Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio

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Si chiama Samantha Cristoforetti  ha 35 anni ed è  milanese la prima donna italiana nella storia ad andare nello spazio. Questo accadrà nel 2014 quando, a bordo delle navicella Soyuz, il capitano Cristoforetti partirà per raggiungere la Stazione Spaziale internazionale. La sua missione durerà complessivamente sei mesi e il suo compito, oltre a quello di affiancare il comandante nelle attività più delicate del volo (ovvero l’attracco alla Stazione spaziale e il rientro a terra), consisterà nello svolgere diversi esperimenti di carattere scientifico, medico e farmaceutico.

È stato l’accordo tra l’Agenzia Spaziale italiana e la Nasa, accordo mirato a consentire agli astronauti italiani di addestrarsi nel corpo astronauti dell’Agenzia spaziale europea, a dare alla Cristofetti l’opportunità di volo. Oltre ad essere la prima donna italiana è solo il settimo astronauta italiano nello spazio.

Il capitano ha frequentato l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, ed è laureata in Ingegneria Meccanica e Scienze Aeronautiche col massimo dei voti :un curriculum che parla chiaro. È vero che quando la Cristoforetti andrà nello spazio saranno passati ben 51 anni da quando vi andò la prima donna in assoluto,la russa Valentina Vladimirovna Tereškova, nel giugno del 1963, ma è altrettanto vero che in un periodo in cui in Italia non si parla d’altro che di crisi e di disastri questa spedizione ci ricorda che la nostra nazione è ancora in grado di spiccare in alcuni campi, di produrre delle eccellenze e di presentare al mondo, o meglio “allo spazio”, dei cervelli davvero meritevoli.

Naturalmente la missione è rilevante anche per altri aspetti, infatti il presidente dell’Agenzia Spaziale italiana, Enrico Saggese, nel corso della conferenza stampa di presentazione della missione del capitano Samantha Cristoforetti, ha voluto sottolineare l’importanza dell’utilizzo da parte dell’industria italiana della piattaforma spaziale dell’ISS, anche in un’ottica di competizione internazionale con la Cina. «Abbiamo ancora otto anni di vantaggio – ha detto-  prima che la Cina abbia anch’essa la sua stazione spaziale e cominci a sviluppare prodotti innovativi. Dobbiamo cogliere questa opportunità”.

Annamaria Distefano