes, enim iustitia adversus deos” qualità che distingue l’uomo in quanto tale (“Homo sum”) non solo dagli animali, ma ancor più da colui che, pur appartenendo alla specie umana, non merita il nome di “homo humanus” (Terenzio-Cicerone).

Il sentimento di Giustizia dunque è sempre da connotarsi di “Pietà”. Esso va al di là del diritto e della sanzione penale, che pure debbono essere esercitati. Verso la società degli uomini nel vivere civile, attraverso le Leggi, appunto, “giuste” e “rette”. Delle quali la Costituzione è la Madre, da cui discende la difesa della vita nei confronti di chiunque e la tutela di essa nella forma della “dignità” specie nel momento della fine. Dovere civico per definizione. La nostra giustizia costituzionale sancisce senza eccezione alcuna l’assoluta uguaglianza di ogni detenuto, qualsiasi sia la sua colpa e la sua pena.

Riflessioni / Pietà, guarigione e riconciliazione in Papa Francesco

Ad altro semmai, è riservato un “ giudizio” individuale di ognuno di noi. Per quanto mi riguarda, pur nell’orrore dei misfatti compiuti, non posso non considerare che verso il Cielo, non esiste uomo talmente innominabile che non possa essere accettato e accolto da Dio, e per esso dall’amore manifestato in forma di compassione. Giustizia e Misericordia debbono andare sempre assieme, dice Papa Francesco.

Non possiamo dirci cristiani se non accogliessimo nella dimensione superiore della visione di uomo innanzitutto la visione di una Persona, che preesiste all’uomo che si realizza nel bene e nel male in quanto storia del suo tempo ed è sempre un’Immagine divina, anche quando ne è stata deturpata dal più orribile dei delitti.

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Riflessione / Guarigione e riconciliazione in Papa Francesco

So bene che in questo luogo pochissimi arriveranno a leggere sino alla fine. Tuttavia non posso non seguire il dovere ineludibile della Testimonianza di un Evento di Grazia stupefacente. Ho avuto l’immenso privilegio  di assistere tra il Novecento fin oggi a momenti storici indescrivibili compiuti da Anime speciali inviate dal Cielo. Papa Giovanni indice il Concilio che cambia la Storia nella notte di luna piena con la potentissima voce dell’Umiltà e della sacra ispirazione.

Il Capo della potenza europea più forte importante già sterminatrice dell’Umanità, il Cancelliere Willy Brandt cade, stremato dalla pena. In ginocchio nel ghetto di Varsavia davanti al monumento delle immense atrocità della sua nazione. Oggi Papa Francesco, la cui grandezza supera questo secolo e quelli passati, accomuna tutto il mondo in uno stupefacente rito sacro di penitenza e perdono vissuto, da sofferente, nelle ancestrali terre canadesi. Terre nelle quali i nativi indigeni vissuti lì da migliaia di anni hanno subito le più atroci persecuzioni etniche e una deportazione. E ancora sopraffazione fisica, morale e spirituale indicibile, posta in essere dalle potenze “moderne” con al fianco la Chiesa cattolica e i suoi ministri.

Riflessioni / Pietà, guarigione e riconciliazione in Papa Francesco

Un Popolo fiero e di altissima levatura spirituale ha insegnato al mondo intero come si resiste e sopravvive alla devastazione culturale e umana. Alla strage di bambini, alla deportazione feroce di intere famiglie a distanze immense in quella immensa terra che loro chiamano Madre. Terra che custodiscono e amano sopra ogni cosa come Manifestazione del Divino -appaiono miracolosamente nitide le parole di San Francesco d’ Assisi-  in totale sacralità e dalla quale mai si separano essendo estraneo il concetto di vendita cessione acquisto. Nella quale battendo il ritmo sacro dei tamburi che esprime il cuore  degli animali che su di essa vivono, evocano le Vibrazioni della Creazione e dello Spirito presente in ogni dove del mondo. La cui nascita ed evoluzione illustrano con potentissimi simboli di Colori Piumaggi e Danze, canti e Voci che sconvolgono la nostra misera concezione dell’esistenza.

Un popolo semplice con tantissime donne e anziani che si è compenetrato sino alle lacrime nel sentire da un Uomo sacro vestito di  Bianco, le vibrazioni della Parola creatrice e del suo Amore universale in Cristo. E nella sua Buona Novella ribadire ai fratelli che era lì “pellegrino e penitente” per gli innumerevoli peccati commessi dalla Chiesa , a chiedere, mille volte, “umilmente perdono”, a invocare Guarigione, Riconciliazione come anche i canti indigeni invocavano.

Lui, Capo tra i Capi, Lui, testimone dell’Incarnazione vivente di Gesù Cristo, Lui, un tempo simbolo di potere ricoperto da mille ignominie. Ha chiesto mille volte perdono in una intensità spirituale che non so descrivere. Tanto era divinamente aleggiante, su quella Terra violata e ora redenta e consacrata. Oggi ho visto manifestarsi la Santità, l’esaltazione della Umiliazione che conduce tra i Santi e che salva la Terra. Dio sia lodato.

Saro Patanè

Saro Patanè