Domenica 13 aprile alle ore 20 a Santa Venerina si svolgerà la terza rappresentazione della Via Crucis vivente. Sarà interpretata da una compagnia teatrale locale di giovani e meno giovani con la passione comune per la recitazione. Essi daranno vita con intensità ai momenti della Passione di Gesù. Il percorso inizierà da Piazza Roma dove si svolgeranno i primi eventi e si snoderà per le vie più suggestive del paese con le varie stazioni. Si concluderà in Piazza Regina Elena con l’emozionante scena della Crocifissione e quella suggestiva della Resurrezione.
Il fine della rappresentazione è evidenziare e riflettere ogni anno su una tematica di attualità diversa e preminente. L’anno passato era incentrata sulle guerre e sulle condizioni dei migranti, con testimonianze dei vari conflitti nel mondo e delle tante guerre civili poco conosciute. Quanti sono costretti per motivi economici o politici ad abbandonare la propria terra, lo fanno attraversando il mare con la prospettiva di un futuro migliore per sé ed i propri figli. Affrontano la sua incertezza e pericolosità, vedendolo come unica ancora di salvezza.
“In cammino verso la speranza”, tema della Via Crucis a Santa Venerina
Quest’anno il titolo della rappresentazione è “In cammino verso la Speranza”. L’argomento scelto fa riferimento al tema dell’anno giubilare, la speranza, apppunto.
In particolare si evidenzierà “la Pace e la Speranza di Pace” riferendosi soprattutto al conflitto in Palestina. Ma anche a tutti i popoli che sono lacerati ancora dalla crudeltà della guerra.
Ad essere ferita è anche la speranza del singolo, a cui può venire da chiedersi il perché ci si dovrebbe impegnare per cambiare le cose. Questa riflessione quindi vuole porre l’accento sulla speranza di un mondo senza conflitti e violenza, in cui si possa vivere in armonia.
Riferisce l’organizzatrice Rossana Arcidiacono: “Le guerre sembrano lontane, ma non lo sono. La sofferenza del nostro prossimo, essendo credenti, ci dovrebbe toccare anche se geograficamente distanti. Bisognerebbe spingere a chiedere la pace senza se e senza ma”.
Le meditazioni saranno dei pensieri di Don Tonino Bello, vescovo cattolico di Bari della seconda metà del novecento, proclamato beato nel 2021. Esempio di umiltà, dedizione al prossimo, lotta per la giustizia sociale. Egli ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei fedeli e nota è la sua definizione di “Chiesa del grembiule”, uno sprone affinché essa sia povera, votata alla carità e alla misericordia. Egli sottolineava che civiltà, culture e religioni devono stare insieme e che la pace non è semplicemente frutto dei nostri sforzi umani, ma è soprattutto dono che viene dall’alto.
Adele Maugeri