San Nicolò / I ragazzi della parrocchia: “Il pellegrinaggio ad Assisi ci ha cambiato la vita”

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pellegrinaggio Assisi

Era la notte del 25 agosto, ci ritrovammo tutti dopo cena davanti alla Basilica di San Francesco di Assisi. Il suono della chitarra, qualche canzone, la condivisione dei propri pensieri e sentimenti hanno reso questo momento magico. Tutti (o quasi) siamo scoppiati a piangere per la commozione abbracciandoci a vicenda: era la fine di un fantastico viaggio.

Tutto è iniziato l’11 giugno, quando noi ragazzi del Gruppo Cuore e padre Stefano, della parrocchia di San Nicolò (Aci Catena), ci siamo incontrati ad Acireale per progettare l’estate. Nacque così l’idea del pellegrinaggio ad Assisi. Per tutta l’estate ci siamo preparati a questo grande evento, soprattutto padre Stefano, che si è occupato dell’organizzazione del viaggio e della formazione spirituale di ciascuno di noi.

Finalmente il giorno della partenza (20 agosto) era arrivato, lo zaino era pronto, ma noi non ancora. Anche quando saliti sull’autobus non credevamo di essere davvero partiti: non sapevamo cosa attenderci da questo viaggio.
Dopo una notte insonne, l’indomani mattina, giungevamo ad Assisi. Scendemmo dall’autobus, eravamo davvero arrivati? Ovunque volgessimo lo sguardo non vedevamo né l’Etna né il mare. I mattoni degli edifici intorno a noi e le pietre delle strade erano interamente bianche: era tutto così diverso dalla realtà che ci circonda ogni giorno!verso Assisi in pellegrinaggio

L’arrivo ad Assisi

Ne abbiamo avuto la “conferma” entrando nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, all’interno della quale si trova la Porziuncola, una delle chiese “riparate” da San Francesco.
Ci siamo resi conto che eravamo davvero ad Assisi!
I giorni a seguire sono stati molto intensi e carichi di emozioni perchè abbiamo visitato i luoghi dove trascorsero la vita alcuni santi. In modo particolare i luoghi di San Francesco e Santa Chiara ma anche di Carlo Acutis e Santa Rita da Cascia.

Ognuno di loro ha avuto qualcosa di diverso da trasmettere, ha avuto una vita differente, ha intrapreso un cammino distinto e aveva un luogo speciale per ritirarsi in preghiera.
D’altronde che senso avrebbe se tutti i santi fossero “uguali” e facessero le stesse cose? Questo ci ha dato modo di capire quanto ognuno di noi sia prezioso ed unico agli occhi di Dio. Egli ci ha reso differenti gli uni dagli altri per arricchire il mondo e la vita delle persone che incontriamo.Assisi, messa nel bosco

Quanti luoghi visitati!

Abbiamo visitato, quindi, la Basilica di Santa Maria degli Angeli, con la Porziuncola; la chiesa di Santa Chiara, dove è esposto il crocifisso di San Damiano; l’Eremo delle Carceri, dove San Francesco ed altri frati andavano a pregare e a meditare. E ancora il Santuario di San Damiano, in cui San Francesco ha sentito la voce di Dio che gli diceva di andare e riparare la sua Chiesa.
Tra gli altri luoghi visitati, la Basilica di San Francesco, con la tomba del santo e quella dei primi frati che lo seguirono; il Santuario delle Stimmate, in cui il poverello d’Assisi ricevette questi particolari segni; il Monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, dove risiedette Santa Rita dopo essere diventata suora e la Basilica di Santa Rita, dove si trova la tomba della santa.

Ad Assisi si avverte più intensamente la presenza di Dio

In tutti questi luoghi la presenza di Dio si avvertiva in modo più intenso. Ricchi e numerosi sono stati i momenti di riflessione e preghiera. Abbiamo celebrato la Santa Messa nella chiesa di Santo Stefano e a La Verna, sotto il Santuario delle Stimmate. In questa occasione abbiamo allestito un altare, che rappresenta Cristo, con i nostri zaini, che ritraggono la nostra vita.

Pellegrinaggio Assisi ,altare con gli zaini
Messa celebrata sull’altare allestito con gli zaini nel bosco

Diversi i temi trattati in questi giorni: dalla perseveranza, senza la quale non potevamo essere in questa meravigliosa terra, alla fraternità, sperimentando l’aiuto reciproco. Proprio come facevano San Francesco e gli altri frati.
Importanti inoltre i momenti di silenzio, che nella vita di ogni giorno, purtroppo, evitiamo a causa dei “rumori” della televisione o dei cellulari. Il silenzio aiuta a riscoprire se stessi e la propria fede.

In questi giorni non sono mancate lunghe camminate e allegre risate: come potevano non esserci!
Abbiamo percorso molti sentieri natura, come quelli del Monte Subasio, per raggiungere l’Eremo delle Carceri, del Bosco delle fate, per raggiungere il Santuario delle Stimmate a La Verna. Belle anche le Cascate delle Marmore, dove abbiamo fatto una breve tappa lungo la via del ritorno.
Abbiamo quindi potuto ammirare le bellezze del Creato, doni di Dio, che spesso non vengono custodite dagli uomini. Non ci siamo limitati a visitare soltanto Assisi, siamo andati anche in alcuni paesi limitrofi: Spello, Foligno, Cascia e Roccaporena.

Cascia e Roccaporena sono i luoghi dove ha vissuto Santa Rita, ma il paesino che più mi ha colpito tra tutti è stato Spello, perché ovunque volgessi lo sguardo trovavo fiori colorati e profumati, che spiccavano sui mattoni chiari degli edifici. Di questi non se ne occupa il Comune, ma gli abitanti del luogo. Se ognuno di noi, infatti, facesse la propria parte, darebbe origine a qualcosa di meraviglioso; non possiamo attendere che gli altri operino al posto nostro!Assisi, il gruppo nel bosco

Si torna a casa, ma l’esperienza di Assisi ci ha cambiati

Rieccoci qui, davanti la Basilica di San Francesco. La serata era giunta al termine, era ora di tornare in albergo per sistemare gli zaini. Mentre camminavamo, guardavamo gli ultimi scorci di Assisi con gli occhi ancora lucidi per la commozione.  Cercavamo di catturare ogni attimo in modo tale da ricordarlo per tutta la vita.

Pensavamo ai bellissimi giorni trascorsi insieme ed alle esperienze vissute che ci hanno cambiato. Siamo diventati più grandi, più responsabili e più sicuri di noi. Cambierà qualcosa anche nella nostra vita di sempre? La mattina seguente, subito dopo colazione, ci siamo messi in marcia, dopo aver riempito le bottiglie per l’ultima volta alla fontana. Siamo saliti sull’autobus e l’autista ha messo in moto: era arrivato il momento di andare via.

Un ringraziamento particolare a Sabina, Ilenia, Riccardo e Benedetta per non averci mai fatto mancare sostegno e aiuto, e non per ultimo a padre Stefano, “strumento” nelle mani di Dio, che perseverando nonostante le mille difficoltà del momento, hanno reso possibile questo sogno.

Giuseppina Maria Gliozzo
San Nicolò