In occasione della preparazione alla Santa Pasqua fervono tanti preparativi nelle diocesi ed anche in quella di Acireale. Tra questi, uno spicca in modo particolare ed è il 450esimo anniversario della conversione di San Camillo de Lellis.
Era il 1575 quando Camillo, a 24 anni, poteva considerarsi un uomo finito. Era dedito da tanto tempo al gioco dei dadi, delle carte ed ad atteggiamenti poco civili. Per potere vivere fu anche soldato di ventura. Giocava la sua vita nelle battaglie e nelle continue risse, e con i soldi guadagnati riprendeva subito a giocare. La frenesia del gioco lo portò a perdere anche la camicia che aveva indosso e a vivere come un cane randagio. Vagabondando senza meta ed elemosinando davanti le chiese.
La conversione
La svolta decisiva della sua vita fu, nel 1575, l’incontro con dei frati che cercarono di avvicinarlo alla fede prospettandogli che “Dio è tutto e il resto è nulla”. Non accettò subito il consiglio ma cominciò a riflettere. E un giorno Camillo si buttò a terra piangendo, chiedendo perdono a Dio per la sua vita dissoluta: la sua conversione era avvenuta.
Dopo una lunga malattia che lo costrinse per tanto tempo in ospedale cominciò a occuparsi dei malati, anche dei più ripugnanti. Perché vedeva in loro il volto di Cristo. E continuò a farlo fino alla fine della sua vita, all’età di sessantaquattro anni.
L’olio del Gargano per la messa crismale del giovedi santo
Quest’anno, per commemorare i 450 anni dalla sua conversione i camilliani hanno deciso di offrire l’olio proveniente dal Gargano (luogo della conversione del santo) per la messa crismale che si terrà il giovedì Santo nelle Arcidiocesi e Diocesi del sud: Napoli, Caserta, Messina, Acireale, Palermo e Manfredonia.
Cioè nelle sei diocesi e arcidiocesi dove sono presenti le comunità camilliane del sud Italia, coordinate dal Superiore Provinciale fratel Carlo Mangione.
Nell’arcidiocesi di Napoli durante la messa Crismale sarà presente l’insigne reliquia del cuore di San Camillo che si trova in pellegrinaggio nelle comunità del sud Italia. La funzione sarà presieduta dal cardinale Domenico Battaglia. I camilliani sono grati ai vescovi che hanno accolto questa iniziativa con gioia così da poter diffondere la figura di San Camillo che ha vissuto la sua consacrazione e il suo sacerdozio in favore dei malati e degli ultimi.
Mariella Di Mauro