Nell’ambito delle energie rinnovabili, l’Italia può far riferimento a varie fonti da cui attingere e spesso per questioni burocratiche non riesce a sfruttarle al meglio. Un esempio è l’energia geotermica che potrebbe facilmente coprire il fabbisogno nazionale, mentre si riflette su pro e contro dell’energia nucleare. Si tratta di un’energia rinnovabile, pulita e praticamente inesauribile che ricopre un ruolo ancora relativamente marginale. Nonostante ciò, l’Italia si colloca tra i principali produttori di energia geotermica a livello mondiale, grazie alla naturale ricchezza di risorse del genere nella penisola.
Energia geotermica / Di che si tratta?
L’energia geotermica nasce dal calore naturale della Terra derivante dall’energia termica rilasciata durante il processo di decadimento nucleare di elementi come uranio e potassio, generando vapore e altre sostanze. Scendendo sempre più in profondità, la temperatura del suolo aumenta di circa 3°C ogni 100 metri. Le acque sotterranee, che entrano a contatto con le rocce che hanno una temperatura molto alta, si trasformano così in vapore. Questo viene convogliato in delle turbine adibite alla produzione di energia elettrica o riutilizzato per il riscaldamento urbano, le coltivazioni in serra e il termalismo. Inoltre, la “restituzione” dell’acqua prodotta consente di non sprecare e rinnovare poi la produzione di vapore, grazie ai movimenti magmatici di un territorio, come quello italiano, attraversato da faglie e camere magmatiche. Come se un grande fornello fosse sempre acceso nel sottosuolo.
Energia geotermica / La diffusione dei complessi geotermici in Italia
L’Italia può far riferimento a vari complessi geotermici sparsi in tutta la penisola. Il più importante e antico si trova in Toscana e conta 34 centrali geotermiche. La sua storia trova le sue origini nell’antichità: civiltà come quella etrusca e quella romana già conoscevano e utilizzavano le acque riscaldate della zona per scopi termali. Oltre la Toscana, altre aree con abbondanti risorse geotermiche in Italia si trovano ad esempio nel Friuli-Venezia Giulia, dove le perforazioni sono state realizzate per il riscaldamento diretto degli edifici nella città di Grado; in Campania, tra i campi Flegrei e l’isola di Ischia; in Sicilia ad Alcamo, Sciacca e sulle isole Eolie e di Pantelleria, e infine in Emilia-Romagna esiste un complesso sistema di falde noto come dorsale ferrarese. Solo in Toscana, però, questa energia, si traduce già in energia elettrica sostenibile e rinnovabile.
Energia geotermica / Larderel e la nascita dell’industria geotermica
Come già detto precedentemente, le acque termali toscane erano già conosciute ed usate sin dall’antichità, ma la scoperta nel 1777 dell’acido borico, utilizzato per scopi chimici e farmaceutici, a Monterotondo Marittimo ha cambiato la storia di quei luoghi in un modo rivoluzionario. Francesco Giacomo Larderel, giovane ingegnere e imprenditore di origini francesi, avvia i lavori per realizzare il primo impianto al mondo per estrarre l’acido borico dal vapore geotermico, ufficializzando la nascita della geotermia industriale.
Da allora gli impianti a Larderello, la zona ribattezzata in onore di Larderel, hanno raggiunto svariati obiettivi: nel 1904 Piero Ginori Conti, erede della ditta di Larderel, riuscì ad accendere cinque lampadine, inaugurando la possibilità di generare l’elettricità a partire dalle fonti rinnovabili; nel 1913 sorse la prima centrale geotermica su scala industriale che già nel 1916 era in grado di alimentare Larderello e Volterra. Oggi la Toscana produce più del 30% del fabbisogno energetico regionale, fornendo calore utile a riscaldare oltre 10mila utenti.
Energia geotermica in Italia: molti vantaggi e pochissimi svantaggi
L’energia geotermica, se sfruttata come si deve, presenta numerosi vantaggi, ma anche degli svantaggi. Il geotermico ha la caratteristica di essere sempre disponibile. Poiché non dipende dall’alternanza tra notte e giorno o dalle stagioni, dal clima o dalle condizioni meteorologiche. Importantissima la sua caratteristica, soprattutto negli ultimi anni, di avere un impatto quasi zero sull’ambiente. Certo, in alcuni casi gli impianti possono disturbare visivamente il paesaggio. Ma le recenti soluzioni architettoniche permettono di impiegare spazi sempre più modesti e soluzioni più armoniche. Inoltre, gli impianti geotermici sono silenziosi e non creano problemi acustici.
Se utilizzata per gli impianti domestici, è l’energia geotermica è meno pericolosa per l’ambiente rispetto ad altre fonti di energia che impiegano combustibili. Gli svantaggi più problematici si trovano nei costi iniziali, poiché la perforazione di pozzi richiede grandi somme di denaro. Senza contare l’incertezza e il grado di rischio alto: i giacimenti sono spesso dispersi e a grandi profondità. Ma il rapporto costi/benefici sembra decisamente pendere dalla parte dei pro, per una risorsa che, se adeguatamente sfruttata, potrebbe segnare una svolta nell’ausotostenibilità energetica del Paese.
Milena Landriscina