Saggio / Acireale nelle mani di Maria

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Santa Maria degli Angeli

La storia della città di Acireale è impregnata di fede cattolica e, in particolare, di devozione a Maria, la madre di Gesù; come dimostra il breve saggio di Nino Leotta, che pubblichiamo.

 Per la Chiesa Cattolica, il primo giorno dell’anno è dedicato alla Madre. La nostra città di Acireale nasce attorno alla Maternità di Maria. Così come la maggior parte delle prime chiese costruite in città sono dedicate a lei: la Madre che tiene in braccio il Bambino Gesù.

Verso la fine del 1300 diverse famiglie cominciarono a stabilirsi attorno ad uno slargo che aveva una cisterna, un taverna gestita da un certo zù Speranza ed una rustica cappella a tre pareti dove stava custodita un’ immagine dell’Annunziata.

Facciata Duomo Acireale
Il Duomo di Acireale, facciata

Acireale, chiesa dell’ Annunziata

Col trascorrere degli anni gli abitanti crebbero come numero e, nel 1480, la Cappella divenne una chiesetta. Nel 1556 il vescovo di Catania mons.Nicola Maria Caracciolo nominò il primo vicario di Aci nella persona del sacerdote Michele De Placza e, nel 1597, il sindaco don Pietro Ponti e i suoi consiglieri stabilirono il pagamento di una gabella per dieci anni per costruire la nuova chiesa dell’Annunziata. Sulla facciata venne posto un gruppo marmoreo realizzato dallo scultore messinese Placido Blandamonte nel 1672. Maria, in primo piano, accoglie l’annuncio dell’Angelo e diventa Madre.

Acireale, dunque, nasce attorno a una giovane madre. Con Lei era iniziato il tempo nuovo per l’umanità; con Lei inizia il tempo nuovo per Acireale. Con Lei inizia il nuovo anno 2025.

A questo punto, accanto all’Annunziata della chiesa Madre che diventerà Duomo, mi piace porre almeno quattro immagini di Maria che, in quattro chiese della Città, stringe nelle sue braccia il Bambino.

Acireale, Madonna dell'Aiuto
Madonna del”Aiuto

Acireale, chiesa Madonna dell’Aiuto

Prima che nascesse il “centro” di Acireale attorno all’Annunziata, l’aggregazione di Aquilia Vetere (la vecchia Aquilia) comprendeva la zona finale della Timpa che si affaccia sul mare denominata dei Cavallari (i soldati a cavallo che facevano da sentinelle sulla costa).
Dice la tradizione che su un ciglio esisteva una cappelletta dedicata alla Madonna. Un pescatore che ogni giorno scendeva al mare e, col pescato, manteneva la famiglia, in una brutta giornata di vento e pioggia trovò riparo davanti all’immagine della Madonna. E si mise a piangere e chiese alla Madre di aiutarlo per sfamare la sua famiglia. Sentì l’odore del pane caldo e lo vide avanti a sé e corse subito al villaggio per chiamare tutti attorno a Maria e ringraziarla. Volle che si chiamasse Madonna dell’Aiuto.

Sarà don Marianeddu da Razzia (don Mariano Patanè) ad erigere, successivamente, il nuovo tempio dedicato alla Madonna dell’Aiuto. Il 6 marzo 1769 iniziò la fabbrica unendosi personalmente ai volontari muratori per lavorare con le proprie mani. Diede, poi, l’incarico ad Alessandro Vasta di dipingere su una lastra di ardesia l’immagine della Madonna dell’Aiuto.

Madonna delle Grazie
Madonna delle Grazie in un affresco del seicento

Acireale, chiesa Madonna delle Grazie

A un centinaio di metri dalla primitiva Cappella della Madonna dell’Aiuto, sarà Erasmo Riggio a trasformare un’altra Cappella in una chiesetta che verrà, successivamente, ampliata e dedicata alla Madonna delle Grazie nel 1636. Un santo eremita, Mariano Budano, ne curò la devozione. Un affresco che viene attribuito a Paolo Vasta ci mostra la giovane Vergine Maria che stringe in braccio il Figlio e si appresta da allattarlo. Soave e sereno il volto di Maria; la Madre che, con tanta gioia, presenta la sublime grazia di un figlio che salverà l’umanità.

Già esisteva nel nuovo centro di Acireale una prima chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie: la chiesa che, successivamente, prenderà il nome di San Giuseppe. Ma altre due chiese sorsero in onore della Madonna delle Grazie: quella che oggi è dedicata a San Camillo e quella che è dedicata a San Benedetto. Maria, con la sua maternità, ci porta la grazia divina che ci trasforma e ci eleva. Ci unisce e ci assomiglia al Figlio divino.

Santa Maria degli Angeli
Sanat Maria degli Angeli

Acireale, chiesa santa Maria degli Angeli

Verso la fine del 1560 vennero i Cappuccini e portarono ad Acireale lo spirito affabile, mite, semplice e buono di Francesco d’Assisi. E, con lui, arrivò anche la serafica e dolce Santa Maria degli Angeli. I frati si rivolsero all’artista Giacinto Platania che, con soffice maestria, collocò in alto su una nube, attorniata da Angeli, la serafica Vergine che sostiene delicatamente su un ginocchio il divino Bambino.

E, insieme, la Madre e il Figlio, volgono lo sguardo amorevole a cinque personaggi e alla città. I personaggi sono i santi Caterina d’Alessandria, Francesco, Chiara, Domenico e Venera. La città, invece, è circondata dal fuoco e dall’acqua e chiede protezione dai pericoli delle manifestazioni minacciose della natura. La Vergine degli Angeli è chiamata a stendere il suo amore e quello del Figlio su protettori e abitanti per far vivere a tutti la serena e sublime armonia celestiale.

Acireale, chiesa Madonna della Purità

Concludo con la quarta immagine che riassume la soavità della dolcissima Madre Maria e dell’amorevole Figlio: la Madonna della Purità. Fu ancora il Santo sacerdote Mariano Patanè a convincere il giovane Alessandro Vasta a ritrarre su una lastra d’ardesia l’immagine della Vergine così come l’aveva incontrata in un sogno. E venne fuori una sublime delicatezza di due volti accoglienti dai colori palpitanti e gentili. Quell’immagine fortemente espressiva, collocata nella chiesa dell’Oratorio dei Padri Filippini, è la più ricercata degli acesi perché chi la contempla si sente abbracciato dall’amore di una madre e dal sorriso del Bambino.

Le chiese del territorio dedicate a Maria

Mi sembra doveroso concludere riportando i nomi delle numerose chiese dedicate alla Madre nel nostro territorio. Inizio con la più antica che custodisce l’affresco quattrocentesco della Madonna dei Miracoli (la primitiva Chiesa del Cimitero). A seguire, la Madonna dell’Edera, la Madonna del Carmine (o del Monte Carmelo), la Madonna di Loreto, Santa Maria del Suffragio, Santa Maria La Scala, Santa Maria di Odigitria (colei che indica la via), Santa Maria degli Agonizzanti, Santa Maria dell’Indirizzo, Santa Maria della Pietà, Santa Maria di Porto Salvo, Santa Maria del Rosario, Santa Maria della Misericordia, Santa Maria della Neve,  Santa Maria dei Raccomandati, Santa Maria degli Ammalati, Maria Aiuto dei Cristiani, Maria l’Immacolata, Santa Maria della Purità, Santa Maria della Pace e, le ultime nate, Cuore Immacolato di Maria e Santa Maria della Fiducia.

Esistono ancora quattro antiche Cappelle dedicate alla Madre:

  1. L’Addoloratella (sulle Chiazzette della Timpa)
  2. La Madonna di Trapani (in Via Cervo)
  3. La Madonnina delle Rote (in Vico Rote)
  4. La Madonna della Solitudine (in Via Salvatore Vigo)

 

 Antonino Leotta