San Giovanni La Punta / Seminario al Polivalente sulla dislessia: come aiutare nell’apprendimento chi ne soffre

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In occasione della settimana nazionale della dislessia – dal 2 all’8 settembre 2017 -, l’Istituto superiore “Polivalente” di San Giovanni La Punta ha tenuto il seminario intitolato “Dsa? Diverse strategie di apprendimento – Conoscerle per fare la differenza”.  Il seminario, tenutosi nell’auditorium dell’Iis “De Nicola” ha coinvolto docenti, genitori ed operatori del settore.
Secondo i dati dell’”Aid” – Associazione italiana dislessia – i soggetti con dislessia evolutiva in Italia sono circa 1.900.000. Molti di questi hanno precocemente abbandonato la scuola o avuto insuccessi, con conseguenze sociali e professionali a volte molto gravi. Compito dell’”Aid” combattere tali difficoltà, cooperando con le istituzioni e con i servizi che si occupano dello sviluppo e dell’educazione di bambini e ragazzi. L’associazione è aperta a operatori socio – sanitari, insegnanti e genitori.

Ad introdurre l’incontro il dirigente scolastico dell’ I.i.s “De Nicola”, Antonella Lupo, che ha detto, tra l’altro: “I care è il nostro motto. Vogliamo raggiungere il cuore dei nostri ragazzi e prenderci cura di loro”.
Ad intervenire la dott. Giusi Molino, Presidente “Aid” della sezione di Catania che si è concentrata sull’importanza del dialogo e sul ruolo che le agenzie educative hanno nella costruzione di un progetto di vita dell’alunno.
“L’”Aid” quest’anno compie vent’anni – ha aggiunto la dott. Molino. Questa settimana coinvolge 89 città italiane con 400 manifestazioni in tutti i territori”.
La psicologa Valentina D’Immè ha parlato di “Dislessia evolutiva e barriere nell’apprendimento della lingua inglese” e di piano didattico personalizzato, un percorso educativo e formativo che agevola il processo di apprendimento dell’alunno, mentre Mariangela Tandurella, psicologa,  di “Espressività longitudinale del disturbo evolutivo di lettura”. La psicologa ha piegato che la dislessia è un disturbo specifico dell’ apprendimento e mostrato una ricerca realizzata su un campione di venti soggetti, nove maschi e undici femmine, tutti della stessa età. “I soggetti hanno un miglioramento della velocità di lettura all’età di 17 anni, con una riduzione di errori commessi – ha detto Mariangela Tandurella.
“Il dislessico – ha aggiunto – quando si concentra nella lettura perde nella comprensione, quando legge nella sua testa comprende di più perché non si preoccupa”.
Interessante anche l’intervento della professoressa Carmelita Murabito, mamma di due bambini dislessici, che ha raccontato come grazie a loro ha cambiato il suo modo di insegnare. “Mia figlia tornava da scuola con il mal di pancia e il mal di testa”, ha detto la Murabito.
“Si sforzava – ha aggiunto -, non voleva deludere me e nemmeno le maestre che spesso mi rimproveravano la bambina distratta”.
“La maestra è un’ icona e i bambini, quando deludono gli insegnanti, provano frustrazione. I bambini sono crete nelle nostre mani; la maestra li può fare apprendere oppure distruggere”, ha concluso così la professoressa.
A proseguire Daniela Spampinato, docente e formatore Aid, che ha parlato di “Dsa la legge 170 e la scuola”, e Francesca Russo, pedagogista e formatore Aid  che ha concluso con “I laboratori per l’apprendimento”.

In seguito al dibattito ai partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione.

Graziella De Maria

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