A San Leonardello, frazione di Giarre, tutto è pronto per la festa della Madonna della Libertà, che si celebra il primo novembre.
Il titolo con cui viene venerata la Madonna deriva da un’antica leggenda proveniente da epoche barocche. Infatti alla fine del ‘600 la Sicilia era invasa da truppe straniere che si contendevano le nostre terre. Secondo la tradizione, un ricco pastore venne inseguito da pirati sbarcati a Praiola, ma lui per non essere catturato, risalì il torrente e rifugiatosi dentro una macchia di spine, pregò la Madonna affinché lo liberasse dalla persecuzione, facendo voto di innalzare un altare se fosse rimasto incolume. I corsari non riuscirono a trovare il nascondiglio del pastore, e per rabbia incendiarono i roveti che presero fuoco solo in parte, lasciando illeso il pastore. Così venne eretto un altarino dove poi venne costruita la chiesa. Così nacque il culto tramandato fino ad oggi.
In preparazione alla solennità, dal 28 al 30 ottobre alle 18,30 si celebra il triduo presieduto da don Sebastiano Battiato, vicario della comunità “Sant’Antonio abate” in Aci Sant’Antonio. Il 29 ottobre alle 19,30 sarà ufficialmente presentato il restauro della tela rappresentante la Sacra Famiglia dell’artista Giuseppe Grasso detto “naso”. La conferenza è curata dall’ufficio beni culturali e arte sacra della diocesi di Acireale e dalla Soprintendenza di Catania. La cosiddetta “svelata” del simulacro recentemente restaurato, sarà il 31 ottobre alle 18,30 durante la celebrazione presieduta dal parroco don Luigi Privitera.
Il primo novembre per la comunità di San Leonardello quest’anno sarà la cosiddetta “festa grande” caratterizzata dall’illuminazione lungo le vie, i fuochi d’artificio e la banda. Ci saranno due celebrazioni: la prima alle 10, la seconda alle 18,30 dopo la quale inizierà la processione della Beata Vergine della Libertà nell’artistico fercolo lungo le vie della frazione.
Graziano Patanè