Santo Arcidiacono, chiamato dai più Santu u politicu, nasce e cresce nella frazione marinara di Santa Maria La Scala. Fin da giovane, dice Santu, di aver fatto parte della vita politica e di essere entrato a far parte prima dell’amministrazione comunale di Acireale come consigliere comunale dal ’94 al ’98 con il sindaco Filetti, poi divenuto consigliere Provinciale dal ’98 al 2003, e ritornato al Comune acese dal 2009 al 2014 sotto l’amministrazione Garozzo.
I lavori del porto che stanno vedendo ora i primi frutti attraverso l’assegnazione alle imprese edili, sono la continuazione di «un progetto che ha preso vita all’interno della precedente amministrazione comunale acese -dice Arcidiacono- e l’attuale amministrazione l’ha portato avanti grazie all’azione dell’attuale sindaco Barbagallo, quando era consigliere alla Regione ».
Il progetto per il borgo di Santa Maria la Scala ha raggiunto i primi posti tra i vari progetti per i borghi presentati nel 2011. «Un altro bel progetto era stato fatto dalla vecchia amministrazione e spero che Barbagallo lo porti avanti -dice Santu u politicu-, cioè il problema dell’acqua piovana. Dall’amministrazione Garozzo è stato fatto il primo tratto che parte da dove c’erano le scuole di Santa Maria la Scala e arriva fino alla Piazza del borgo marittimo, ora bisognerebbe completare il tratto che va dalla piazza fino al camping».
Un paesino che, secondo il signor Arcidiacono, merita di essere rivalutato e per questo l’importante è iniziare a sistemare via Mulino, il porto, le strade e l’illuminazione «e ritengo che se dovessero rimanere soldi si riuscirà a completare anche quelle parti che nel progetto non sono presenti, almeno per quanto riguarda lo spiazzale del Mulino».
Il porto dello Scalo Grande è uno dei cinque porti della nostra zona e, a detta dell’ex consigliere, bisognerebbe fare un unico porto che possa accogliere i pescherecci di tutte le zone e un porto turistico per tutta Acireale. «Un gran problema è il porto: non è attrezzato per far restare i pescherecci, e ha bisogno di una nuova pavimentazione e illuminazione. Con pioggia e mareggiate i pali della luce e la tubazione prendono acqua, il porto deve essere rafforzato».
Come far tornare Santa Maria la Scala all’antico splendore? Così commenta Arcidiacono: «Dopo i lavori, per mantenere Santa Maria la Scala un bel borgo, ci vuole miglior manutenzione, trovare e tenersi pronti, qualora se ne presenti l’occasione, a prendere i finanziamenti europei per poter migliorare il paesino, e soprattutto bisogna educare gli scaloti e le persone che vengono al borgo: ci vuole molta più sensibilità che nel meridione è un po’ carente».
Per agevolare il turismo? Secondo Santu u politicu il problema sta nella circolazione delle autovetture e nella scarsità di posteggi, l’unica alternativa possibile, a suo avviso, sarebbe la realizzazione della funivia, «solo così lo si può far diventare un porto di mare turisticamente bello. Il paesino ora si sta riattivando grazie all’arrivo di un prete giovane che sta animando la parrocchia e il paesino tutto».
Ileana Bella