A far da cornice la città cantata da Virgilio e Ovidio e dove nasce il mito Polifemo, Acicastello, per i tre intensi giorni di lavoro dedicati alla undicesima International Ophtalmic & Ophtalmoplastic training courses , che ha visto la presenza di circa 200 medici chirurghi provenienti da tutta Italia. – Come recita la nota stampa conclusiva -.
Dalle sessioni di livesurgery in oftalmoplastica alla didattica pratica tramite wet lab; dai corsi monotematici interattivi alla discussione su quelle che sono le novità tecnologiche e interventistiche di questo settore. L’incontro ha aperto spunti di riflessione e dibattito scientifico con una impronta pratica con la giornata dedicata alla chirurgia in diretta di Oftalmoplastica, così da offrire ai corsisti la possibilità di seguire in diretta gli interventi chirurgici alle palpebre che si sono svolti nelle sale operatorie dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale.
Un totale di otto interventi di oftalmoplastica, per i quali il chirurgo illustrava come ritoccare le alterazioni della palpebre e il perché di determinate scelte procedurali interfacciandosi con gli altri medici, che erano collegati dalla sala convegni dell’Hotel Baia Verde.
Come sottolinea il co-organizzatore dell’evento, dottor Riccardo Sciacca, “La novità principale di questa edizione è costituita dal format meno statico e più interattivo. Ciascun tema – aggiunge – è stato discusso da relatori esperti con la platea che è intervenuta portando la propria esperienza concreta”.
Ma non è finita qui perché i lavori si sono svolti anche attraverso l’interazione(della dura di 30 minuti) con watsapp dove ogni medico ha proposto la terapia che credeva essere migliore; dopodiché c’è stata una ulteriore discussione che ha dato la possibilità ai medici di esprimersi se avessero cambiato idea e perché.
Altri momenti significativi hanno riguardato le novità tecnologiche sia in Oftalmoplastica sia in Oculistica; infatti, un bioingegnere ha parlato di una nuova ricerca per misurare la biomeccanica corneale, fondamentale per il chirurgo che deve fare una chirurgia refrattiva. Discusse le applicazioni degli ultimi laser come il 2RT, in grado di fermare o migliorare le maculopatie nei soggetti anziani e ridare la funzionalità della retina.
Spiega il dottor Carlo Orione, co-organizzatore del congresso: “Questo laser è in grado di ‘bruciare’ le cellule bersaglio restituendo la funzionalità della retina. Inoltre, ma su questo la sperimentazione è solo all’inizio, per quanto riguarda la maculopatia pigmentosa, si è notato un miglioramento del campo visivo e del visus del paziente”.
Basti pensare, se si vuole fare un esempio, alla degenerazione maculare senile, che rappresenta la principale causa di cecità e colpisce le persone sopra i 55 anni, nei Paesi sviluppati; oggi, è il simbolo di una mole di lavoro non indifferente, autorizzato dalla Regione al trattamento di queste patologie ogni anno. In Italia si registrano circa 63 mila nuovi casi.
Altra patologia oggetto di discussione è stata quella dell’occhio secco, che porta all’alterazione del film lacrimale e induce il soggetto a rivolgersi al medico, si stima uno su cinque. Fortunatamente la tecnologia ha fatto passi da gigante sia per la diagnosi che per la terapia, a tal proposito ricordiamo la luce pulsata con radiofrequenza.
Maria Pia Risa