Il “vizio” della speranza e della carità. È questo il sentimento che ha caratterizzato la ricorrenza speciale che venerdì sera 25 gennaio, nella Casa della Speranza, nata per volontà di Viviana Lisi , volontaria acese della famiglia Camilliana, deceduta nel 2007, ha celebrato il decennale della fondazione.
La casa voluta da Viviana Lisi è come un faro nella notte. Pulita, accogliente, efficiente e disponibile per quanti hanno bisogno: inoccupati, senza fissa dimora, famiglie sfrattate e disagiate.
La struttura si avvale della collaborazione e presenza attiva di varie associazioni come gli “Amici della Casa della Speranza” e l’associazione “Avulss” e anche di semplici volontari, che attualmente accudiscono 12 assistiti.
“In questi dieci anni – dice Laura Vitale, presidente dell’associazione ‘Amici della casa della speranza’ – non ci siamo mai tirati indietro, grazie al sostegno della Provvidenza e di tanti dei volontari.
In occasione delle feste natalizie, per la vigilia di Natale e nel giorno dell’Epifania, non sono mancati momenti di fraternità e condivisione nella nostra struttura, dove ogni anno vengono offerti dalla Croce Rossa Italiana, sezione di Riposto, rispettivamente, una cena natalizia e una tombolata finale il 6 gennaio.
Sono molte e varie le attività che sono state realizzate nel 2018, tra cui la premiazione del concorso sul tema della solidarietà, riservato agli studenti delle scuole, la conferenza sull’autodifesa donna e il progetto scuola “Tra dire e fare”.
Per chi è impegnato qui, come Orazio Frizzi, operatore all’accoglienza “la casa testimonia, aiuta e offre accoglienza, senza distinzione, mettendo in pratica una frase molto cara a Viviana: “Nulla di ciò che abbiamo ci è dovuto, quindi tutto può essere donato”.
Nino Di Mauro