Salute / L’uso irresponsabile dell’antibiotico “favorisce” i batteri. L’Italia al quinto posto per consumo

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Gli antibiotici: l’incontrastabile strumento di difesa in ambito medico che ha spopolato in questi ultimi anni. Oramai si crede che un valido antibiotico possa essere la soluzione di ogni malessere e la gente tende a usufruirne quotidianamente. Un tema spesso influenzato dall’opinione pubblica su cui la Rete civica della Salute del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania ha concentrato la sua ultima newsletter.

Queste medicine, si legge nel comunicato, hanno rivoluzionato il modo di risolvere i più comuni disturbi, come un banale raffreddore. Un ulteriore merito attribuibile agli antibiotici è quello di essere alla portata di tutti. L’opzione antibiotico (un unico medicinale contro ogni sorta di disagio) va a genio a tutti ed è preferita agli altri, meno efficienti, medicinali. L’Italia, secondo le stime riferite al 2013 dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), è il quinto Paese al mondo per consumo di antibiotici.

Tuttavia gli antibiotici stanno man mano perdendo la loro efficacia in maniera inequivocabile. Il loro utilizzo, sempre più frequente, va a scapito della loro capacità di combattere i batteri. Ma come vanno presi gli antibiotici? Una volta che il medico abbia confermato la necessità di assumere antibiotici – si legge nelle Newsletter – è importante usarli in modo responsabile.

Secondo diversi studi se il nostro corpo viene sottoposto agli antibiotici con eccessiva frequenza, consente ai batteri di abituarsi ad essi, diventando resistenti ad ogni tipo di trattamento antibatterico. Inoltre eccessivi antibiotici ucciderebbero i batteri commensali utili presenti nel corpo, che ne risentirebbe provocando effetti collaterali come la diarrea.

Il rischio è quello di ripiombare in un’era di totale inefficienza degli antibiotici, in cui una comune infezione batterica rischia di trasformarsi in una condanna a morte. Diminuendo la frequenza di utilizzo degli antibiotici potremo permetterci di preservare la loro funzionalità in un futuro qualora, di fronte a una minaccia grave, fosse davvero necessaria.

Attraverso diverse campagne di sensibilizzazione all’uso responsabile degli antibiotici, diverse organizzazioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (ECDC) e, in Italia, l’Agenzia Italiana del Farmaco stanno oggi cercando di imprimere, mediante alcune semplici regole che scandiscono il corretto utilizzo degli antibiotici, l’importanza che gli antibiotici continuino a mantenere la loro efficienza nel tempo.

Vale la pena ricordare che “Senza regole gli Antibiotici non funzionano”, come recita lo slogan che nel 2015 l’Agenzia italiana del farmaco ha adottato per sensibilizzare cittadini e operatori sanitari a un ricorso prudente e razionale agli antibiotici e a diffondere maggiore consapevolezza sul crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

Dario Zappalà
Naomi Toscano

(quest’articolo è stato redatto dagli alunni del Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale impegnati nell’alternanza scuola-lavoro presso “La Voce dell’Jonio”)

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