Rosario, Andrea e Raffaele “accettano” davanti al Vescovo la chiamata di Cristo e chiedono di diventare sacerdoti

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«Il Rito di ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato manifesta pubblicamente l’orientamento vocazionale di coloro che aspirano al diaconato e al presbiterato, esprime l’accettazione della loro offerta da parte della Chiesa particolare, richiede ai nuovi candidati di applicarsi con rinnovato impegno nel portare a termine la preparazione». Così gli Orientamenti nazionali per la formazione dei futuri presbiteri definiscono il Rito che si è svolto lunedì 8 aprile nella Cattedrale di Acireale.

I tre seminaristi Rosario Pappalardo, Andrea Sciacca e Raffaele Stagnitta, candidati all'ordine sacro
I tre seminaristi Rosario Pappalardo, Andrea Sciacca e Raffaele Stagnitta, candidati all’ordine sacro

Hanno “manifestato pubblicamente il loro orientamento vocazionale” tre giovani del Seminario diocesano: Rosario Pappalardo, della parrocchia S. Antonio di Padova in Monterosso Etneo, Andrea Sciacca, della parrocchia Maria SS. della Catena in Aci Catena e Raffaele Stagnitta, della parrocchia S. Maria delle Grazie in Linguaglossa. Durante il Rito, infatti, è stato loro chiesto se intendevano “portare a termine la loro preparazione per essere pronti ad assumere nella Chiesa il ministero che a suo tempo sarà loro conferito per mezzo del sacramento dell’Ordine” e i tre seminaristi hanno risposto con generosità il loro “eccomi”. Ad esprimere “l’accettazione della loro offerta da parte della Chiesa particolare”, c’era naturalmente la presenza del Vescovo che ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Solennità dell’Annunciazione del Signore. Ai nuovi candidati al sacerdozio, il Vescovo ha ricordato che in virtù dell’incarnazione del Figlio di Dio, la loro vita e il loro futuro ministero si svolgono “in Cristo”, l’unico ed eterno Sacerdote, che continua ad offrire la sua mediazione salvifica attraverso l’opera dei ministri della Chiesa. Ai tre seminaristi ammessi il dovere, ora, di “applicarsi con rinnovato impegno” nel cammino verso il sacerdozio; ai parenti, agli amici, a tutti i membri della Chiesa (che hanno partecipato in gran numero alla celebrazione), il dovere di accompagnarli con la gratitudine, l’affetto e il grande sostegno della preghiera e della carità fraterna.

Don Alfio Privitera

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