Roma / Don Cardenas:”Le nuove forme di vita consacrata rispecchiano il desiderio dello spirito di famiglia”

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Comunità di Missionari Identes nel mondo

Il convegno sul tema “Vita consacrata, la sfida di aprire nuovi cammini”, tenutosi recentemente a Roma, ha visto la partecipazione di 36 comunità provenienti da tutto il mondo; ne fanno parte laici, sposati, sacerdoti e religiosi.
E’ stata l’occasione per incontrare il giovane sacerdote Daniel Cardenas dell’Ecuador.
– Il convegno da chi è stato ideato?
“Dalla comunità, ‘Missionari Identes’, e dalla ‘Verbum Dei’, entrambe di fondazione spagnola”.
– Ci sono stati altri convegni?
“Sì, il primo , nel 2011 e un altro nel 2013.”

Comunità di Missionari Identes nel mondo
Comunità di Missionari Identes nel mondo

– Dove ha conosciuto la comunità “Missionari Identes”, di cui fa parte?
“L’ho conosciuta in Ecuador attraverso gruppi giovanili; ho una vocazione forte, una chiamata di Cristo. Dopo l’ingresso e la consacrazione a 18 anni, i miei superiori spagnoli mi hanno inviato a Roma per gli studi. Il futuro dipende dalle necessità, di cui sono interpreti i Superiori.”
– Dove si trovano le nuove comunità di consacrati?
“ In Europa, in parecchi Stati: quattro in Italia; Spagna, Belgio, Francia, Portogallo. Altrove, nelle Filippine, nell’Australia, e in altri Paesi, dove ancora sono in nascita.”
– Le nuove forme di vita consacrata, secondo la sua esperienza, quale importanza rivestono per la Chiesa cattolica? E per l’ecumenismo?
“Queste nuove forme cattoliche rispecchiano il desiderio dello spirito di famiglia, che unisce uomini e donne, tra cui ci sono anche sacerdoti. L’ecumenismo non è un aspetto specifico, però questa nuova forma di evangelizzazione aiuta a capirlo e metterlo in pratica.”
-Quanti sono i membri di tutte le comunità?
“ Non si sa, comunque diverse migliaia.”

Al sacerdote spagnolo di Granada, padre Julio Perer Nieto abbiamo chiesto:
– Per le nuove forme di vita consacrata, quale è l’atteggiamento della Chiesa cattolica?
“ Ancora non c’è una legislazione che possa inquadrare anche i laici sposati negli Istituti di vita consacrata. C’è un’attesa da parte degli Istituti stessi, perché la Chiesa possa chiarire la questione, in favore degli sposati. La difficoltà sta nell’integrare i laici sposati negli Istituti religiosi.”
– Oggi l’ecumenismo e il dialogo interreligioso per i credenti cattolici è una necessità per vivere un’autentica spiritualità. C’è un’apertura in tal senso?
“ Sì, come credenti secondo il Concilio Vaticano II, tali principi devono essere calati nella realtà.”

      Anna Bella

 

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