Concluso domenica 14 il 5° Meeting organizzato dalla Fidas Sicilia ad Alcamo, in provincia di Trapani, sui temi della donazione del sangue in Sicilia.
Donazione tra criticità e traguardi da raggiungere, come la tanto auspicata autosufficienza sangue sempre in bilico nel corso dell’anno ma drammaticamente lontana in estate. Come l’aumento delle donazioni di plasma, ultimamente favorito dalla pandemia con la produzione di plasma iperimmune.
Ma il grido d’allarme confermato in Sicilia e in tutta Italia, dal presidente regionale Fidas Salvatore Caruso, è che mancano medici e infermieri operanti nei centri di raccolta del sangue, gestiti per oltre il 90% dalle associazioni di donatori. Per cui numerose giornate di donazione sono state annullate e altre lo saranno con perdita di donazioni. E sarà necessario importare sangue da altre regioni (Veneto ed Emilia Romagna), se non si interverrà al più presto.
Le proposte del Meeting Fidas
Fortunatamente al Meeting Fidas ha partecipato nei due giorni di lavori, Giacomo Scalzo, direttore del Centro Regionale Sangue della Regione Siciliana, Servizio Trasfusionale 6° DASOE dell’Assessorato alla Salute. Egli è già all’opera per superare alcune criticità emerse con proposte che saranno discusse al tavolo tecnico approntato presso l’Assessorato con il Civis – comitato interassociativo di Avis, Fidas, Fratres e Cri – e i rappresentanti dei primari trasfusionisti, della Società scientifica di Medicina Trasfusionale (Simti) e dei pazienti politrasfusi. Le proposte interesseranno il sistema informatico gestionale unico regionale necessario per un’omogenea attività dei centri trasfusionali. E anche la condivisione dei dati dei donatori per una maggiore qualità e sicurezza del sangue, che allo stato attuale non è uniforme e centralizzato. Interesseranno il recupero fondamentale di operatori sanitari per l’attività di raccolta sangue da altri ruoli che contrattualmente impediscono la libera professione. Vedi medici di continuità assistenziale e di famiglia.
Coinvolgere i giovani nelle donazioni
E ancora, la promozione delle donazioni di sangue, coinvolgendo di più i giovani nelle scuole per il necessario ricambio generazionale, incrementando pure le donazioni di plasma, con l’espletamento delle gare. E la disponibilità di separatori cellulari per le procedure di aferesi nei centri di raccolta, alcuni dei quali in Sicilia ancora sprovvisti. Siamo infatti costretti nel nostro Paese ad importare plasma e farmaci emoderivati dall’America nella misura del 30% del nostro fabbisogno.
Altre problematiche, come quella indispensabile del recepimento dell’accordo Conferenza Stato Regioni dell’8 luglio 2021 che regolerà le nuove convenzioni tra associazioni dei volontari donatori e le aziende ospedaliere, sono state oggetto della tavola rotonda su “Il Sistema Sangue in Sicilia oggi tra criticità e prospettive di crescita. Voci a confronto” moderata da Nuccio Sciacca, giornalista e direttore del Trasfusionale dell’Arnas Garibaldi di Catania.
Vi hanno partecipato Carmelo Giardina presidente Fidas Caltanissetta, Antonio Granà, direttore sanitario Advs di Termini Imerese, Renato Messina, direttore del Trasfusionale di Trapani e delegato regionale Simti, Nunzio Marletta, direttore del Trasfusionale di Caltanissetta, Francesco Licata, presidente Avis provinciale di Trapani, Salvatore Frustieri, vicepresidente Fratres Sicilia, Alessandra Bellavia, referente sangue Cri e Filippo Meli, vicepresidente del Comitato Garanti di Fasted Sicilia, in rappresentanza dei pazienti.
E, in collegamento streaming da Palermo, Luisa Ventura del Centro regionale sangue con i dati della rete dei centri di raccolta siciliani. Con 51 associazioni capofila e 118 punti di raccolta e collegati.
Vita in Fidas, incremento delle donazioni
“Vita in Fidas. Aspetti organizzativi e gestionali, promozione e incremento delle donazioni in qualità e sicurezza. Un’opportunità da cogliere” è stato moderato da Enzo Emmanuello (Gela), consigliere nazionale Fidas. Sono intervenuti Pierfrancesco Cogliandro (Reggio calabria), segretario organizzativo della Fidas nazionale e Alfio Mangiagli (Catania),nella qualità di Organo di Controllo Fidas nazionale. Oltre a numerosi dirigenti associativi delle 10 federate Fidas in Sicilia (l’ultima nata è quella di Mazzarino) distribuite in 6 province. Mancano all’appello quelle di Siracusa e Ragusa.
Nel 2020 la Fidas Sicilia ha registrato 23.635 donazioni complessive, tra sangue intero e plasma, che rappresentano l’11% della raccolta siciliana, con un calo dell’1,41% rispetto al 2019, anche se in alcune province, come per l’Advs Fidas di Catania, c’è stato un incremento dell’8,02% con 1.981 donazioni (1.556 di sangue intero e 426 di plasma) e del 9% nel primo semestre di quest’anno.
Dato confortante, quest’ultimo, che trova riscontro nel totale di donazioni nello stesso semestre. Con una ripresa delle donazioni post-pandemia, pari a 12.506 (pari al + 3%), dai centri di raccolta Fidas.
Rosita Orlandi (Bari), vicepresidente Fidas nazionale per il Centro Sud e Isole ha concluso i lavori. Ha ringraziato il presidente della Fidas Alcamo, Rosario Granozzi, lo staff associativo che ha organizzato il congresso e le istituzioni che affiancano i volontari. E, presente il sindaco Domenico Surdi, ha dato apuntamento a Catania in aprile per il 60^ Congresso Fidas.
Vincenzo Caruso