Psicologia e salute / I disturbi mentali diffusi in adolescenza

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I disturbi mentali sono molto diffusi durante l’adolescenza. Un disagio talmente intenso e talvolta sottovalutato che spesso porta i giovani addirittura a togliersi la vita. In primis, bisogna rendersi conto che l’aiuto di un esperto non è una sconfitta, ma può rivelarsi fondamentale per superare i propri problemi. L’adolescenza è l’età del cambiamento: un periodo caratterizzato da confusione, incertezza, disagio, frustrazione emotiva, ricerca del sè. Tutti elementi che provocano nei giovani un senso di instabilità emotiva.

I dati dell’Unicef

Secondo il rapporto pubblicato dall’Unicef, nel mondo più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. Ed ansia e depressione ne rappresentano il 40%. Questi disagi sono talmente intensi che spesso portano i giovani a togliersi la vita. Si riportano infatti quasi 46.000 adolescenti ogni anno che scelgono il suicidio come “via d’uscita”. Il rapporto pubblicato dall’Unicef indica inoltre come il suicidio sia una delle prime 5 cause di morte al mondo tra i 15 e i 19 anni: in Italia è la seconda causa di morte, con 4 casi ogni 100.000 morti.

Adolescenza e disturbi mentali: servizi di prevenzione inadeguati

Nonostante l’evidente emergenza in cui ci troviamo, in Italia solo il il 20-40% degli adolescenti con problemi di salute mentale viene diagnosticato dai servizi sanitari e solo il 25% riceve un trattamento adeguato. Una denuncia è emersa dall’Unicef Italia: “Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro Paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati”.
Infatti, i dati sulla quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale rivelano che l’Italia occupa uno degli ultimi posti a livello internazionale.

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Adolescenza e disturbi mentali: per gli italiani è inutile andare dallo psicologo

Oltre alla mancanza di servizi di prevenzione e cura, il nostro paese presenta un ulteriore problema, legato invece alla mentalità degli italiani. Infatti, secondo un sondaggio condotto dall’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) il 70% degli italiani considera inutile rivolgersi a uno psicologo. Si ritiene che le problematiche vadano risolte da soli, o parlando con un amico, non con un estraneo. In particolare quando si tratta degli adolescenti, per l’80% sono considerati solo capricci o colpa dell’età adolescenziale. Mentre solo il 20% ritiene che farsi seguire da uno psicologo sia utile.

Adolescenza / Salute mentale dopo la pandemia

Pandemia e lockdown hanno peggiorato notevolmente la situazione: vi è stato un raddoppio dei casi rispetto al periodo pre-covid. Secondo uno studio condotto da un team di ricerca canadese dell’Università di Calgary e dell’Alberta Children’s Hospital Research Institute, nel periodo successivo al Covid, 1 giovane su 4 ha sviluppato sintomi di depressione, mentre 1 su 5 ha sviluppato sintomi di ansia.

A suscitare questi disturbi sono stati non solo il timore del contagio e della perdita di familiari e amici, ma soprattutto sono stati i lockdown, causa di mesi di isolamento fisico e hanno privato gli adolescenti delle loro routine quotidiane. Dell’andare a scuola, degli amici e dei compagni, dello sport, della musica, e che hanno costretto alla didattica a distanza, dietro uno schermo. Durante una fase così delicata come quella dell’adolescenza, i ragazzi sono stati privati della socialità: gli è stato impedito di coltivare le relazioni con i coetanei che durante questo periodo sono indispensabili.

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Aumento delle richieste di supporto psicologico 

Tutto ciò ha provocato un notevole aumento della richiesta di supporto psicologico da parte dei cittadini. Su tutto il territorio nazionale, i redditi netti sono aumentati del 28,57%. Un dato straordinario si registra al Sud, dove redditi e fatturato della Psicologia crescono del 38,04%. In particolare nel Sud il dato più elevato arriva dalla Sicilia, dove crescono del 52,93%. Gaetana D’Agostino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, commenta riguardo i dati. “Un aumento così significativo dei redditi degli Psicologi in Sicilia ci riempie di orgoglio: segnale che le azioni messe in campo dall’Ordine in questi anni di pandemia ha sortito gli effetti desiderati. Il risultato è ancora più sorprendente perché avviene in una terra che è stata sempre fanalino di coda per i redditi medi degli psicologi e che ha dovuto faticare non poco per superare le resistenze nei confronti della nostra professione”.

Adolescenza e disturbi mentali / L’importanza di chiedere aiuto

Nonostante i dati in aumento però, lo stigma è ancora vivo nel nostro paese. Ancora in troppi credono che rivolgersi ad uno psicologo significhi ammettere una sconfitta: come un non sapere farcela da soli. Resiste lo stereotipo dello psicologo che cura solo “i pazzi”. Continuano a predominare la vergogna e la paura di essere giudicati da amici, familiari, colleghi, compagni. Se vogliamo superare il problema della salute mentale in declino in Italia, questa mentalità deve cambiare. Bisogna rendersi conto che spesso l’aiuto di un esperto è cruciale per superare i propri problemi. Andare da uno psicologo non è un segno di debolezza, ma voglia di cambiare, migliorarsi e voltare pagina.

Ottavia Pressato