Un’insolita comitiva di quarantasei insegnanti laici cinesi, guidati dall’arcivescovo mons. Joseph Ha, ha effettuato una visita pastorale a San Giovanni La Punta per visitare i luoghi dove ha vissuto il beato Allegra.
Una celebrazione eucaristica è stata officiata da mons. Joseph Ha, nella chiesa della Ravanusa, in cui il piccolo Gabriele già all’età di sei anni serviva la santa messa.
La comitiva asiatica, poi, assieme ad altri partecipanti, si è trasferita al civico 16 di via Soldato Salvatore Torrisi, casa natale del Beato, dove sono in corso lavori di rifacimento..
All’arcivescovo Ha, abbiamo chiesto il motivo che lo ha spinto a venire accompagnato dagli insegnanti.
“L’idea di fare conoscere i luoghi natali del beato Allegra nacque qualche anno fa, in seguito ad un incontro avuto nelle scuole a Hong Kong. Tale progetto proponeva agli insegnanti di approfondire lo spirito francescano per poi trasmetterlo agli studenti”.
A più di quarant’anni dalla morte di fra’ Gabriele Allegra, infatti, il suo ricordo è ancora vivo in Cina e il suo stile di vita materia d’interesse per gli educatori del luogo.
Qualche nota biografica aiuterà a conoscere meglio la figura del frate francescano. Sebbene fosse nato il 26 dicembre del 1907, all’anagrafe venne registrato il 2 di gennaio del 1908. I suoi genitori erano poveri, ma profondamente religiosi. Il padre era contadino e la madre casalinga. Gabriele, al termine delle scuole elementari, entrò nel collegio serafico di San Biagio di Acireale. Poi svolse il noviziato nel convento San Vito a Bronte, dove intensificò la devozione, la meditazione e l’amore per San Francesco. Emise i voti semplici nell’ottobre del 1924, anno in cui ritorna ad Acireale per compiervi gli studi umanistici e filosofici. A Roma, nel Collegio Internazionale di Sant’Antonio, continua la sua formazione nello stile di vita francescana.
Nel 1930 viene ordinato sacerdote e nel 1931 si imbarca alla volta della Cina, destinazione il seminario Minore di Hengyang in cui consolida il sogno di tradurre la Bibbia in lingua cinese.
Padre spirituale dei piccoli seminaristi, viene poi nominato Rettore del seminario. Vivere con lo stile di vita del popolo cinese, gli permette di approfondire la cultura e la storia di quella gente e di comprenderne più velocemente la lingua.
Nell’aprile del 1935 completa la traduzione della Sacra Scrittura in lingua cinese e successivamente fonda uno Studio Biblico francescano a Pechino, inaugurato nel 1945. Nel 1948 trasferisce lo Studio Biblico a Hong Kong. Nel 1955 viene insignito della laurea Honoris Causa in Sacra Teologia, quale riconoscimento alla sua biblica cultura e all’immenso lavoro di traduzione della Bibbia. Sono stati tanti i viaggi che padre Allegra compiva in particolare tra la Cina, l’Italia e la Sicilia.
Quando gli chiedevano se si sentisse più italiano o cinese, egli, sorridente e nel suo dialetto, rispondeva: “sugnu sicilianu, italianu, e cinisi”. Negli ultimi suoi mesi di vita, malgrado la sua salute fosse messa a dura prova, amava ritornare tra i lebbrosi e i bambini poliomielitici.
Giovanni Paolo II lo indicò come “uomo del dialogo tra Cristo e la Cina”.
Padre Allegra muore ad Hong Kong il 26 di gennaio del 1976 e nel 1986 il suo corpo viene trasferito in una cappella della chiesa di San Biagio di Acireale.
Il 29 settembre del 2012, ad Acireale, avviene la sua proclamazione a Beato.
Salvatore Cifalinò