Roma / Assemblea Sidri, una società per valorizzare le eccellenze accademiche italiane

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VI assemblea nazionale Sidri

La Sidri o Società Italiana del Dottorato di Ricerca è l’associazione che incarna gli ideali di valorizzazione di un patrimonio rappresentato dai Dottori di Ricerca dell’accademia italiana. La mission dell’associazione si struttura intorno alla classe valoriale di formazione e sviluppo culturale-scientifico. In più, la Sidri, nata da un quinquennio, punta a far risuonare la sua voce ad ogni livello del dibattito istituzionale italiano. Essa lavora per il pieno adeguamento dell’Italia alla Carta europea dei ricercatori. Inoltre, stante la presenza di accademie pubbliche e private, si profila la cadenza del magistero in ambiti di ricerca e formazione avanzata, in un andirivieni intriso di internazionalizzazione.

L’ente Sidri è pronto ad evocare a sé la portata del messaggio per far partecipi dottorandi e dottori di ricerca ad importanti organismi di ricerca. L’idea è promuovere avvicendamento di esperienze ispirate alle best practices o migliori pratiche, anche mediante la partecipazione a reti europee ed internazionali.
I panel si dipanano su progetti scientifici di eccellenza. La finalità si concentra sul consolidare/implementare il ruolo e le funzioni dei dottori di ricerca. L’ambito d’intervento è afferente, ad esempio, alle pubbliche amministrazioni, nel rispetto delle diverse mission istituzionali.

prof.Francesco Priolo, rettore Università Catania
Prof. Francesco Priolo, rettore dell’Università di Catania

Si intende evidenziare “il ruolo e le potenzialità dei dottorandi e dottori di ricerca, sia in ambito pubblico che privato. L’altra azione si proietta nell’obiettivo di promuovere eccellenze e incoraggiare le istituzioni all’adozione di riforme mirate. Non in ultimo, si intende migliorare ed elevare gli standard formativi e professionali; fortificare il ruolo dei dottori di ricerca nelle istituzioni scolastiche, formative ed accademiche; rafforzare lo scambio ed il flusso di informazioni verso cittadini, istituzioni ed imprese”.

Obiettivi della Sidri

Nello specifico, la Sidri ha, tra gli obiettivi condivisi e statuiti, pregevoli input. Si evidenzia, invero, la creazione di un luogo ad hoc per dottori di ricerca. Luogo ideale in cui è possibile far scaturire un precipuo senso d’appartenenza, identità, nonché di orgoglio per il grado di istruzione ottenuto in Italia. La società si prefigge in realtà di migliorare lo status quo del ‘’Dottore di Ricerca’’. Sia in materia di istruzione, che di pubblica amministrazione, sviluppo scientifico e professionale. S’innesta così l’esigenza di caratterizzare una formazione d’eccellenza per le coeve e future classi dirigenziali italiane. Si vuole de facto divenire interlocutore privilegiato e proattivo per la classe che ha raggiunto il cosiddetto terzo livello universitario nel mondo.

La premessa è d’uopo per presentare la VI Assemblea nazionale di Sidri, svoltasi a Roma nella prima decade di maggio 2024, alla Camera dei Deputati. La rilevanza dell’incontro ha consentito persino il passaggio in sedi di alto profilo istituzionale. Per l’occasione, sono stati presentati i lavori di alcuni dottori di Ricerca distintisi nel mondo. Contributi che, nell’odierno, rientrano in un collettaneo intitolato: “I quaderni di Sidri”. L’udienza pubblica ha visto la presenza di personaggi di rilievo, come il magnifico rettore di Napoli dell’Università Parthenope, prof. Antonio Garofalo, presidente del Consiglio scientifico Sidri e il magnifico rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Priolo, in veste di vicepresidente Crui – Conferenza dei Rettori delle Università italiane.

Presentazione Quaderni di Sidri
Presentazione dei Quaderni di Sidri, Camera dei Deputati, Roma

Valorizzare i Dottorati di ricerca in ambito accademico e nel settore privato

In particolare, il rettore catanese Priolo ha rievocato il suo passato di dottore di ricerca con inerenza al II Ciclo dei Dottorati in Italia. Nella visione attuale, i corsi disciplinari di dottorato si sono implementati. Occorre adesso pensare alla valorizzazione del titolo sia in ambito accademico, che istituzionale e nel settore privato/aziendale.

Tra gli uditori, si ravvisa la presenza di Dottori di Ricerca intervenuti da varie parti d’Italia. In particolare, si riferisce in merito alla partecipazione proveniente dalle isole di Sicilia e Sardegna.

Il presidente della Sidri Antonio De Lucia ha fatto emergere l’esigenza di far convergere aspetti accademici all’interno di un quadro istituzionale. L’idea è amplificare gli sforzi profusi dall’associazione nazionale in questa direzione. Si vuole dare voce alla figura del Dottore di Ricerca e raggiungere un parterre di enti pubblici e privati. È in cantiere la proposta di legge n.1609 del 13 dicembre 2023, con primo firmatario l’onorevole Giampiero Zinzi, per valorizzare la figura del dottorato di ricerca e la ricerca accademica.

Inoltre, si vanta una buona partecipazione/azione, anche dei coordinatori degli Atenei siciliani, con riferimento a Catania e Messina, di cui rispettivamente si ricordano i Dottori di Ricerca Luigi Di Cataldo ed Emanuele Fiore. Sono emersi specifici aspetti da approfondire poi in sede parlamentare. Nello specifico, Di Cataldo, unitamente alla delegazione dell’area disciplinare di Scienze Politiche, ha avanzato a Sidri l’idea di costituire una commissione “Società e famiglia”. Il fine collima con il riconoscimento del Dottorato di Ricerca nella formazione sociale della famiglia e società complessivamente intesa.

Assemblea nazionale Sidri, Roma
Roma, assemblea nazionale Sidri

Una conferenza annuale itinerante per i diversi atenei

Un altro input riguarda l’avvio di una conferenza annuale itinerante, ospitata di volta in volta in diversi atenei, da inaugurare presso l’Università di Catania. Ed ancora, la costituzione di un gruppo di studio, per analizzare l’impatto concreto che una maggiore valorizzazione del Dottorato di ricerca può produrre in Italia.

A seguire, la delegazione messinese, rappresentata da Emanuele Fiore e Agostino Zito, è intervenuta per un miglioramento delle condizioni del “dottore di ricerca”. Le richieste di modifica, sulla proposta di legge summenzionata, si sono incentrate sull’aspetto concorsuale, in fase di accesso; sul requisito dell’esperienza della PA per ruoli apicali.
Ed ancora, in fase di graduatoria, sull’introduzione di disposizioni in ordine al vincolo per le amministrazioni di assegnare ai dottori di ricerca un punteggio maggiore (almeno del triplo). In più, in ambito lavorativo pubblico, si chiede di prevedere peculiari passaggi tra aree e fasce retributive. E riguardo alle condizioni economiche: una revisione del valore della borsa, per uniformarsi alla retribuzione media riconosciuta dai principali Paesi europei.

 

Luisa Trovato