La compagnia teatrale, che opera da trent’anni nella parrocchia San Paolo, debutta questa volta con “Rinaldo in campo”. La prof. Camilla Patti – che ne ha curato la regia – ci racconta la storia, avvicente ed emozionante: “La commedia musicale di Garinei e Giovannini, rappresentata per la prima volta al Teatro Alfieri di Torino il 12 settembre 1961, è stata riproposta dal teatro Sistina di Roma per il 150° dell’unità d’Italia perché contiene un messaggio di amor di patria ancora valido e attuale. Il testo, arricchito dalle belle musiche di Domenico Modugno, racconta la vicenda politica e sentimentale del brigante Dragonera in un difficile contesto storico, quando nel 1860 la spedizione del Mille in Sicilia suscita uno spirito di ribellione e di lotta contro il governo borbonico e la volontà di formare una Patria unita e indivisibile, quale del resto da secoli veniva percepita sotto l’aspetto geografico e culturale. Si fa portavoce dell’entusiasmo patriottico Angelica, donna emancipata e coraggiosa, che desidera agire a fianco di Garibaldi e riesce a coinvolgere in questa avventura Rinaldo, il brigante-gentiluomo di cui è innamorata. Lo spettacolo evidenzia una Sicilia che, come oggi, è complessa e contradditoria: ricca di passione e di generosità e d’ingegno, ma nello stesso tempo incline al disincanto ed al compromesso, in cui talvolta fatalismo ed eredità storico-culturale servono a giustificare il ritardo rispetto alla partecipazione consapevole nella costruzione di una società moderna, in cui prevalgono le energie migliori”.
Ai protagonisti, porgiamo una domanda circa il personaggio che interpretano. “Quello che mi colpisce e rimane di Angelica – risponde Verena – è la sua forza e la sua grinta unita a una grande dolcezza, il suo essere determinata e non aver paura di affrontare gli ostacoli che la vita le sottopone, un grande amore per la sua patria che la spinge a compiere gesti a volte folli ma pieni di grande pathos…una grande donna come poche….capaci di lottare con le unghie e con i denti per difendere i propri ideali, ma anche una grande sognatrice che come tutte le donne crede nell’amore vero come quello che Angelica prova per Rinaldo”.
“L’aspetto di Rinaldo – ci dice Domenico – che mi colpisce è il carattere duro e rude da una parte, fragile, innamorato, sensibile dall’altra. Sono due aspetti che non si mischiano tra di loro ma vengono fuori nettamente in due parti diverse dello spettacolo, rispettivamente nel primo e nel secondo atto, quando Angelica con la sua tenacia e la morte del suo amico Chiericuzzo riescono a fargli cambiare idea… un pò come tutti gli uomini, molto orgogliosi, ma in fondo in fondo molto sensibili difronte all’amore e all’amicizia”.
Tra le variopinte scenografie, i vestiti raffinati, le innumerevoli prove; il teatro può aiutare e facilitare la nostra comunicazione. Nel 2000 comunichiamo attraverso pc, telefoni e chat dei social network; mentre il teatro è un luogo d’incontro e di dialogo dove non c’è bisogno di nessuna mediazione virtuale. Concludendo la nostra piacevole chiacchierata, la registra invita voi lettori: “Vi aspettiamo numerosi, quindi, domenica 13 alle ore 19 presso il teatro della Parrocchia San Paolo in Acireale…augurandovi una buona visione!”.