Ogni anno, il 22 gennaio, gli acesi si ritrovano insieme, come comunità religiosa e civile, per ricordare il giorno in cui fu scelta Santa Venera come principale patrona della loro città. Sono già trascorsi 373 anni da quell’importante evento della storia religiosa e civile di Acireale. In Cattedrale, nella Cappella di Santa Venera, si è celebrata una solenne funzione. Funzione presieduta dal Cappellano don Mario Fresta, dal vicario parrocchiale don Rosario Pappalardo, dal can. Orazio Tornabene e da don Antonio Agostini, segretario vescovile.
“I nostri padri hanno visto in lei una sorella da invocare nei momenti di prova e di pericolo, un’amica a cui ricorrere nei momenti di scoraggiamento. Un punto di riferimento sicuro nei momenti bui dell’esistenza, con la certezza che in lei chiunque avrebbe trovato consolazione e comprensione”. Sono le parole del parroco della Cattedrale, don Mario Fresta. Nella sua omelia il sacerdote ha voluto tratteggiare la figura della martire patrona.
“Una vergine, una messaggera di fede, una martire cristiana, una donna il cui nome significa “degna di venerazione” perchè con la sua vita ha testimoniato Cristo. Perchè il vangelo ha bisogno di essere testimoniato nella verità. Dare testimonianza con la propria vita è il più grande annuncio cristiano di nuova evangelizzazione”.
Un messaggio diretto anche alla comunità civile. “La martire Venera protegga questa comunità di Acireale perchè ogni figlio possa vivere in serenità e armonia, guardando al futuro con fiducia e speranza. Affinchè possiamo aiutarci vicendevolmente ad essere insieme seminatori di pace e di concordia”.
Erano presenti, oltre a numerosi fedeli, i rappresentanti della pubblica amministrazione, i membri della Deputazione della Reale Cappella e i portatori dei cerei. Al termine della funzione ha preso la parola il presidente del consiglio comunale, Michele Greco. Nel suo discorso commemorativo ha voluto evidenziare che Acireale deve guardare al domani con ottimismo per essere sempre più comunità unita.
Prima della solenne benedizione con le sacre reliquie, don Fresta ha ringraziato tutte le autorità intervenute, la corale, diretta dal maestro Alberto Patanè, e i sacerdoti concelebranti.
Guido Leonardi