L’assemblea dell’Arciconfraternita SS. Crocifisso e S. Andrea Apostolo di Riposto ha rinnovato il consiglio direttivo. E’ composto da: Orazio Quattrocchi, Filippo Leonardi, Rita La Spina, Leonardo Caruso, Giovanni Scalia, Maria Rita Capilli “prima dei non eletti”. Il 27, il neo direttivo ha nominato Orazio Quattrocchi governatore.
“Sono entrato a far parte della Confraternita – dice Quattrocchi – grazie a mio padre che ne faceva parte. Ho ricevuto nel passato l’incarico di vice governatore, e ora i confratelli mi hanno nominato Governatore dell’Arciconfraternita”.
Fondata nella seconda metà del sec. XVII è una delle più antiche confraternite della zona Jonico etnea. L’Arciconfraternita SS. Crocifisso e S. Andrea Apostolo, che ha sede nella chiesa Maria SS della Sacra Lettera, celebra la propria festa in occasione della festa di Maria Assunta in Cielo (15 agosto). E partecipa a tutte le più importanti funzioni tra cui il “Corpus Domini” che si svolgono nella Basilica San Pietro di Riposto.
Addentrarci nella storia delle confraternite è come ritornare indietro nel tempo. Ma oltre ad essere un capitolo della storia di Sicilia, esso permette di scoprire usi e costumi ormai tramontati. E, se ci rimangono ancora delle tracce, non potrebbero spiegarsi se non con la conoscenza di queste confraternite che ora sono poche in tutta l’isola. Un tempo, però, erano moltissime in tutte le provincie siciliane, se si pensa allo straordinario numero di chiese iin ogni paese, una volta sedi delle singole confraternite.
Lo scopo che si proponevano i confratelli era la pratica attiva della vita cristiana. Compivano le loro pratiche di pietà, celebravano i funerali, pensavano ai suffragi dei membri defunti, curavano l’assistenza ai poveri, i soccorsi agli infermi e bisognosi anche estranei alla confraternita.
“Porterò avanti il lavoro svolto dai governatori che mi hanno preceduto – spiega il neo governatore – e curerò con zelo e amore i solenni appuntamenti della Settimana Santa che ci apprestiamo a rivivere. Un altro mio obiettivo sarà cercare di avvicinare nuovi confratelli e puntare sui giovani al fine di far rivivere come un tempo l’antica arciconfraternita”.
Nino Di Mauro