Ieri, venerdì 25,Franco Perlasca, figlio di Giorgio, commerciante italiano che, durante la seconda guerra mondiale salvò la vita a 8000 ebrei, ha incontrato, nella Sala del vascello di Palazzo di Città a Riposto, l’amministrazione comunale e le associazioni Archeoclub e Fidapa Porto dell’Etna.
Dopo una breve presentazione a cura della dirigente scolastica, prof.ssa Cinthia D’Anna dell’Istituto comprensivo “Giovanni Verga” di Riposto, l’incontro è proseguito con la proiezione di un video, che ha illustrato le tappe più significative di Giorgio Perlasca in Ungheria, impegnato con l’ambasciata spagnola nel tentativo di salvare gli ebrei di Budapest, ospitando in apposite case protette soggette all’extraterritorialità per la copertura diplomatica, dietro il rilascio di salvacondotti.
Riuscito a tornare, nell’estate del 1945 in Italia -, dice ora il figlio Franco – Giorgio Perlasca non raccontò la propria vicenda né alla famiglia né ai giornali; la vicenda divenne pubblica nel 1988, quando una coppia di ebrei riesce a rintracciarlo e divulga la sua storia. Coraggio e coscienza, sono stati i sentimenti che hanno contraddistinto Giorgio Perlasca che ha fatto il proprio dovere di uomo senza avere una ricompensa.
Nino Di Mauro
Nella foto, da sinistra: Franco Perlasca, Cinthia D’Anna (dirigente scolastico Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” ), il sindaco di Riposto, dott. Enzo Caragliano