Salone del Libro di Torino -2 / Incontro con lo scrittore israeliano Eshkol Nevo

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incontro con Eshkol nevo

Tra gli autori presenti alla XXXVI edizione del Salone del libro di Torino, lo scrittore israeliano Eshkol Nevo. E’ intervenuto sabato 11 maggio 2024, al “Bosco dei lettori”, uno spazio con un ecosistema naturale all’interno del padiglione Oval del Salone. Lo spazio era allestito da Aboca edizioni per riflettere sulla diversità della letteratura. Il dibattito cui ha preso parte lo scrittore, “Dialogo sulla letteratura”, è stato moderato da Francesco Pacifico, scrittore e traduttore.

Eshkol Nevo, scrittore israeliano di fama internazionale, è famoso per i suoi romanzi. Ricordiamo: La simmetria dei desideri, Tre Piani, da cui Nanni Moretti ha tratto l’omonimo film, L’ultima intervista. Oltre ad essere un autore riconosciuto a livello internazionale,  Nevo è stato anche un insegnate di scrittura creativa alla Scuola Holden di Torino, fondata da Alessandro Baricco.

Francesco Pacifico, Eshkol Nevo, Raffaella Scardi
Da sx: Francesco Pacifico, Eshkol Nevo e Raffaella Scardi

Eshkol Nevo ha presentato il suo ultimo libro

Al Salone internazionale del libro di Torino ha presentato il suo ultimo lavoro, “Legami”. E’ una raccolta di venti brevi racconti, di cui quattro ambientati nello stesso capoluogo piemontese.

L’aiuto della traduttrice di Nevo, Raffaella Scardi, ha facilitato il dialogo tra i due autori. Hanno discusso della professione e della figura dello scrittore, dell’importanza di saper fare della propria introspezione un mestiere, in cui rifugiarsi e con cui comunicare agli altri. Senza tralasciare il rapporto con la scrittura per il cinema, Nevo ha parlato del proprio rapporto lavorativo con Nanni Moretti e dell’entusiasmo del regista per il lavoro svolto insieme.

Salone del libro, il bosco
Il Bosco dei lettori

Nel raccontare la propria passione per la poesia, che non interferisce con la sua attività di scrittore, l’autore israeliano ha sottolineato l’importanza di scrivere e dedicarsi a racconti brevi che, per lui, altro non sono che delle scuse per raccontare una storia. Ma sono anche dei pretesti che riescono ad aprire e creare storie.
Eshkol Nevo le ha paragonate, infatti, a degli origami, che quando si aprono raccontano nuove avventure. Così i racconti brevi servono per analizzare punti di vista e capire cosa sia un essere umano.

 

Giulia Bella