Turismo e agricoltura sono due mondi apparentemente distanti, non solo nella quotidianità ma anche nella realtà collettiva.
Nell’isola di Lipari invece sono legati, grazie all’esigenza e alla vocazione agricola dell’isola, risalente al neolitico.
Sull’isola di Lipari i nostri antenati ci sono arrivati per coltivare, e senza l’agricoltura le isole Eolie non avrebbero quasi avuto senso di esistere.
Durante la seconda guerra mondiale è iniziato a cambiare tutto, si è abbandonata la terra e dopo, con il boom economico, sono arrivati i turisti.
Da un po’ di tempo gli abitanti di Lipari sono tornati a mangiare cibo prodotto a Lipari, frutta, verdura in particolare e, da quest’anno, anche la farina.
Cosa non affatto scontata, visto che nell’arcipelago delle Eolie, la spesa la si continua a fare principalmente al supermercato.
Motivo per cui nella tipica pasta alla Norma rischia di finirci il pomodoro importato dall’Olanda.
Lipari: un tempo c’era la pomice, oggi si coltivano i grani antichi
L’isola di Lipari, un tempo famosa per le cave di pomice, oggi continua ad incantare con le sue meraviglie paesaggistiche ed i suoi colori.
L’estrazione della pomice è stata per molti il cuore pulsante di quest’isola. Ma ora, dalle stesse terre, si estraggono tesori altrettanto preziosi come: farina di grani antichi e capperi DOP delle Isole Eolie.
Un’isola dove la vocazione agricola è nata prima di quella turistica e, grazie all’amore per la terra, gli isolani ridanno vita a coltivazioni abbandonate.
Immaginate le cave di pomice, un tempo animate dal rumore dei lavoratori, oggi silenziose e di cui resta la testimonianza della storia.
E’ proprio da questa terra ricca e fertile che oggi si raccoglie il grano antico da cui si produce farina dal profumo intenso e dal gusto autentico, come una volta.
I grani antichi vengono coltivati sull’isola con cura e passione, rispettando le tradizioni agricole che sono la base di farine di alta qualità, che portano sulle nostre tavole il sapore genuino della nostra terra di Sicilia.
Gli inconfondibili capperi dop delle isole Eolie
Altra tradizione dell’isola è quella dei Capperi DOP delle Isole Eolie, conosciuti per il loro aroma unico e il sapore inconfondibile.
I capperi sono coltivati seguendo metodi tradizionali, garantendo un prodotto di eccellenza che oggi è riconosciuto a livello internazionale.
Dalle antiche cavi di pomice si continua a coltivare e raccogliere i frutti dell’isola principale delle Eolie, Lipari. Una trasformazione culinaria che unisce storia e tradizione con la passione per l’agricoltura sostenibile.
La bellezza dell’isola è determinata in gran parte dal paesaggio rurale, i muretti a secco, i terrazzamenti, gli orti, i campi di grano compongono, insieme alla meraviglia del mare, una ricchezza che riempie gli occhi e l’anima degli abitanti e dei suoi visitatori.
Oggi, grazie al recupero di terre fino a poco tempo fa abbandonate, i produttori che hanno ripreso più terreni, (magari anche quello della nonna, della zia o del cugino), li hanno messi a frutto, sottraendoli all’incuria e al rischio incendi. Ciò che se ne ricava oggi, diventa l’emblema dell’eccellenza del made in Sicily nel mondo.
La Comunità dei Grani antichi delle isole Eolie per tutelare la biodiversità
Il 2024 è stato l’anno del grano, tra questi, vi è l’Anforeta, un tenero grano siciliano basso e con spighe molto cariche e forti.
Negli ultimi cinque anni, tra i quindici e i venti agricoltori che hanno ripreso a coltivare grano, sono state acquistate alcune mietitrebbie in condivisione, riattivando il mulino.
A guardare le foto dei campi, sembrano delle cartoline degli anni Cinquanta e la resa quest’anno è stata scarsa a causa della siccità. Ma vedere i terreni riconvertiti dal nulla, fa bene agli occhi e all’anima.
Ogni anno vengono prodotte tra le dodici e le quindici tonnellate di grano tra Lipari, Salina e Filicudi.
Oggi, sono poco considerati i consumi di pane, pizza e pasta che si hanno sulle isole con grandi flussi turistici ed è per questo che stanno testando diverse varietà di grano, per capire qual è il più adatto ai loro terreni.
Anche per questo nel 2024 è nata, in collaborazione con Slow Food, la Comunità dei Grani Antichi delle Isole Eolie.
A fondarla un gruppo di agricoltori che si sta dedicando alla coltivazione del grano.
“Seminiamo in salita, in discesa, ai margini e tra gli alberi – dicono – pur di recuperare terreni abbandonati e avere la nostra farina tutelando la biodiversità”.
Giusy Giacone