Riposto / Sabato 3 la “Rassegna di Piccolezze” dedicata al giudice Scidà, che ambiva all’incarico più prestigioso, quello di cittadino

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“Ancora e sempre nel nome della speranza – commenta l’ideatrice del progetto, professoressa Maria Pia Fiumara -; salutiamo il nuovo anno scolastico rendendo omaggio ai principi fondamentali della Costituzione interpretati dai nostri alunni, attraverso i bassorilievi in terracotta”.lo_stato_siamo_noi_01

Sabato 3 ottobre, alle 9.30, in via Pio La Torre a Riposto, si terrà il consueto appuntamento della Rassegna di Piccolezze (le piccolezze della società civile) “Una città per la Costituzione”, quest’anno dedicata ad un grande uomo e servitore dello Stato, Giambattista Scidà.

Il progetto interessa studenti di istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio e si insedia quale momento di educazione alla legalità, portato avanti, oramai da anni, dalla Fiumara.

L’iniziativa è costituita dall’Iis “Guttuso” di Giarre, dagli istituti Iis, Itg, Itn, Ips di Riposto, I.C. “Verga” di Riposto, Ipssaar “Falcone” di Giarre, Liceo scientifico “Leonardo” di Giarre, con il contributo del Coordinamento dei docenti referenti “Educazione alla legalità” del territorio jonico etneo, Associazione culturale “Gruppo Santo Calì” di Riposto, Asaec “Libero Grassi” di Catania, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione del Comune di Riposto e la compartecipazione dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale.

Manifesto-Rassegna-di-Piccolezze-Giambattista Scidà (Catania 1930-2011), magistrato, figura emblematica dell’antimafia catanese, dedicò la sua vita al disagio giovanile, alla giustizia e legalità, riscontrando nei poteri mafiosi e nell’ingiustizia sociale le radici della microcriminalità. L’uomo, che lottava per una città più umana e, per dirla con le sue parole, “madre e non matrigna”. E quando dopo svariati incarichi, nel 1967 si insedia a Catania, al Tribunale per i minorenni (del quale, dopo tredici anni di servizio, nel 1981, il Consiglio Superiore della Magistratura gli assegna la presidenza), inizia fermamente ad ostacolare la pubblicazione, sui quotidiani, delle generalità dei minori arrestati. Cerca così di trasformare la prassi, prevista per legge, secondo cui i minori di famiglie indigenti dovessero essere ricoverati in istituti (per lo più religiosi) finanziati dallo Stato; il giudice “elegante e cordiale” insistette perché gli aiuti venissero destinati piuttosto alle famiglie. Colui che utilizzava le inaugurazioni degli anni giudiziari per evidenziare statistiche e dati allarmanti di una Catania, ai tempi forse, quale città d’Europa con maggior numero di criminalità minorile.
Non poteva esserci scelta migliore nel ricordo e nell’esempio di chi sosteneva: “Io ambisco all’incarico più prestigioso, alla carica più elevata. Onorevole? No, non sono così modesto. Ministro, primo ministro, presidente? Via, non mi perdo dietro cose da nulla. Io ambisco alla carica massima della Repubblica, la più alta di tutte: quella di cittadino”.

Maria Pia Risa

 

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