Santa Maria La Scala / La “Via Crucis” tra le case della parrocchia, dove la vita si relaziona con gli altri e con Dio

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Nello scenario stupendo di Santa Maria La Scala, lungo i percorsi del borgo nuovo fiorito di Via Grotta delle colombe, a ridosso della verdeggiante timpa, si svolge la “Via Crucis attraverso le case della parrocchia”, il venerdì ultimo giorno di marzo, sotto la guida del parroco, don Francesco Mazzoli.

Un chierichetto porta con amore la croce, circondato da altri chierichetti, bambini e bambine; segue la statua dell’“Ecce Homo”, tra gigli e gentili fiori, portata a spalla da un gruppetto di giovani. Circa un centinaio i partecipanti, che, alternando al silenzio canti sacri, costituiscono un corteo di nuclei familiari in preghiera per sé e per tutte le famiglie del mondo.

La prima stazione è all’interno di un complesso edilizio: sta a significare che si parte dalla dimora, dove nel quotidiano si vive il Vangelo, per intraprendere la Via Crucis: una breve e profonda meditazione, proposta di volta in volta, nelle 14 stazioni poste di fronte alle case, da giovani donne o uomini; è il momento di raccoglimento sul rapporto tra il Maestro Gesù e la famiglia, essenziale base della chiesa e della società. Pieni di fervore le preghiere comunitarie e i canti: si va per ripide salite fino a raggiungere una collinetta, da dove s’intravede la Chiesa di Santa Maria della neve, ovvero la famosa “Grotta”.

Il mare azzurro e calmo, fonte di lavoro e di guadagno per parecchi abitanti pescatori, fa da sfondo e anch’esso sembra partecipare ai momenti di preghiera: la bellezza di Santa Maria La Scala con i suoi densi colori induce alla contemplazione del Creato, quale opera sublime di Dio. All’undicesima stazione la meditazione sulla crocifissione di Gesù intorno alle nove del mattino ci coinvolge nel rivedere i nostri orari quotidiani d’impegno, come cristiani o semplicemente come esseri viventi, destinati a una vita ultraterrena, meta finale. Nella dodicesima stazione, la crocifissione di Cristo, proclamato Gesù di Nazareth, re dei Giudei: si prega perché i coniugi possano vivere con amore, come Cristo ama la Chiesa. L’Eucarestia è indicata quale via, per andare incontro a stagioni nuove. Nelle ultime stazioni si proietta l’intesa della famiglia nel silenzio. La vita si relaziona con altri e con Dio.

Nell’aperto spiazzo di Via Floristella, dove dal 1997 si erge una bella statua dell’Assunta, viene deposto l’Ecce Homo su un altarino. Su un altro, ai piedi dell’Assunta, don Francesco celebra la santa Messa, dopo aver presentato con empatia il novello diacono filippino Riccardo, suo caro compagno di studi. Questi se ne compiace e interviene, dichiarando d’essere contento del suo inserimento nella diocesi di Acireale; sostiene che la 15a stazione sta sull’altare, dove si celebra la Resurrezione di Cristo.

                                                                                        Anna Bella

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