Il morbo di Alzheimer è una patologia provocata da una neuro degenerazione del cervello. Questa malattia altamente invalidante non è facilmente identificabile in quanto i sintomi che si manifestano inizialmente sono subdoli e, qualche volta, possono non essere riconosciuti. I pazienti che ne vengono colpiti adottano un comportamento inappropriato verso gli altri; perdono il controllo delle proprie azioni in maniera lenta e progressiva; possono avere amnesia anterograda, incapacità di nominare gli oggetti pur riconoscendoli.
Il morbo di Alzheimer sta diventando un problema crescente nel mondo, anche perché l’odierna medicina non ha trovato ancora un rimedio farmaceutico idoneo a debellare questa malattia, ma riesce solamente a rallentarne il processo invalidante.
Quando si verificano questi casi il nucleo familiare del paziente viene sconvolto. Per questo nei reparti ospedalieri esistono centri specializzati che si sono attrezzati a creare degli spazi adatti a questi pazienti, cercando non solo di tenerli occupati ma anche di aiutarli a rallentare il decorso della patologia attraverso varie attività come la riabilitazione cognitiva, la musicoterapia, la “D.M.T” (Danza Movimento Terapia) e altre attività occupazionali.
Un messaggio musicale giunge immediatamente al cervello e nell’animo di chi ascolta. . La musica, infatti, possiede una filosofia della comunicazione che, attraverso i suoni, accordi, armonie, ritmi di ogni genere, suscitano nell’ascoltatore ogni tipo di emozioni.
In tanti campi della medicina è stata adottata la musicoterapia, ed è stato provato che pazienti, anche in stato comatoso, si sono risvegliati ascoltando le musiche preferite. A coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer la musicoterapia rallenta il processo di deterioramento cerebrale. Il “Centro Diurno Alzheimer” del distretto di Acireale ha inserito delle attività di sostegno nei confronti dei familiari affetti dal morbo di Alzheimer.
La dottoressa Irene Stevani, che nello specifico si occupa di DanzaMovimentoTerapia, ci illustra come questa disciplina sia importante per aiutare le persone che devono occuparsi degli ammalati di Alzheimer.
“Lavorando con persone colpite da questa patologia – spiega la dottoressa Stevani – ci siamo resi conto dell’importanza di farci carico anche di chi è deputato ad accudire l’ammalato, dato che la persona affetta da questa patologia vede piano piano sfiorire le sue capacità cognitive. Il familiare, se non sostenuto a sua volta, non riesce più ad essere di aiuto e spesso cade in depressione; la DanzaMovimentoTerapia, essendo una disciplina che aiuta a scaricare lo stress, è di grande sostegno al nucleo sociale dell’ammalato”.
Salvatore Cifalinò